Inizia in salita la corsa di Stefanos Tsitsipas alle Nitto ATP Finals di Torino. Il match d’esordio l’ha visto cedere al serbo Novak Djokovic in due set, 6-4 7-6(4), in poco più di un’ora e mezza si gioco. Una partita mai in discussione, sempre nelle mani del numero 7 del mondo che nel primo set ha amministrato il break ottenuto nel primo game e nel secondo ha giocato un tie-break senza sbavature.
Il giovane Tsitsipas dice addio alle speranze di chiudere l’anno in vetta alla classifica: con l’assenza di Alcaraz, il greco era chiamato a sollevare il trofeo da imbattuto. La corsa al titolo, comunque, è ancora aperta.
Moderatore: Cosa pensi abbia fatto la differenza stasera contro Novak, Stefanos?
Tsitsipas: No comment. Ora mi concentro solo sulla prossima partita.
D. Riguardo alla possibilità di finire l’anno da numero 1 nel ranking. Ti è venuto in mente, non dico durante il match, ma prima o dopo? Hai qualche commento a riguardo?
R. Se avessi giocato un buon tennis questa settimana, vincendo tutte le partite, di sicuro avrei meritato questo traguardo. Dimostra buone performance e costanza.
Ma non ha occupato troppo la mia mente. Ero emozionato all’idea di avere l’opportunità di fare qualcosa che mi desse un record, un record personale, una pietra miliare questa settimana.
Sono abbastanza sicuro che un giorno potrò raggiungere questo obiettivo. Non sono troppo deluso, ad essere onesto. Sicuramente, sarebbe stato grandioso se fosse successo questa settimana.
Ma sono qui per una maratona. Vedo il quadro generale, l’obiettivo a lungo termine. Ho buone opportunità per giocare un grande tennis l’anno prossimo. Se arriverà, sarò molto felice; la mia nazione sarà molto felice, la mia famiglia sarà molto felice.
Devo concentrarmi su me stesso, guardare avanti. Se succederà, sarà una bellissima notizia ma non sarò ossessionato da questo.
D. Il rovescio è stato il maggior problema stasera? Se lo era, cosa stava succedendo?
R. No, non direi. In un certo senso, negli ultimi punti che abbiamo giocato prima che trovasse quei due grandi servizi l’avevo ritrovato.
Ho trovato il ritmo, sono entrato meglio negli scambi con qualche aggiustamento che ho fatto. Speravo solo di poterlo fare prima, non so. Certe cose arrivano in certi momenti del match, in maniera casuale.
Il campo è veloce, non posso negarlo, è veloce. Ma mi piace. Mi aiuta col servizio. Mi ha aiutato nei primi colpi. Non posso dire sia stato un problema. Il problema è stato quel primo game perso e non entrare subito nella partita. Su questa tipologia di campi, devi entrare nel ritmo il prima possibile.
D. Hai giocato molto bene questo torneo in passato. Ti è sembrato un po’ un calderone perché hai gli otto migliori del mondo, è difficile riprendere fiato, stai giocando contro qualcuno che potresti incontrare in una grande finale?
R. La sensazione è che non puoi rilassati in alcun momento della competizione. Non come in altri eventi o tornei.
Tutti lo desiderano così tanto. L’opportunità è qui. Indipendentemente dalla tua posizione tra i primi otto, puoi trarne vantaggio dal vincere un torneo come questo, fare tanti punti in classifica. Tutti vogliono spingere fin che possono, me compreso.
Stai lottando contro i migliori giocatori del mondo in questo torneo. Non credo che siano qui per caso. Se lo sono guadagnato.
Certamente, aiuta iniziare il torneo con una vittoria perché hai ancora due opportunità, invece di iniziare con una sconfitta e dover inseguire.
Ma guardo il lato positivo della cosa. Sono felice di essere qui. Se arriverà la vittoria, sarò ancora più felice e più motivato ad andare avanti.
Ma è più importante godermi il mio tennis questa settimana. La prima priorità è questa.
D. Quando hai vinto questo torneo, riesci a pensare all’approccio mentale che hai avuto quell’anno poiché questo è un torneo unico?
R. Sì, c’è un certo tipo di approccio mentale che sto cercando di avere questa settimana. Non puoi dimenticare quei momenti. Non puoi dimenticare come sei arrivato lì e il processo avuto durante la settimana.
Ho molti ricordi costruiti nella mia mente. Ricordo molto bene la routine, il modo in cui gestivo i momenti sotto pressione e quanto ero fluido nelle situazioni difficili.
Sto cercando di ritrovare quello slancio, quel tuo ritmo che ti da l’avversario. A volte sei fuori da quel ritmo e puoi essere in una brutta giornata. Ma alla fine se sei in grado di farlo, prendi il ritmo di qualsiasi avversario, ogni singolo giorno.
Ogni avversario ha il suo ritmo in base al quale, se riesci ad adattarti bene, i risultati arrivano.
Traduzione di Viola Tamani