La stagione 2022 è stata quella dei grandi ritiri. Dallo spettacolare addio in Laver Cup di Roger Federer a quello di Serena Williams, sebbene la tennista statunitense non ami quella parola, che dovrebbe aver giocato l’ultimo torneo della sua vita allo US Open lo scorso settembre.
La stagione, tuttavia, era già iniziata con una notizia che aveva stravolto il panorama tennistica, ossia il ritiro dell’australiana Ashleigh Barty. Fu un annuncio a sorpresa che arrivò nel mese di marzo qualche settimana dopo il suo successo all’Australian Open e con Barty ancora in vetta al ranking femminile.
A nove mesi di distanza dall’addio al mondo del tennis la tennista australiana ha ripercorso l’anno che sta per volgere al termine e come è cambiata la sua vita in una intervista concessa al New York Times.
Un cambio radicale di vita che tuttavia non ha lasciato rimpianto alla ventiseienne nativa di Ipswich nel Queensland: “Ad essere onesti, ciò che mi ha sorpreso di più sia quanto mi sono sentita a mio agio. Penso che probabilmente fosse normale avere paura o incertezza nel non sapere come sarebbe stata la mia vita dopo il tennis dopo essere stata così concentrata [sullo sport negli anni precedenti]”.
Barty ha dovuto abbandonare la vita scandita da ritmi dettati dal circuito del tennis e organizzarsi in maniera autonoma: “Non ero sicura di come avrei affrontato la cosa perché sono una persona a cui piace essere organizzata, ma nel complesso non è stato un problema. La cosa più sorprendente in senso positivo è che mi sono adeguata con facilità a questo nuovo stile di vita ed è quello che ho sempre voluto.”
Dal suo ritiro Barty ha passato il suo tempo con amici e familiari, dedicandosi ad una sua vecchia passione, ossia il golf, e soprattutto convolando a nozze con il suo compagno di lunga data, Garry Kissick, lo scorso luglio.
Un ritiro giunto come detto quanto l’australiana guardava ancora tutte le sue colleghe dall’alto: “È stato un po’ strano, suppongo, ma dove fossi posizionata in classifica era probabilmente la cosa che mi importava meno in quel momento. Ho realizzato i miei sogni, ognuno ha i suoi e ha un modo diverso per definire il successo. Sapevo di aver dato tutto ciò che potevo, e sono stata fortunata a vivere il mio sogno d’infanzia. Era tempo per me di esplorare cos’altro c’era là fuori e non diventare avida in un certo senso. Non volevo continuare a giocare a tennis perché è quello che ci si aspettava che facessi per poi sbattere le palpebre e realizzare che forse le altre cose ti sono sfuggite.”
Barty si è dedicata anche alla scrittura pubblicando una serie di libri per bambini e la sua autobiografia. Un processo di scrittura definito dall’australiana come terapeutico: “Un modo per chiudere alcuni momenti davvero difficili della mia vita e poi per rivisitare e celebrare alcuni dei momenti più sorprendenti. Il 2022 è stato sicuramente un grande anno in questo senso. Sono successe molte cose fuori dal campo, e ora sono piuttosto stanca, ed è spaventoso pensare che in genere sarei nel bel mezzo di una preseason a prepararmi per un’estate australiana che è alle porte.”
Il tennis ha già visto in passato diversi ritorni in campo dopo il ritiro, ma questo pensiero non è balenato nella mente di Barty: “Il molto tempo che ho avuto per sedermi a pensare e metabolizzare quest’anno, mi ha portato a pensare che non tornerò mai a giocare a livello professionale. Ma sarò sempre coinvolta in questo sport e avrò sempre la mia razione di tennis per non perdere il sapore dello sport che mi ha dato così tanto”