Da Parigi, il nostro inviato
Il primo quarto di finale in un torneo 1000 di Lorenzo Musetti è stata una dura sconfitta subita per mano di Novak Djokovic. “Durante l’anno è difficile giocare con questi big” ha spiegato il n.23 del mondo a fine partita, parlando alla stampa italiana presente a Parigi. Lorenzo ha poi spiegato le difficoltà psicologiche prima di un match di questa portata: “C’erano forse troppe aspettative su questo match che mi hanno condizionato un po’ e non ho saputo gestirle“.
La sua stagione non è però terminata: ci sono le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals e la Coppa Davis. Anche se Milano non è più una certezza: “Al momento, il Master Next Gen è in programma. Deciderò nei prossimo giorni” ha detto Musetti. “Qualche volta ho giocato sei settimane di fila in questa stagione, quindi devo considerare il quadro generale e la Coppa Davis. Da un lato voglio giocare, dall’altro ho bisogno di un po’ di riposo”.
Di seguito la conferenza completa.
Ti aspettavi un Djokovic a questi livelli, soprattutto nel primo set?
Nole è ben riconosciuto da tutti, soprattutto su questa superficie dove è forse il più forte di tutti i tempi. Peccato, mi dispiace solo il fatto di non aver espresso il mio tennis al meglio. Ora si guarda avanti.
Riesci comunque a guardare al torneo in maniera positiva?
Ora è troppo calda la sconfitta, però sì dai, più che il torneo è un bel periodo. Questa sconfitta un po’ brutta mi dà più fastidio perché non me la meritavo per il percorso che stavo facendo. Comunque ci sono queste ricadute; speriamo ora di riprendere il percorso il più brevemente possibile.
Cosa ti manca ancora per arrivare ancora più in alto?
L’esperienza che sicuramente è una parte importante. Saper gestire questi momenti, queste partite è una cosa che si impara solo giocandole. Purtroppo se ne giocano troppo poche. Durante l’anno è difficile giocare con questi big, a meno che tu non faccia bene. Speriamo nel futuro di andare abbastanza avanti per potermi affacciare anche in questo tipo di percorso. Il resto è tanto lavoro e la strada è quella giusta.
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio
Comunque si può dire che Ruud è ad un livello alto, ma Djokovic è tre gradini sopra.
Onestamente per come ho giocato oggi non avrei vinto con nessuno dei tre giocatori che ho battuto in questo torneo, Ruud, Cilic e Basilashvili. Sicuramente non avrei vinto. Poi magari anche giocando il mio miglior tennis avrei preso 6-0 6-3 sta sera da Nole.
Ubitennis: Prima Mouratoglou ha detto che Rune ha l’atteggiamento di non sentirsi mai sconfitto contro nessuno quando scende in campo. Tu pensi di averla questa forza mentale? Perché in effetti al Roland Garros hai dimostrato di poter giocare alla pari con Djokovic.
Oggi ho sentito di più la partita e lui è stato bravo a togliermi le sicurezze che mi ero creato in questo torneo, soprattutto il servizio. Non ho visto la percentuale di prime ma ho servito molto male per i miei standard, poi lui ovviamente è uno dei più grandi a rispondere. Questo ha influito tanto sul rendimento e sull’inizio della partita. È stato bravo lui.
Quindi come dici tu, hai sentito un po’ troppo la partita?
Sì, c’erano tante forse troppe aspettative su questo match che mi hanno condizionato un po’ e non ho saputo gestirle. tutto qua, secondo me è abbastanza semplice da analizzare. Mi fa male chiudere il torneo in questa maniera, per il resto succede.
Ubitennis: Aspettative interne che ti metti tu o che senti esternamente?
Sono cose che arrivano da ovunque; anche se non le vuoi sentire le senti comunque. È difficile non scendere a patti con questi discorsi. Vinci di qua, “Passante di rovescio lungolinea, fenomeno, Roger”, tutte queste cose qui… Cioè, è difficile scinderle nella testa, separarle, scendere in campo ed essere un’altra persona.