Ha resistito quasi un mese Mirosław Skrzypczyński, poi si è arreso di fronte alla constatazione che dalla sua parte non era rimasto più nessuno o quasi. Le accuse ricevute sono state troppe e troppo dure (molestie e violenze sessuali): smentirle in modo conciso e seccato non poteva più essere sufficiente. Le stelle mondiali del tennis polacco – Iga Swiatek e Hubert Hurkcaz – si sono mosse, chiedendo alle autorità competenti di intervenire. Hanno così tolto il pavimento da sotto la poltrona su cui sedeva comodo nel suo ufficio Skrzypczyński, delegittimandolo come solo loro potevano fare. Giovedì sono quindi arrivate le sue dimissioni. Ora la Federazione è nelle mani dell’ex vice-presidente Dariusz Lukaszewski, mentre nel frattempo una commissione indipendente composta da sole donne indagherà sulle accuse.
Tutto è partito da un’inchiesta del portale polacco Onet, pubblicata lo scorso 31 ottobre e basata su testimonianze anonime. Qui si raccontava del passato di Skrzypczyński da allenatore di tennis: un passato fatto di frasi intimidatorie e sessiste e di abusi sessuali ai danni di giocatrici minorenni. Non solo, perché la testata polacca aveva anche parlato di violenze domestiche sull’ex moglie e sulla figlia. L’ormai ex Presidente della Federazione aveva reagito con uno stizzito “mi sono abituato agli attacchi alla mia persona”.
Nella giornata di lunedì, però, la situazione di Skrzypczyński è rapidamente peggiorata, in virtù delle dichiarazioni pubbliche di una deputata del Parlamento polacco, Katarzyna Kotula. Quest’ultima, che da ragazzina aveva avuto il dirigente come maestro di tennis, ha definito Skrzypczyński “un predatore sessuale”, reo di averla aggredita “almeno una dozzina di volte nell’arco di tre anni” e di aver ideato punizioni umilianti per semplici errori tennistici suoi e delle sue compagne di allenamento.
Le parole di Kotula hanno avuto enorme eco mediatica in Polonia e le dimissioni di Skrzypczyński sono state una naturale conseguenza. Il Board della Federazione polacca le ha accettate all’unanimità. Nella giornata di mercoledì, in una nota rilasciata all’agenzia di stampa Reuters, l’ex Presidente aveva comunque negato la veridicità delle accuse rivoltegli manifestando l’intenzione di difendersi nelle sedi legali.