Raramente le esibizioni, ovunque siano e chiunque giochi, forniscono spunti sul tennis da tenere in seria considerazione o che realmente diano indicazioni sul prossimo futuro. Ma il match andato in scena martedì nella seconda giornata della World Tennis League alla Coca-Cola Arena di Dubai tra Alexander Zverev e Novak Djokovic, costituisce una di quelle eccezioni che confermano la regola. Il tedesco, infatti, era solo alla seconda vera partita negli ultimi sette mesi (dopo la pesante, ma con segnali positivi, sconfitta alla Diriyah Tennis Cup contro Medvedev), e ha saputo mostrare già un ottimo livello, vincendo 6-3 6-4 in poco più di un’ora, regalando la vittoria (insieme a Rybakina che ha battuto Sabalenka) alla sua squadra, gli Hawks, sui Falcons. L’anno nuovo incombe, tra pochi giorni inizierà anche il primo evento ufficiale, cioè la United Cup, dunque un Sascha già a questo livello non può che lasciare ottimi presagi.
La partita è stata contraddistinta dal servizio e dagli ottimi rovesci del tedesco, oltre che da una certa stanchezza di Nole, arrivato tardi a Dubai dopo essersi trattenuto a Doha per la finale dei Mondiali, ma all’inizio la piega che stava prendendo indicava tutt’altro. Infatti pronti, via e il serbo si porta sul 2-0, approfittando di uno Zverev un po’ confuso, preda di qualche doppio fallo di troppo, e errori gratuiti in abbondanza. Con il passare dei minuti il n.12 del mondo inizia però a prendere confidenza, recupera il break e vince 6 game dei successivi 7 per prendersi il primo set, aumentando i giri della prima e trasformando gli errori in badilate vincenti. Nel secondo parziale il tedesco trova ancora un break, in avvio, dominando da fondo, ma stavolta Djokovic mostra l’esperienza e lo spirito combattivo per riprenderselo subito e portarsi anche sul 2-1. Il vantaggio del serbo si dimostrerà però poco più di un fuoco fatuo, in una serata in cui Sascha è molto vicino ai livelli a cui ci ha sempre abituato, costante e pesante da fondo, incisivo al servizio, freddo nei momenti clou. Il break nel quinto gioco, confermato con un minimo di difficoltà nel game successivo, sarà quello decisivo, che indirizzerà la partita verso il tedesco, in cattedra dall’inizio alla fine.
Da questa partita, che è pur sempre un ricco antipasto del tennis vero, emergono due importanti constatazioni: Zverev ha recuperato bene, fisicamente e sul gioco c’è, appare ben pronto a rientrare nel circuito dalla porta principale; Djokovic lascia qualche dubbio, che vedremo se sarà capace di dissipare oggi contro Kyrgios, anche se si sa che il serbo ama fare il duro quando lo è anche il gioco, come a breve in Australia. La serata però, com’è giusto che sia, rimane del tedesco, la cui prestazione non può che far sorridere tutti gli appassionati. Ma, prima di tutto e tutti, a sorridere è lui, come dimostrano le parole nel post match: “L’atmosfera era fantastica, mi è mancato essere sul campo, mi è mancato giocare di fronte a questo tipo di folla, in questi stadi“. L’entusiasmo di Zverev è sempre quello dei giorni migliori, di un ragazzo che da anni deve confrontarsi con grandi aspettative, eppure si mantiene al top, con quell’ultimo gradino che deve solo essere salito…mettendo in mostra il suo meglio: “Sapevo che avrei dovuto giocare il miglior tennis che abbia giocato negli ultimi sette mesi, il che non era poi così difficile, ma sono felice di ottenere la mia prima vittoria da tanto tempo“. Le dichiarazioni e il risultato sono positivi, il tennis c’è…in Australia ci si dovrà guardare le spalle con attenzione dal rientro di Sascha Zverev.