S. Kwon b. [4] R. Bautista-Agut 6-4 3-6 7-6(4)
Il 2023 del tennis asiatico, tra un Nishioka sempre più brillante, un Chung che dovrebbe rientrare (prima o poi), e ben tre cinesi nel tabellone principale dell’Australian Open, si inaugura nel migliore modo possibile però grazie a Soonwoo Kwon. Il sudcoreano (che eguaglierà il suo best ranking di n.52) ha infatti portato a casa il secondo titolo della carriera, dopo Astana 2021, battendo in 2h e 44 l’esperto, mai domo spagnolo Roberto Bautista-Agut nella finale dell’Adelaide International 2. Prima affermazione sui campi outdoor per il 25enne, che per ora può vantare un record di due finali vinte su due giocate, e quella di oggi decisamente con qualche difficoltà in più della vittoria in Kazakistan.
Il match – l’inizio propende tutto a favore di Kwon, che nel primo game subito strappa il servizio all’avversario, per un vantaggio che riuscirà, senza dover annullare neanche una palla break, a trascinare per tutto il set d’apertura, portato a casa con il punteggio di 6-4. Perde solo 6 punti al servizio e infila ben 15 vincenti nel primo parziale il coreano, nel tentativo di non dare troppo ritmo a Bautista, che ben si esalta nello scambio lungo, ma cavandosela comunque egregiamente quando è lo spagnolo a imporre la dinamica. Chiaramente una tenuta così alta, quasi da macchina, è difficile da tenere troppo a lungo, e nel secondo set è il n.25 del mondo a passare per primo in vantaggio, ancora con un break che si rivelerà decisivo per andare sull’ 1-1, grazie soprattutto ad un’impressionante, solita solidità, come certifica lo 0 nella casella degli errori non forzati. Si approda così, dopo un set stellare per parte, a un giusto terzo parziale, dove è il coreano a fare il capolavoro.
Per ben due volte, nel primo e nel settimo gioco, Kwon si fa strappare il servizio da Bautista, trovandosi a un passo dalla sconfitta. Ma in entrambe le occasioni il n.52 del mondo dimostra grinta e voglia di vincere da vendere, andando a recuperare i break e forzando dunque l’esito della finale ad un elettrizzante tie-break. Anche qui, fino al 4-4, è l’equilibrio a regnare sovrano, salvo l’arrivo poi un uragano coreano che ancora spinge come un forsennato e con due mini-break di fila (il secondo dei quali è il match point, che con coraggio si va a prendere a rete) arreca l’undicesima sconfitta in una finale all’ex n.9 al mondo, la prima sul cemento dal marzo 2021, quando si arrese contro Basilashvili a Doha. Chiude, Kwon, con il 79% di punti vinti con la prima, ma soprattutto 42 vincenti contro 22 non forzati, certificanti una prestazione solida e spettacolare allo stesso tempo, cui neanche la rigidità e la classe dello spagnolo hanno potuto ovviare. Ora entrambi voleranno a Melbourne, con il coreano che esordirà nel primo giorno di gare contro Eubanks, per un eventuale incrocio con Coric al secondo turno. E, se gioca così, meglio non fare avventati pronostici sfavorevoli.