Non è la prima volta che il fair play di Stefanos Tsitsipas lascia un po’ a desiderare. Dopo gli episodi dei ripetuti toilet-break prolungati, del coaching in campo prima che fosse in parte consentito dall’ATP e le varie dichiarazioni poco amichevoli nei confronti di alcuni avversari, il greco ci ricasca a seguito della bruciante sconfitta contro Andrey Rublev.
Nella serata di venerdì, dopo aver perso in tre set contro il russo (3-6 6-3 6-2) e la conseguente eliminazione dalle Finals, Stefanos, nella consueta conferenza stampa post partita, non ha esitato a “pungere” l’avversario minimizzando la sua vittoria e il suo tennis in generale.
“Il mio servizio nel terzo set? Stavo servendo bene, ma lui ha una buona risposta, ne ha piazzate tante dentro il campo. Non mi sentivo in pericolo ma ho provato a fare qualcosa di nuovo. Alla fine c’è stato un game molto lungo in cui ho continuato a provare soluzioni nuove e dalla sua racchetta arrivavano ottimi colpi. È un peccato, mi sento un giocatore migliore, e sentivo che potevo fare di più oggi, mi sentivo che potevo essere molto più creativo. Non credo di dover dirlo, mi sembra abbastanza ovvio. Mah, sì, lui ha prevalso con le poche armi che ha a disposizione. Ha tratto vantaggio da queste per poter vincere oggi“.
Le ottime risposte dell’avversario hanno forse impedito a Stefanos di applicare al meglio la strategia del serve&volley? “Quando hai un avversario che sta così dentro la linea di fondo hai meno tempo di andare a rete e oggi forse sono riuscito a farlo solo due volte. Non dico che questo avrebbe cambiato le sorti del match, ma avrei dovuto farlo più spesso. Colpisce la palla con più potenza e ha passanti migliori del mio precedente avversario, per questo ho scelto di giocare in questo modo oggi“.
Alla domanda sulle dichiarazioni di Tsitsipas, alle quali all’inizio resta spiazzato e incredulo, durante la sua conferenza stampa Rublev si mantiene serafico e non raccoglie le “provocazioni” di Stefanos, pur affermando di non sentirsi inferiore: “Non so se io abbia poche armi oppure no. Se consideriamo i vari colpi, penso che il suo rovescio non sia migliore del mio, il suo dritto non lo è. La sua velocità al servizio non è migliore. Lui è più rapido, e gioca meglio a rete. Certo, è un giocatore migliore perché è più in alto in classifica e ha realizzato risultati migliori. È ovvio, non c’è dubbio. Ma non penso di averlo battuto oggi grazie alle mie poche armi. Se guardiamo i nostri match, sono sempre delle dure battaglie, quest’anno ho perso contro di lui due volte in tre set e ora l’ho battuto in tre set. Abbiamo sempre partite molto dure, a parte la finale a Montecarlo, in cui ha giocato davvero bene e mi ha distrutto facilmente, ma per il resto è stata sempre una lotta“.
Alla sua terza partecipazione alle ATP Finals, il tennista russo disputerà sabato la sua prima semifinale; dall’altra parte della rete ci sarà Casper Ruud, giunto alla sua seconda semifinale di fila a Torino. Gli altri due contendenti per un posto in finale saranno Novak Djokovic e Taylor Fritz. Qui il programma completo di sabato 19 novembre.