Andy Murray ha vinto il match più lungo della sua carriera contro il numero 159 del mondo, Thanasi Kokkinakis: 4-6 6-7 7-6 6-3 7-5. Un match terminato a notte fonda, ma solo otto ore dopo Andy era nuovamente a Melbourne Park per allenarsi.
Impossibile non ripensare a quanto accaduto nella notte precedente. Tanta frustazione, tensione e adrenalina hanno reso il match uno dei più belli di sempre per entrambi i giocatori. Kokkinakis sembrava avere in mano la partita quando il britannico ha iniziato a fare pura magia, o meglio, stregoneria. Rimontando da due set sotto, è riuscito a vincere al tiebreak del terzo set per allungare il match fino a uno spettacolare quinto set. Mentre succedeva l’impossibile, erano le 3 di notte e quando è terminata la partita, le 4 del mattino passate. Ma 5 ore e 45 minuti di follia non hanno distrutto il quasi 36enne che in conferenza stampa ha detto: “Sto bene. Mi sento meglio adesso che dopo altre partite”. Non sono mancate anche le polemiche sull’orario, che può essere addirittura un rischio per la salute dei giocatori costretti a giocare durante la notte: “Credo che le condizioni siano da rivedere. Non capisco chi ne beneficia”. Ora il britannico 3 volte vincitore slam, affronterà al terzo turno la testa di serie numero 24, Bautista-Agut.
D: Come ti senti Andy?
Murray: “Per adesso va bene. Mi sento bene”.
D: Che partita incredibile.
Murray: “Si, voglio dire, è stata la partita più lunga che abbia mai giocato fino ad ora. Quando giochi in condizioni come quelle di oggi, clima freddo e con quelle palline, avrai degli scambi lunghi e quindi punti prolungati. Però mi sono sentito meglio oggi di come mi sono sentito in altre partite, quindi sto bene, anche se finire alle 4 del mattino non è l’ideale”.
D: Vuoi andare a fare pipì… E non puoi.
Murray: “Guarda io capisco che ci sono delle regole riguardo i “toilet breaks”, anche se ovviamente sono stato molto polemico a riguardo. Ma se sono le 3 di notte e ho bevuto tutto il giorno, avrò bisogno di andare in bagno. Capisco che sia fastidioso sul momento e che le regole non vogliono che uno ne possa trarre un vantaggio. Però se sei davanti a dei giocatori alle 2 o 3 di notte, devi capire che i loro bisogni possono variare un pochino”.
D: Può essere rischioso per la salute dei giocatori fare delle partite così lunghe…
Murray: “Non lo so, forse. Il campo era molto veloce. Quando abbiamo iniziato la partita ho sentito che non c’era pressione nelle palline, erano quasi sgonfie. Ed è per questo che mi sono lamentato molto durante il match. Diventa molto difficile fare dei vincenti una volta che parte lo scambio. Credo che siamo arrivati fino a 70 scambi consecutivi ieri. Tanti scambi da 35 o 45 colpi, e non è normale. Credo che le condizioni in quel caso siano da rivedere”.
D: Riesci a rimettere insieme le tue emozioni? Mentre stavi giocando e quando è finalmente finita?
Murray: “Il match ha avuto sicuramente tanti momenti di alti e bassi. C’era tanta tensione, frustrazione, ma anche adrenalina, tanta roba tutta insieme. E poi alla fine è sicuramente molto bello riuscire a vincere, ma ora voglio solo andare nel letto. È stato bello, ma ora voglio andare a dormire”.
D: Credi che il tennis debba cambiare questo fatto di dover giocare anche alle 3 o 4 di notte?
Murray: “Sì perché non riesco a capire chi ne beneficia. Finiamo una partita del genere, veniamo qui, e l’argomento principale è questo capisci, più di quanto sia stata epica la nostra partita. Diventa quasi una farsa. C’erano dei tifosi davvero incredibili che sono stati fino alla fine, e hanno reso l’atmosfera davvero bella. Anche persone che il giorno dopo andavano a lavorare. Ma se mio figlio fa il raccattapalle e torna a casa alle 5 del mattino, impazzisco. Non va bene per loro, non va bene per i giudici. Non credo che sia piacevole neanche per i fans e non va bene per i giocatori. Ne abbiamo parlato per anni, ma quando inizi le partite tardi la sera, queste cose possono succedere”.