Non sono passati troppi giorni da quando il Presidente della Federazione tennis polacca, Mirosław Skrzypczyński, aveva reagito sostanzialmente fischiettando a pur pesantissime accuse provenienti da più fronti (“Mi sono abituato agli attacchi alla mia persona” – aveva detto). Nelle ultime ore, il coro di denuncia si è arricchito di una nuova voce: quella di una deputata del Parlamento polacco, Katarzyna Kotula. Anche lei, come una tennista rimasta anonima e come la stessa figlia di Skrzypczyński, ha affermato di essere stata vittima di violenze da parte dell’attuale massima carica del tennis polacco. “Mi ha aggredita almeno una dozzina di volte nell’arco di tre anni. Ero una ragazzina, avevo 13 anni. Era un predatore sessuale” – ha detto senza mezzi termini la parlamentare. Sarà da vedere se questa accusa scuoterà maggiormente la poltrona di Skrzypczyński al vertice della Federazione. Nel frattempo, non sono rimasti indifferenti i principali rappresentanti nel mondo della Polonia a livello tennistico: Hubert Hurkacz e Iga Swiatek.
La giocatrice in testa al ranking WTA ha rilasciato sui suoi canali social un corposo comunicato, animato dall’esigenza di “sostenere chi soffre” e dall’impossibilità di “rimanere in silenzio anche in quanto attuale leader del tennis femminile”. “Ritengo che gli articoli scritti sul Presidente della Federazione polacca costituiscano una questione seria. Gli organi di governo dovrebbero indagare su quello che è successo […]. La materia è troppo importante, si tratta della vita e della salute delle persone”. Così Iga, seguita poi da Hurkacz che si è unito alla collega nell’appello rivolto alle autorità competenti. Attraverso le loro voci, i due puntano a smuovere una situazione rimasta incredibilmente stabile dopo l’inchiesta di Onet. Questo portale polacco, infatti, aveva raccontato dei comportamenti tenuti da Skrzypczyński quando indossava le vesti di allenatore: frasi sessiste e intimidatorie e abusi sessuali ai danni di tenniste minorenni.
La deputata Kotula, che da ragazza si allenava nel circolo dove insegnava l’attuale Presidente della Federazione, ha confermato queste accuse: “Cercava modi per avere un contatto fisico, toccandoci e strofinandosi contro di noi”. Con il pretesto di parlare dei suoi errori durante gli allenamenti, Skrzypczyński la invitava nel suo ufficio e “chiudeva le porte dall’interno e mi faceva male”. Kotula ha anche riferito di un episodio in cui l’allora maestro di tennis ordinò a una sua allieva di spogliarsi di fronte al gruppo di allenamento per punizione.
Quella della parlamentare, però, non è stata l’unica nuova denuncia arrivata nella giornata di ieri. Ewa Cizsek ha raccontato delle molestie verbali subite da Skrzypczyński mentre lavorava come cameriera ad un evento sportivo. Onet ha contattato gli organizzatori di quella manifestazione che hanno comunicato di non aver mai ricevuto lamentele legate alla figura del Presidente federale. Quest’ultimo ha nuovamente respinto in maniera concisa le accuse, mentre sono rimasti in silenzio sia il Ministero dello Sport che il Consiglio della Federtennis. Oltre ad attendere risposte più convincenti da parte di Skrzypczyński, sembra legittimo anche aspettarsi una reazione da parte delle istituzioni del tennis internazionale che si erano invece mosse prontamente, guidate dalla WTA, allo scoppio del caso che ha coinvolto (e coinvolge tutt’ora) Shuai Peng.