Novak Djokovic ritorna a Melbourne per la prima volta dalla nota vicenda del 2022, culminata con la sua deportazione dal paese a causa dello status di non-vaccinato che non era sanato, a detta dell’ex governo federale australiano, dall’esenzione medica presentata da Nole. Inevitabile che si torni a parlare di quei clamorosi avvenimenti a un anno di distanza, e parlando di questo Djokovic ha rilasciato una intervista a Todd Woodbridge ai microfoni di Channel Nine. Novak ha dichiarato di essere entrato legittimamente nel paese e di aver “seguito le regole”, disponendo di un’esenzione dal vaccino contro il Covid-19. Nole, a tal proposito, punta il dito contro i media per aver presentato male la situazione agli occhi dell’opinione pubblica: “Molte persone hanno un’idea sbagliata di quello che è successo”, ha ribadito in un’intervista esclusiva con Channel Nine.
Il ban di tre anni che fu inflitto a seguito di quella vicenda è stato rimosso, Djokovic è così tornato in Australia e pochi giorni fa ha salutato la terra australiana alla sua maniera, ovvero vincendo ad Adelaide. Adesso è dunque il momento buono, a giudizio del serbo, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa e mettere i puntini sulle i. “Altre due o tre persone sono entrate in Australia 10 giorni prima di me con esattamente la stessa esenzione che avevo io”, ha spiegato Djokovic.
“Stavo solo seguendo – racconta il serbo – le regole. La mia esenzione è stata verificata da un organismo indipendente e da un gruppo di medici. Sono entrato con tutti i documenti validi. Tutto è sfuggito di mano e poi sono stato etichettato come questo o quello. Le bufale inventate dai media erano molteplici e non sono riuscite a far prevalere la mia verità”.
Nole ha poi puntato il dito contro tutti coloro i quali hanno emesso giudizi sulla sua persona e dice di aver compreso la rabbia dei cittadini australiani nei suoi confronti: “Gli anni di pandemia sono stati frustranti per molte persone in tutto il mondo, in particolare qui in Australia, con delle severe restrizioni imposte. Quando i media scrivono in un certo modo su un ragazzo famoso che ha cercato di entrare nella loro terra senza un vaccino, la gente logicamente ti punta il dito contro. Ho compreso subito il loro “odio” nei miei confronti. Ma la colpa è stata dei media e dei messaggi diffusi in malo modo”.
Djokovic, che dopo la vittoria ad Adelaide ha manifestato qualche problema fisico, ricorda quello che accadde nelle settimane successive alla saga relativa alla sua espulsione: “Sono rimasto solo a casa, non sono andato molto in giro, ho solo sperato che la situazione si calmasse, cosa che è avvenuta. Ma le conseguenze di quel periodo le ho portate con me a lungo, influenzando anche il mio gioco. Provavo ad andare oltre l’avvenimento, ma poi in conferenza stampa dovevo rispondere sempre a una o due domande su questo”.