Il padel è tra gli sport che negli ultimi anni ha catturato il maggior numero di nuovi appassionati. Non solo in Italia, dove la Federtennis giusto un mese fa ha cambiato nome da FIT a FITP (Federazione Italia Tennis e Padel), ma anche nel resto del mondo. È arrivato allora il momento in cui tennis e padel sono arrivati allo scontro. Infatti negli ultimi giorni l’ITF, International Tennis Federation, aveva espresso l’intenzione di assumere la governance anche della FIP, la Federazione Internazionale del Padel, un’azione che la FIP ha respinto con forza ed è infine riuscita ad evitare lunedì 14 novembre.
I vertici della federazione hanno deciso di fare causa all’ITF dopo aver appreso la volontà dell’assemblea generale della stessa ITF di inglobare la FIP sotto la propria egida. “L’improvvisa decisione dell’ITF di incorporare il Padel sotto il suo controllo, beneficiando così degli sforzi e delle azioni della FIP negli ultimi 31 anni, quando l’ITF non ha mai investito alcuna risorsa per lo sviluppo dello sport del padel, non ha mai organizzato alcuna competizione di padel e non ha mai nemmeno tentato di promuovere questo sport, è un comportamento parassitario e sleale che va contro la buona fede e che rientra senza dubbio nelle pratiche di concorrenza sleale” si legge nella pratica FIP, appellatasi al CAS (Court of Arbitration for Sport) di Losanna.
La Federazione, presieduta da Luigi Carraro, è attiva dal 1991 e controlla i ranking (maschile, femminile e junior) insieme ai calendari dei tornei. Il Tour in particolare, è stato denominato Premier Padel ed è finanziato dalla Qatar Sports Investment, che ha come chairman Nasser Al-Khelaifi, anche presidente del Paris Saint-Germain. Con questi presupposti il padel sta provando a farsi spazio nel panorama sportivo mondiale: vorrebbe un giorno diventare uno sport olimpico, ma la strada è ancora lunga. È chiaro però che il padel voglia continuare questo percorso di crescita sulle sue gambe e alle sue condizioni e sta ottenendo dei mezzi importanti per poterlo fare.
L’obiettivo dell’ITF è stato quindi dichiarato “illegittimo” dalla FIP, una possibile “appropriazione ostile” di quella che viene definita “l’unica federazione internazionale legittima per lo sport del padel”. L’ITF ha risposto immediatamente alle accuse della FIP affermando che “includendo il padel nel suo ambito, avrebbe il mandato da parte dei membri dell’ITF di agire come organo di governo globale con l’obiettivo di armonizzare le regole sportive, favorire la crescita e lo sviluppo del padel, promuovere gli interessi del padel e la sua integrità e reputazione”. Puntava all’introduzione nel suo statuto di “un nuovo articolo relativo alle varianti del tennis, confermando che qualsiasi decisione formale di adottare e/o sviluppare una nuova variante o disciplina del tennis richieda l’approvazione del Consiglio con una maggioranza di due terzi”.
Con questo conflitto sul tavolo si è arrivati all’assemblea generale annuale ITF del 14 novembre a Glasgow, in cui le associazioni nazionali hanno espresso il loro voto in merito alla decisione di inglobare o meno la FIP sotto l’egida ITF. La risoluzione è stata respinta dai membri dell’ITF. La FIP ha pubblicato una nota sul suo sito, con allegato commento del presidente Luigi Carraro: “Oggi è una vittoria per l’indipendenza e l’integrità dello sport, per i nostri giocatori, per i fan del padel e per tutte le istituzioni dello sport mondiale che promuovono e proteggono l’indipendenza di altri organismi sportivi. È anche una sconfitta clamorosa per i dirigenti sportivi interessati che cercano di far passare le risoluzioni per inghiottire gli sport in via di sviluppo. Ringraziamo tutte le federazioni nazionali di tennis che hanno sfidato la propria federazione internazionale e si sono schierate a favore del Padel“.