Novak Djokovic ha raggiunto i quarti di finale all’ATP250 di Adelaide 1, primo torneo dell’anno che si disputa in contemporanea con la United Cup. Il serbo ha gestito in due tie-break le velleità del francese Quentin Halys e ora affronterà Denis Shapovalov, in un match che si preannuncia spumeggiante. Nella conferenza stampa dopo la partita, l’ex numero 1 del mondo ha parlato di tanti temi interessanti. In primis – inevitabilmente – gli è stato chiesto un parere sulla decisione degli Stati Uniti di confermare l’obbligo del vaccino contro il Covid-19 per gli stranieri che entrano nel paese fino ad aprile, impedendo così al 21 volte campione Slam di partecipare ad Indian Wells e Miami. Non solo, però, perché Djokovic ha parlato anche di Kyrgios, Musetti e della next gen: di seguito alcune sue dichiarazioni.
D: È vero che hai chiesto a Nick Kyrgios di disputare una partita di allenamento prima dell’Australian Open?
Novak Djokovic: “Stiamo parlando con l’Australian Open per organizzare qualcosa prima dell’inizio del torneo. Ho sambiato qualche messaggio con Nick, è vero, mi piacerebbe giocare con lui e lui ha accettato. Però vuole giocare con set più corti: vedremo come va a finire”.
D: L’Australian Open ha annunciato che apriranno al pubblico alcune sessioni di allenamento, in particolare quelle dove si giocano alcune partite “amichevoli”. Ti piace l’idea?
Novak Djokovic: “Assolutamente sì, credo che la maggior parte di noi abbia bisogno di qualche incontro “amichevole” prima dell’inizio dell’Australian Open. Sono contento se si riuscità ad organizzare qualcosa di simile. Non ne abbiamo ancora la certezza al 100%, ma penso che alla fine riuscirò a giocare con Nick: non vedo l’ora”.
D: A proposito di Kyrgios, la tua relazione con lui è cambiata radicalmente rispetto a due anni fa. Dagli insulti si è passati ad una sorta di bromance. Che cos’è cambiato?
Novak Djokovic: “Non ero certo il suo preferito, diciamo così, e non lo sono stato per molto tempo. Però lui è stato uno dei pochi che è stato dalla mia parte l’anno scorso, rispetto e apprezzo tanto questa sua presa di posizione. È in quel tipo di momenti che tu capisci davvero chi ti supporta e chi no. Lui, da australiano, mi ha sempre dato il suo più totale appoggio. Da quel momento, la nostra relazione è migliorata sensibilmente”.
D: Gli Stati Uniti hanno esteso fino ad aprile l’obbligo vaccinale come requisito d’entrata nel paese per gli stranieri. Qual è stata la tua reazione a riguardo? Cambierà qualcosa nella tua programmazione?
Novak Djokovic: “È così, che cosa posso farci? Niente. Sapete qual è la mia posizione in merito. Spero di poterci andare, ma se non potrò entrare non ci andrò”.
D: Ci dai una tua opinione sul gruppo molto giovane di giocatori che si sta formando? Alcaraz, Rune, Aliassime, Musetti: chi prenderà il vostro posto? È il gruppo di giovani talenti più sorprendente da quando sei diventato il miglior giocatore del mondo?
Novak Djokovic: “Ogni generazione ha qualche grande talento. Ho visto molti talenti esprimersi nel corso degli anni, ma credo che noi giocatori top siamo sempre rimasti stabili ai vertici. Ciò che ha fatto Alcaraz nella scorsa stagione è stato storico ed impressionante e merita di essere lodato. Già ora è il numero 1 del mondo: non è raggiungibile un gradino più alto, è così giovane ed ha anche già vinto uno Slam. Penso che in futuro vedremo molte partite tra Alcaraz e Rune.
Poi c’è Félix: credo stia giocando il miglior tennis della sua vita negli ultimi cinque o sei mesi, ma forse non si parla molto di lui proprio perché ci sono anche Carlos e Holger in ascesa. Anche Aliassime merita tutte le considerazioni, così come Musetti che sta migliorando sempre di più. Sono tutti grandi persone e io ho un ottimo rapporto con loro. Vedo come unica possibilità una loro continua ascesa, il tennis è in ottime mani. Sono sicuro che io e Nadal proveremo a scombinare i loro piani ancora per qualche anno: non so ancora per quanto, ma ci proveremo di certo”.