[4] N. Djokovic b. R. Carballes Baena 6-3 6-4 6-0
È iniziata con una vittoria non comodissima ma nemmeno sofferta la corsa verso la decima di Djokovic all’Australian Open 2023. Il serbo, al suo ritorno sulla Rod Laver Arena per un match ufficiale dopo le vicende dell’anno scorso, ha trovato di fronte a sé un tenace Carballes Baena che ha tenuto ottimamente il campo per oltre un’ora e mezza di gioco. Nole ha però preso il largo a partire dal break ottenuto sul 3-3 pari del secondo set e in tutto ha lasciato sette game all’avversario: due in meno rispetto al loro precedente nel primo turno dello US Open del 2019. Nel terzo parziale, poi, il 21 volte campione Slam ha giocato un tennis perfetto, colpendo in maniera pulitissima (con 16 vincenti) e perdendo solo quattro punti.
L’attuale numero 4 del mondo ha così portato a 35 la sua striscia di vittorie in Australia e a 64 quella di successi nei primi turni dei tornei dello Slam (l’ultimo perso risale al 2006). Il prossimo avversario uscirà dalla partita, rinviata a mercoledì come molte altre, tra Dellien e Couacaud.
IL MATCH – La lancetta piccola dell’orologio è più vicina alle 11 (pm) che alle 10 quando Djokovic e Carballes Baena entrano in campo sulla Rod Laver Arena per il loro esordio in questo Australian Open. L’accoglienza per il serbo è calorosa: la “No boo policy”, sulla cui esigenza a questo punto si può discutere, risulta semplicemente superflua visto che il pubblico australiano gli riserva quasi una standing ovation. Lo spagnolo, comunque, non si fa intimorire più di tanto dal palcoscenico ed entra bene in partita: il servizio viaggia a buone velocità e spesso Djokovic non riesce a intuirne la direzione.
Carballes tiene anche un buon ritmo negli scambi prolungati anche se dà l’impressione di essere già al limite delle sue possibilità. Il numero 75 del mondo prova comunque a mettere a frutto il buon inizio di match sul 2-2 quando si procura tre palle break consecutive dopo averne annullata una con un ace nel game precedente. È quasi, però, un’arma a doppio taglio: Djokovic, infatti, fiuta il pericolo e alza il suo livello. Dallo 0-40 del quinto game, l’attuale numero quattro del mondo infila 12 punti consecutivi che lo portano in un amen sul 5-2. La chiusura del set arriva pochi minuti dopo sul 6-3.
Il secondo set si apre subito con una palla break per Nole, annullata con una prima vincente da Carballes. È il segnale che il 29enne di Tenerife manda per comunicare all’avversario che lui continuerà a lottare su ogni punto a prescindere dalla situazione di punteggio generale. In effetti, la partita non imbocca ancora l’attesa discesa verso una vittoria in scioltezza per il nove volte vincitore a Melbourne. Dal canto suo, Djokovic commette qualche errore qua e là sia con il rovescio incrociato che con il dritto a sventaglio.
Così i primi game del set sono tutti molto combattuti e Carballes, che mette in mostra anche le sue doti di corridore, prova a tenere il passo del campione serbo. Ai vantaggi del settimo game, però, Nole diventa quasi ingiocabile sfruttando la diagonale di destra (e anche un nastro fortunato). È però con il suo rovescio lungolinea che l’ex numero uno del mondo si prende il break che risulta poi decisivo per l’esito del parziale: 6-3 6-4 dopo un’ora e quaranta di gioco e a mezzanotte scoccata già da qualche minuto.
L’approccio di Djokovic al terzo set è quello di chi vuole archiviare la pratica senza altri affanni. Nole prende campo in maniera vistosa, mentre Carballes, poco aiutato dal servizio, sembra aver perso l’intensità che lo aveva tenuto in partita fino al 3-3 del secondo. Il serbo vince i primi undici punti del nuovo parziale e con due break nel giro di dieci minuti dà la spallata che porta il match su quella discesa di cui si diceva poco sopra. Il numero 4 del mondo non sbaglia più niente e anzi sembra telecomandare i suoi rovesci lungolinea e le risposte profondissime di dritto. Proprio una risposta vincente di dritto gli dà il terzo break: è il presupposto del bagel che mette fine al match dopo due ore di gioco.