Appassionati di tennis di tutte le età hanno riempito il centro di Torino nella giornata di sabato 12 novembre, vigilia dell’inizio delle ATP Finals: è stato un bel successo l’evento “Tennis in piazza con Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori”, organizzato dal Mizuno Flagship Store della centralissima via Soleri a Torino. Il negozio, poi, sorge proprio dietro l’hotel “Principi di Piemonte”, quello che ospita i giocatori protagonisti al PalaAlpitour, il cui ingresso in questi giorni è assediato dai fan che aspettano Nadal, Djokovic e gli altri per foto e autografi. L’atmosfera, dunque, è stata elettrizzante per diverse ore, con centinaia di persone che hanno voluto vivere il piacere di palleggiare in un campetto provvisorio allestito sulla strada con Sonego e Vavassori, i due alfieri torinesi nel tennis mondiale, che sono anche testimonial Mizuno.
Soddisfatto il direttore marketing di Mizuno, Andrea Leo. “L’idea è nata l’anno scorso su un foglio di carta, nel 2021 c’è stata la prima edizione e quest’anno abbiamo la richiesta. Abbiamo ricevuto una quantità di prenotazioni incredibile di persone che volevano giocare con qualche minuto con Lorenzo e Andrea. Abbiamo esaurito tutti gli slot: il 90% di chi si è prenotato sono bambini. Questo ci fa molto piacere e ci dà la spinta per organizzare, in occasione dell’anno prossimo, un evento orientato all’intrattenimento per i bambini”.
Mizuno, dunque, fa la sua parte per diffondere il tennis tra i più giovani. “Questa mattina, quando siamo arrivati per allestire il campo, erano le 7.30 e abbiamo già trovato una mamma con un bimbo di otto anni che voleva giocare. Lorenzo e Andrea crediamo siano dei fantastici modelli di ispirazione per questi bambini. Sono due bellissimi esempi di attitudine che legano molto con la filosofia del brand Mizuno, la cui filosofia è rappresentato dal motto “Reach Beyond”, andare oltre. Lorenzo, lo sappiamo tutti, nasce come calciatore. Pensate che quando giocava nel Toro aveva segnato alla Lazio, squadra che da quest’anno veste Mizuno! Da calciatore, si è trasformato in tennista grazie alla sua attitudine mentale. Andrea è anch’egli una gran persona e hanno un legame quasi embrionale, infatti nel doppio si intendono perfettamente ed è bello averli insieme. Sono i primi ad essere contenti di fare delle cose insieme, anche quando si tratta di attività di questo genere. E chissà che in futuro non possano essere loro il doppio dell’Italia in Davis”.