[10] H. Hurkacz b. P. Martinez 7-6(1) 6-2 6-2
Inizia in maniera molto più positiva di un anno fa (quando si concluse al secondo turno) l’avventura di Hubert Hurkacz in Australia. Il polacco, che ha giocato il secondo match sulla Margaret Court Arena, si è liberato senza colpo ferire di Pedro Martinez, in 1h e 51 minuti di dominio quasi totale. Tolto un primo set più con il freno a mano tirato, per prendere confidenza con le condizioni del campo e di Melbourne, il n.10 del seeding ha dato una netta accelerata nel secondo e terzo parziale, vinti entrambi per 6-2, grazie a un tennis certo più adatto al veloce dell’estrema difesa di Martinez. 24 ace, neanche una palla break concessa e il 91% di punti vinti con la prima sono i numeri odierni di Hubi, che non poteva davvero iniziare meglio questo Australian Open. Statistiche che ne certificano la serenità e soprattutto la fiducia, dato che se va il servizio il polacco può davvero essere pericoloso. Attende al secondo turno il vincente tra Lorenzo Sonego e Nuno Borges.
[20] D. Shapovalov b. D. Lajovic 6-4 4-6 6-4 6-1
Decisamente diverso invece l’approccio del canadese, il teorico avversario di Hurkacz nei sedicesimi. Certo Dusan Lajovic è un avversario impegnativo, giocatore dotato di una tecnica non indifferente e di una sventagliata di rovescio a una mano che è un vero missile. Un po’ come quello di Denis Shapovalov…quando vuole. E, come spesso gli capita, è stato questo il leit motiv della partita: ottimo inizio, calo e tanti errori nel secondo set e anche all’inizio del terzo, dove è stato sotto 3-1. Lì, consapevole del pericolo, Shapo è salito in cattedra, soprattutto mentalmente, alzando il proprio livello di gioco tra ace e colpi da urlo negli scambi, e ha portato a casa 11 dei successivi 13 game per andare a chiudere una partita spettacolare per i primi tre set, equilibrata e di alta qualità. Se però l’obiettivo è ripetere almeno i quarti dello scorso anno, per ora è rimandato al secondo turno (contro il messicano Escobedo o Taro Daniel).
[32] B. Van De Zandschulp b. I. Ivashka 6-3 3-6 7-5 6-3
I quattro set tra l’olandese e il bielorusso, due giocatori dal tennis veloce e godibile, sono stati tra gli spettacoli migliori della notte. Botic Van De Zandschulp, all’ultimo ritrovatosi testa di serie, ha chiuso la partita con ben 56 colpi vincenti (e 61 non forzati), a testimonianza del tasso delle giocate, ma anche dei rischi corsi, mostrate nelle 3h e 34 di match contro Ilya Ivashka. Il bielorusso, come sempre, ha venduto cara la pelle, con un bilancio quasi perfetto tra vincenti ed errori e buoni numeri al servizio. Paga una mancanza di lucidità e freddezza nei momenti importanti, dato che le occasioni le ha avute eccome: ha servito per il terzo set sul 5-4, salvo subire il break, ed era anche andato in vantaggio nel quarto parziale, per poi ancora una volta consentire il rientro all’olandese. Dunque bravo Botic per aver sfruttato i regali dell’avversario, ma 21 palle break concesse sono decisamente troppe, e contro non ci sarà sempre l’Ivashka sciupone odierno. Anche la sua valutazione passa dunque al secondo turno, dove ci sarà il derby olandese contro Tallon Griekspoor, liberatosi agilmente in tre set di Kotov.
C. Moutet b. [Q] Y. Wu 6-4 5-7 6-2 4-6 7-5
Come spesso capita quando scende in campo Corentin Moutet, la sua partita vale la pena ricordarla (stavolta positivamente). Il francese, uno di quei giocatori da tenere sempre d’occhio, ha battuto in un’autentica maratona, con tifo quasi calcistico anche durante i punti, il giovane cinese Yibing Wu. 4h e 12 minuti sono servite al mancino francese, che chiude con 41 vincenti e solo tre non forzati più, a testimoniare una partita solida oltre che giocata come sempre tra generosità e spettacolo. Il cinese paga i 62 errori e la maggiore inesperienza, contro un giocatore che non dà mai ritmo e sa spesso rendere le partite fini lotte psicologiche. E anche stasera si è sfiorato uno “psicodramma”, proprio nell’ultimo game: Moutet al servizio, avanti 40-15, si fa rimontare da Wu che arriva addirittura a palla break per forzare il tie-break. Lì, sull’orlo del baratro, il francese si è risvegliato e ha portato a casa un match soffertissimo, che ne certifica però la forma, e soprattutto la tranquillità, che troppe volte in carriera gli è mancata. Al secondo turno affronterà, in una sfida molto interessante, il n.28 del seeding Francisco Cerundolo, facilmente vincitore su Guido Pella. Da segnalare inoltre la vittoria del classe 2005 (sempre cinese) Juncheng Shang (qui la sua storia, inclusa la rottura della collaborazione con Marcelo Rios), che, venendo dalle qualificazioni, ha battuto 6-2 6-4 6(4)-7 7-5 Oscar Otte, assicurandosi il secondo turno contro Tiafoe, oltre a divenire il primo cinese a vincere una partita in tabellone principale a Melbourne Park (da giocatore più giovane del tabellone).