[6] J. Sinner b. T. Kokkinakis 7-6(2) 6-4
Jannik Sinner stacca il pass per i quarti di finale all’ATP 250 di Adelaide, battendo un coriaceo Thanasi Kokkinakis 7-6(2), 6-4 in 2 ore 2 minuti. Qualche errore di troppo, tanto equilibrio, ma nei momenti che contano è l’azzurro a fare la differenza con i suoi colpi. Adesso ad attenderlo ai quarti di finale ci sarà l’americano Sebastian Korda numero 33 del mondo. Quella in cui si trova Jannik è lo spicchio di tabellone dove sono cadute tutte le teste di serie principali, e di fatto lui è l’ultimo supersitete. Nei primi giorni di torneo infatti sono usciti sconfitti a sorrepsa Rublev, Auger-Aliassime e Rune.
IL TABELLONE DELL’ATP 250 DI ADELAIDE 1
IL MATCH – Sinner rischia molto nel primo set e le sue incertezze stavano compromettendo l’inizio del match. L’altoatesino però, nei punti decisivi, alza il livello del suo gioco. Nel corso del quinto game, Sinner è bravo ad annullare tre palle break, due delle quali consecutive. Una voleée, un nastro “italiano” e un uno-due perfetto sono i colpi che allontanano la minaccia australiana. Kokkinakis gioca un primo set di grande livello, trascinato dall’entusiasmo del pubblico di casa. Anche 4-3, Sinner è costretto ad annullare una palla break, affidandosi al suo servizio. Passata la paura, nel game successivo l’azzurro risale da 40-15 e alla seconda opportunità infila l’avversario lavorando con il rovescio per poi tirare un vincente con il dritto.
Sinner va a servire per il primo set sul 5-4, ma incappa nel suo peggior game della gara. Arrivano tre errori dell’altoatesino e Kokkinakis conquista il controbreak. L’inerzia della partita vira verso casa Australia e Sinner deve affidarsi al servizio per cancellare una palla break velenosa parente di un setpoint. Al tie-break è dominio azzurro, con Sinner che si apre bene il campo in risposta salendo subito in vantaggio, e con il servizio cementifica il successo nel primo parziale, suo per 7 punti a 2.
Kokkinakis subisce il contraccolpo psicologico e si trova sotto di un break anche in avvio di secondo set: sono gli errori del n.93 del mondo a dare il “la” per l’allungo del n. 15 nel terzo game. Gara in discesa per Jannik che non trema più sul suo servizio e con grande autorità chiude la contesa 6-4, servendo in totale il 74% di prime, ottenendo il 69% di punti.