“La Coppa Davis è sempre stata il mio pallino” afferma nell’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, l’ex numero 9 del mondo, Fabio Fognini. Per questo forse la semifinale persa nel doppio decisivo a Malaga per lui, ha fatto ancora più male: “Non lo nascondo, e lo dico col cuore in mano, è stata una vera pugnalata” ha detto Fognini durante l’intervista. Coetaneo di Djokovic, Fabio ha affermato di sentirsi ormai il “Vecchio Saggio” del gruppo quando si tratta dell’Italia: “Purtroppo è sempre più dura. Ormai ho 35 anni, Simone 37. Quelli su cui puntare sono Berrettini, Sinner, Musetti. Bisogna fare in modo che in questa competizione siano molto uniti, cosa che non è mai facile in uno spot egoista come questo”. Il 35enne di Sanremo non recrimina però (quasi) niente al capitano Volandri: “Col senno di poi è troppo facile criticare o dire che cosa si sarebbe potuto fare diversamente. Forse all’interno del nostro spogliatoio avremmo potuto gestire meglio la situazione. Ma ormai è andata così”.
La sconfitta che avrebbe potuto demotivare l’ex numero 9 del mondo però, si è trasformata in motivazione per fare meglio nel 2023: “Vorrei tornare fra i primi 50 giocatori del mondo e giocare i grandi tornei. Ho un team che lavora insieme a me, una spinta però me l’ha data anche mia moglie che è tennista come me e sa cosa vuol dire”. Un Fabio Fognini che oggi, oltre ad essere un marito, è anche un padre di tre figli: Federico, Farah e Flaminia e alla domanda “com’è il Fognini padre?”, Fabio ha risposto: “Sono molto affettuoso. Infatti, i bambini sanno che quando vogliono qualcosa, devono venire da me. Scherzo, io e Flavia siamo molto allineati. Lei però è quella che ci passa più tempo e deve dare delle regole. Io faccio più fatica a inserirmi quando torno da un torneo. Ma ora so che le mie giornate non finiscono più con gli allenamenti ma con loro. E mi piace tanto”.
Il talento di Fognini è sempre stato paragonato ai migliori tennisti del mondo, nonostante un atteggiamento assai contrastante. Ad oggi però, se si parla di talento, Fabio conferma: “Se non sei allenato, non vai da nessuna parte. Oggi è il grande talento allenato bene che eccelle, in tutti gli sport. Federer, Messi, Valentino. Io sono orgoglioso di aver esaudito il mio sogno di bambino: aver fatto del tennis la mia vita”.
A proposito dei grandi talenti del momento, il vincitore del Masters 1000 a Montecarlo nel 2019 si sofferma su Carlos Alcaraz: “Ho sempre detto che mi piace Alcaraz, perché conosco bene il suo ambiente, chi lo segue, il suo coach Ferrero. Da italiano spero anche in Sinner e Musetti, perché sono giovani e hanno le potenzialità di vincere Slam e Masters 1000“.
Il futuro della famiglia Fognini-Pennetta sembra quindi ancorato saldamente al tennis per il momento, anche se il 35enne ligure nel suo futuro non si vede come allenatore a tempo pieno: “Ho già un’agenzia di scouting, vorrei rimanere nell’ambiente”. A chiudere l’intervista del quotidiano La Stampa è arrivata la domanda sulla crudeltà dei social media, e Fognini ha concluso così: “I social hanno spalancato la porta a tutto, il meglio e il peggio. Per i giovani è dura. Io metto solo foto le mie foto. Bisogna stare attenti a come ci stai dietro. Anzi, non bisogna proprio starci dietro”.