Risaliva al 31 maggio di quest’anno l’ultima sconfitta in tornei individuali (escludendo quindi la Laver Cup) di Novak Djokovic prima di oggi. Dopo più di cinque mesi si è chiuso il cerchio, nella stessa città: era stato battuto, infatti, al Roland Garros da Nadal, mentre oggi l’artefice dell’impresa è stato l’indemoniato Rune – 17 anni in meno di Rafa (e 16 più piccolo di Nole), eppure così apparentemente vicino al livello di questi mostri sacri del nostro sport. Djokovic è tornato quindi ad assaporare il gusto amaro della sconfitta: in una finale non gli capitava da quella di fine aprile a Belgrado, nel 1000 di Bercy dal 2018. Così disabituato a perdere, Nole era convinto di vincere anche oggi: “Pensavo che se avessi strappato il servizio, avrei mantenuto il vantaggio, avrei sfruttato lo slancio, ma lui è riuscito a girare la partita” – ha detto nella conferenza stampa post-match.
Il serbo ha poi riservato enormi complimenti al suo avversario, ribadendo più volte di essere rimasto impressionato dalla tenuta mentale, oltre che dal livello di gioco, del 19enne danese. Insomma, per Djokovic la vittoria di Rune è stata assolutamente meritata e per nulla determinata da fattori esterni. Nole ha infatti tenuto a sottolineare che non è stato condizionato da alcun infortunio, rassicurando così i suoi fan in vista delle Finals di Torino, già rimaste orfane di Alcaraz.
D: Conosci Holger molto bene. Cosa ti ha colpito di più di lui oggi?
DJOKOVIC: “Il suo spirito combattivo. È rimasto concentrato fino all’ultimo colpo. Per un giocatore così giovane mostrare questa compostezza e maturità in un match importante come questo è davvero impressionante. Ha avuto una settimana memorabile: vincere contro cinque giocatori top-10 è qualcosa di straordinario. Se l’è meritato. Ho avuto tante occasioni, in tutti i set. All’inizio del secondo, come nelle ultime due partite. Non ho sfruttato lo 0-40: prima ho sbagliato di poco il passante di rovescio lungo linea, poi sul 30-40 ha fatto un grande recupero su un mio smash. È stato uno di quei momenti in cui la partita va da una parte o dall’altra. Nel terzo lui è stato coraggioso, io invece non sono stato abbastanza attivo con i piedi. Alla fine ho avuto diverse possibilità di break ma ho commesso degli errori evitabili. È così: a volte si vince, come ieri con Tsitsipas, e a volte si perde. Ma è stata comunque un’ottima settimana.”
D: Novak, ci sono state assolutamente tante opportunità e occasioni nella partita, ma pensi che la più grande opportunità per te sia stato il 3-1…
DJOKOVIC: “Sì 3-1, 30-0. In quel game ha preso un paio di nastri. È una di quelle cose che quando succedono… succedono. Ma non posso dire che abbia vinto solo perché è stato fortunato. È stato coraggioso. Ha tirato i colpi. Io non sono stato abbastanza attivo e deciso nei momenti importanti.”
D: In questa stagione hai affrontato anche Carlos Alcaraz. Tra Holger e Carlos, quali sono le principali differenze?
DJOKOVIC: “Beh, sono simili in termini di fisicità. Si allenano molto duramente. Sono ragazzi molto dediti a quello che fanno. Difendono entrambi estremamente bene. Rune ha un rovescio migliore. Alcaraz ha un dritto migliore. Ma entrambi stanno migliorando su quei colpi che forse non sono buoni come gli altri. Ma in realtà non c’è una enorme differenza. Sono giocatori molto completi per essere dei diciannovenni. È abbastanza impressionante. Anche la loro energia in campo, la voglia di fare, di motivarsi, di voler fare bene e di rimanere mentalmente presenti, è impressionante.”
D: Non vinci le Finals dal 2015. Credo tu sia molto affamato. Quanto sarebbe importante per te trionfare a Torino?
DJOKOVIC: “Ogni torneo è importante. In questa fase della mia carriera ovunque io giochi, cerco di vincere. Non è un segreto. Questa è la mia mentalità e sarà il mio approccio anche a Torino. Mi sento molto bene in campo. Penso di star giocando un tennis molto, molto buono. Ovviamente sono deluso per la sconfitta di oggi, ma ci sono andato vicino… molto vicino. Ma il livello di tennis che sto mostrando è alto e ho buone possibilità. La cosa positiva è che c’è un giorno tra una partita e l’altra della fase a gironi, quindi si ha il tempo per recuperare. L’anno scorso ho giocato lì. Quindi so che le condizioni sono diverse. La palla viaggia di più perché c’è il fattore altitudine. Il campo è abbastanza veloce. Arriverò un po’ di giorni prima per allenarmi e spero di essere al meglio.”
D: Hai detto a Holger quanto fossi felice per lui e quanto ti piacesse il suo stile di gioco.quanto ti piacesse il suo stile di gioco. Quando giochi contro qualcuno che ha tanta potenza nel suo gioco, ti ricorda te stesso?
DJOKOVIC: “Sì, l’ho detto ieri. Credo che abbia molti elementi che mi ricordano me stesso quando avevo la sua età. Uno spirito molto competitivo, molto sicuro di sé. Rovescio molto solido, smorzate, buona risposta, mescola bene le carte, viene a rete. È migliorato molto. Abbiamo giocato l’anno scorso agli US Open e da allora il suo livello è più alto. Due, tre livelli più alto, di sicuro. Quindi sono convinto che continuerà ad andare avanti.”
D: Ti abbiamo visto un po’ in difficoltà fisica nel terzo set e anche stirare la gamba e chiamare il fisioterapista. Volevo solo sapere quanto è stata importante la parte fisica per l’esito della partita?
DJOKOVIC: “Non voglio parlarne perché non voglio che la prendiate come una scusa. E’ normale che quando si gioca un giorno dopo l’altro si hanno dei piccoli acciacchi qua e là, ma non ho avuto nessun infortunio. Ho lottato fino all’ultimo momento.”