Da Parigi, il nostro inviato
H. Rune b. [8] F. Auger-Aliassime 6-4 6-2
Ad inizio anno era 103 del mondo, adesso invece con la prima finale in carriera in un Masters 1000 diventa almeno numero 12. Straordinaria la crescita di Holger Rune che oggi batte nettamente il n.8 Felix Auger-Aliassime. 6-4 6-2 lo score, in un’ora e 27 minuti in cui il danese è sembrato addirittura poter spingere ancora di più se fosse stato necessario, e lo sarà sicuramente in finale contro Djokovic, vittorioso dopo una grande battaglia su Tsitsipas. Entrambi i tennisti provengono da un tour de force che li ha visti giocare tre finali negli ultimi tre tornei, e se il canadese le aveva tutte portate a casa, per Holger solo quella di Stoccolma su Tsitsipas era andata in suo favore. Felix lo aveva anche già battuto nell’ultimo atto di Basilea in una delle sue 27 vittorie stagionali indoor, ma oggi non c’è stata proprio partita. Sulle prime file si è vista sventolare una bandiera danese; dovremmo abituarci a questi colori dato che si tratta della quarta finale consecutiva per lui. Ci è arrivato battendo quattro top ten in quattro giorni: davvero niente male. Si ferma a quota 16, invece, la striscia di vittorie consecutive di Auger-Aliassime.
È un Holger sorridente e quasi timido quello che si presenta a rispondere alle domande in campo, quasi in contrasto con l’esuberante e tennista che si vede in campo. “Credo che la sconfitta mi abbia aiutato, ho provato a fare qualcosa di diverso e ha funzionato. Ho cercato di giocare il mio tennis, fare pochi errori. Il mio piano era non farlo giocare, togliergli il tempo ed essere aggressivo”. Sulle tante partite giocate negli ultime settimane ha ironizzato: “Cerco di non pensarci altrimenti mi sentirei stanco”. Meglio non ricordargli quindi che fra pochi giorni dovrebbe recarsi anche a Milano per le Next Gen, dov’è stato sorteggiato contro Passaro.
IL TABELLONE DELL’ATP MASTERS 1000 DI PARIGI-BERCY
IL MATCH – Rune, col suo solito fare aggressivo, parte meglio del suo avversario e gli mette pressione fin da subito. Il canadese è poco centrato e in effetti non è che ci voglia granché per metterlo in difficoltà: già nel terzo game concede palle break con una serie di gravi errori, e completa la frittata con una volée a rete che porta il danese in vantaggio. I due vengono da un periodo estremamente denso di match, e il 19enne sembra quello meglio in grado di saper gestire le poche energie rimaste a fine stagione. Col passare del tempo il match si fa più spettacolare; il n.18 del mondo sale con la velocità di palla facendosi ancora più pericoloso in risposta, e aumentano anche i faccia a faccia a rete. Restando questi i valori dei due giocatori in campo si procede senza sorprese, con Holger che chiude solidamente il primo set. 6-4 in 45 minuti, e zero palle break concesse.
Con un Aliassime così poco incisivo, a Rune non serve neanche forzare più di tanto. Addirittura nel secondo set il break in favore del danese arriva nel primo game con Holger in controllo da fondo, in attesa dell’errore di Felix. I gratuiti del canadese si fanno sempre più frequenti e dunque arriva così il 3-0 ‘pesante’ per Rune, ormai in totale controllo non solo nel punteggio ma anche nel gioco.
Per ribaltare queste situazioni compromesse si deve partire da un episodio, ed è quanto prova a fare Aliassime. Un punto spettacolare con tanto di tweener (colpo sotto le gambe) terminato in un passante in corsa vincente di dritto risveglia il pubblico del Rolex Paris Masters, che torna ad incitarlo con rinnovato vigore. La fiammella riaccesa tuttavia si smorza presto perché – come ha detto in conferenza ieri il suo coach Mouratoglou – questo Rune ormai è sempre più in controllo delle emozioni e non trema al momento di chiudere neanche nell’ultimo game. 6-4 6-2 in un’ora e 27 minuti passati in totale controllo sul n.8 del mondo. Davvero niente male.