S. Tsitsipas b. M. Berrettini 4-6 7-6 (2) 6-4
C’è ancora da soffrire per l’Italia nella semifinale di United Cup contro la Grecia. Stefanos Tsitsipas ha infatti vinto la terza sfida del tie superando in rimonta Matteo Berrettini, e ha così annullato il primo match point in mano alla squadra azzurra. Ora sarà Lucia Bronzetti a provare a mettere fine alle ostilità nell’incontro contro la numero 199 del mondo Valentini Grammatikopoulou dopo il cambio di giocatrice; altrimenti si andrà al doppio misto decisivo. Per quanto riguarda il match tra Matteo e il numero uno greco (il più bello di questo torneo), l’azzurro ha veramente poco da rimproverarsi: Berrettini ha tenuto testa a Tsitsipas per oltre due ore e mezzo di gioco e ha avuto anche l’opportunità per portarsi avanti di un break nel terzo set. Stefanos, però, è stato impeccabile nei momenti decisivi dell’incontro (come nel tie-break del secondo set) e ha sfruttato la spinta del pubblico, a netta maggioranza ellenica. Ad attendere la Nazione vincente in finale ci sono gli Stati Uniti, forti del 5-0 sulla Polonia.
IL MATCH – È il big match della semifinale tra Grecia e Italia, sul punteggio di 2-0 per la nostra squadra dopo i primi due singolari di giovedì, e forse anche lo scontro più atteso di questa prima edizione della United Cup. E la partita, in effetti, promette bene fin da subito: il ritmo è alto, gli scambi veloci ma comunque intensi, i giocatori – entrambi ancora imbattuti nella competizione – immediatamente in palla con i loro colpi migliori.
Il primo momento topico arriva sul 2-1 per Tsitsipas che si guadagna la prima palla break dell’incontro dopo aver indotto a un paio di errori Berrettini. Matteo, però, reagisce prontamente servendo alla sua maniera. Non passano molti minuti prima di vedere anche l’azzurro a un passo dal break. Sul 30 pari del fatidico settimo game, infatti, il romano si produce in un passante di rovescio su cui Stefanos non può arrivare e che atterra poco prima della linea di fondo campo. Matteo, poi, concretizza lo sforzo rispondendo in maniera aggressiva all’ennesima seconda palla di servizio del greco. Il nostro numero uno serve allora per il set sul 5-4: Tsitsipas tenta in ogni modo di tenere aperto il parziale, ma si scopre falloso quando lo scambio si prolunga. Berrettini, che invece non regala praticamente nulla nei momenti delicati, ne approfitta e porta l’Italia a un set dalla finale.
Sull’onda dell’entusiasmo, nel primo gioco del secondo parziale, Matteo piazza anche uno dei colpi più belli del torneo con un passante scagliato andando all’indietro e all’altezza della fine del corridoio. Non basta però per iniziare il set con un break, anche perché Stefanos sale di rendimento al servizio. Ma lo fa, e in maniera assai più evidente, anche Berrettini che infatti tiene a zero i primi tre turni di battuta del parziale. Questa volta, però, Tsitsipas supera illeso il settimo game e dopo costringe l’azzurro a servire per restare nel set per due volte. Per Matteo, che gioca benissimo anche nei pressi della rete, è come se nulla fosse: sia sul 4-5 che sul 5-6 il romano lascia ancora a zero l’avversario e raggiunge così il tie-break. Il primo allungo è però del greco, caricato dalla spinta dei tantissimi tifosi greci presenti alla Ken Rosewall Arena. Matteo ha un paio di occasioni per recuperare ma il dritto non funziona a dovere (più che il colpo in sé, è la distanza troppo ravvicinata dalla palla a causare gli errori) e così Tsitsipas scappa via e porta il match al terzo set dopo un’ora e 45 minuti di gioco.
Berrettini ritorna subito mentalmente nel match e il parziale decisivo si preannuncia come una vera e propria battaglia, tra vincenti sulla linea e difese improbabili: il livello è senza dubbio il più alto visto in questo primo scorcio di trasferta australiana. Stefanos continua a essere molto incisivo con la prima palla e con il dritto, ma Matteo dà l’impressione di non avere bisogno di miracoli per strappare il servizio all’avversario. In effetti, ci va molto vicino nel sesto gioco ma nel momento di massima allerta il greco ritrova il rovescio e si affida nuovamente al servizio. Con la forza di chi è scampato a un grande pericolo, Tsitsipas coglie l’attimo per ribaltare l’inerzia del match e nel settimo game (ancora lui!) brekka per la prima volta Berrettini, falloso con il rovescio dopo non aver praticamente mai sofferto gli scambi sulla diagonale di sinistra in tutto l’incontro. Stefanos può quindi servire per chiudere il match sul 5-4: l’azzurro rincorre tutto ciò che è possibile tirare su, ma il numero 4 del mondo è sostanzialmente perfetto e chiude dopo oltre due ore e mezza di gioco. La Grecia è ancora viva.