Da Parigi, il nostro inviato
[6] N. Djokovic b. [5] S. Tsitsipas 6-2 3-6 7-6(4)
IL TABELLONE DELL’ATP MASTERS 1000 DI PARIGI-BERCY
Due ore e ventidue minuti di lotta servono a Novak Djokovic per avere la meglio sul n.5 del mondo Stefanos Tsitsipas; ottima prestazione per entrambi, coronata con un finale superlativo del serbo che con quattro punti consecutivi ribalta una situazione apparentemente compromessa e chiude 6-2 3-6 7-6(4). Tsitsipas era alla sua prima semifinale nel Masters 1000 di Bercy mentre Djokovic, con il successo odierno, ha prolungato a 13 la serie di vittorie consecutive in questo torneo e domenica contro il 19enne Rune andrà a caccia del titolo n.39 di questa categoria.
“Grazie per l’atmosfera, per il sostegno e per l’ambiente. Ho iniziato questo match molto bene, poi ho avuto qualche opportunità all’inizio del secondo set, ma lui ha trovato le sue soluzioni e credo abbia alzato il suo livello di gioco ed è stato difficile trovare per me le palle giuste”, questa l’analisi della partita del serbo, nell’intervista in campo a fine match, rigorosamente tutta in francese.
Il livello di stress nel finale è stato elevatissimo, e lui ancora una volta ha dimostrato di sapersi trovare a suo agio. “Non c’è una formula per gestire queste situazioni ma ci sono dei momenti nella partita in cui devi trovare le energie per dire a te stesso di fare bene, trovare la serenità per essere concentrato nel momento presente. Oggi è stata una combinazione di tutte queste cose. In questo momento della mia carriera, partite del genere sono meravigliose”.
Sul suo prossimo avversario, Holger Rune, già affrontato una volta allo US Open lo scorso anno e battuto in quattro set, Novak ha ironizzato: “Io, Rune, Alcaraz siamo tutti dei giovani della nuova generazione”.
IL TABELLONE DELL’ATP MASTERS 1000 DI PARIGI-BERCY
IL MATCH – Il serbo, forse inconsciamente, mette pressione all’avversario ancora prima di entrare in campo, saltellando à la Nadal nei corridoi che portano al centrale. Tsitsipas ha un atteggiamento apparentemente più aggressivo (seguendo del resto la natura del suo gioco) e va più spesso a rete, Djokovic invece fa muro da fondo. Al serbo basta salire appena appena di livello a metà del set per piazzare il break che gli vale il primo parziale; Stefanos ha poco da recriminare: la sua palla da fondo viaggia eccome ma gli torna ancora più forte e in quel caso è difficile prendere la palla al volo.
Il greco finché ha la forza mentale di restare in partita riesce a mostrare un bel gioco, ma quando prova evidentemente a salire anche lui, cede definitivamente. Il secondo break per Djokovic e un enorme regalo di Tsitsipas, che con tre errori gratuiti consecutivi (di cui due dritti a rete) cede il primo set 6-2 in 32 minuti.
Anche nel secondo set sembra mettersi male in apertura per il greco, il quale ha bisogno di aggrapparsi sia al servizio che all’aiuto del pubblico, incitato dallo stesso tennista con ampie sbracciate a sostenerlo. L’ex numero 1 del mondo è in effetti il tipo che può accusare questo tipo di situazioni, almeno all’inizio, e sembra destabilizzarsi un po’ commettendo qualche errore. Se non altro a questo punto si inizia ad assistere ad un match equilibrato, con tanto di palla break per un Tsitsipas sempre più galvanizzato. L’aizza-folle greco prosegue a oltranza con la sua ‘strategia’ e passa addirittura in vantaggio sfruttando un comodo dritto lungo del serbo. Stefanos sale 3-2 confermando il break a suon di ace (tre di fila) senza permettere mai al suo avversario di avvicinarsi quando è lui alla battuta.
Il pubblico è voglioso di terzo set mentre Djokovic inizia ad andare in confusione: concede un altro break e dopo un ora e un quarto di partita siamo in parità, 6-2 3-6 con l’inerzia ormai ribaltata.
Il momento altalenante di Djokovic prosegue in apertura di terzo set, in particolare nel terzo game dove si procura due palle break ma non ha la solidità a sufficienza per convertirle. La sensazione è che Tsitsipas si trovi a questo punto più a suo agio e la dimostrazione di forza mentale la dà sul 4 pari: il greco prima commette qualche errore concedendo due palle break che manderebbero il serbo a servire per il match, e poi le annulla con gli scambi più lottati e spettacolari del match. A questo punto il livello di gioco raggiunge il suo apice, e dopo questo sussulto i due tennisti tornano solidi alla battuta meritandosi il tiebreak.
Il primo mini-break arriva nel settimo punto con un dritto a sventaglio vincente di Tsitsipas, ma viene subito recuperato con un dritto vincente di Djokovic, questa volta lungolinea. Il filo che unisce il tennista greco al pubblico parigino si spezza definitivamente quando Novak compie dei recuperi che fanno quasi mettere in discussione le sue origini umane, o quanto meno la sua anagrafe. Da sotto 3-4 Djokovic ribalta la situazione con dei colpi da lasciare a bocca aperta; quattro punti consecutivi, una dimostrazione di forza indescrivibile e finale ottava finale al Roilex Paris Masters raggiunta.