D. Vekic b. N. Parrizas Diaz 6-2 6-2
Donna Vekic ha fretta di eguagliare il proprio record personale agli Australian Open, che è il quarto turno raggiunto due anni fa, e ci riesce sconfiggendo in un’ora e 5 minuti la spagnola numero 75 del mondo.
Vekic, che nel 2019 ha raggiunto anche la diciannovesima posizione nel ranking, non ha dovuto attingere a tutto il suo repertorio per superare la contendente; troppo evidente la differenza di talento tra le due giocatrici. Parrizas Dias ha mostrato di essere dotata di un ottimo dritto che può giocare sia in lungolinea che in cross, ma come diremo ha palesato altresì alcuni limiti importanti. Riesce comunque a confermare il buon risultato dell’anno scorso dove raggiunse il terzo turno venendo eliminata in due set da Pegula. Vekic ora attende la vincente del derby ceco tra Linda Fruhvirtova e Marketa Vondrousova.
La giocatrice spagnola parte al servizio ma la sua azione è molto contratta e perde subito la battuta. Dopo aver perso a zero il game successivo, cede ancora il servizio; per lei due doppi falli equamente divisi nei due turni di battuta; la ceca ringrazia e sale tre a zero con uno splendido dropshot di rovescio.
Sullo slancio la ventiseienne croata ottiene un secondo break e sale quattro a zero. A questo punto la iberica approfitta di un rilassamento della sua rivale per ottenere il primo game tenendo il servizio a zero, e poi addirittura riprendendosi uno dei due break.
Ma è un sussulto che dura pochi minuti; Vekic ritrova il controllo del set e chiude per sei a due, evidenziando il limite più importante di Parrizas, che è il servizio: 57% di prime palle in campo, e una percentuale di punti ottenuti con la seconda del 22%.
Nel secondo set il tema non cambia più di tanto; nei primi tre turni di servizio la spagnola arriva ad avere un avvilente zero nella casella dei punti vinti con la seconda battuta (salirà a 25% al termine del match). Assistiamo a un maggior numero di scambi, ma gli errori gratuiti di Parrizas aumentano, segno evidente della difficoltà nel sostenere il ritmo della croata. Al termine della partita saranno complessivamente 22, numero molto alto considerando il numero di game giocati.
[30] K. Pliskova b. V. Gracheva 6-4 6-2
La più titolata delle trentenni gemelle Pliskova prosegue il suo cammino immacolato all’Open d’Australia 2023. Senza particolari pressioni esterne gioca i suoi colpi in tranquillità e approda al traguardo degli ottavi di finale avendo perso nei primi tre turni solo 15 giochi. Dal canto suo Gracheva ottiene il record personale per quanto riguarda l’Happy Slam, e dovrebbe fare un balzo di circa 14 posizioni in classifica. Oggi però più di così per lei non era possibile fare.
I primi due giochi seguono la regola del servizio senza sussulti; il terzo game, con la russa al servizio, dura sedici punti. Pliskova conquista ben quattro palle break, e alla fine ha ragione della contendente con un rovescio incrociato che costringe Gracheva all’errore.
In generale la trentenne ceca serve benissimo e nei cinque turni di servizio concede solamente altrettanti punti, compresi due doppi falli. Sul servizio della ventiduenne russa si gioca di più, ma la ragione sembra più risiedere nel fatto che Pliskova pare non volersi dannare più di tanto, commettendo qualche errore quando deve raccogliere alcune palle basse senza peso della rivale.
Al di là di questi pochi errori però, la ex numero uno del mondo appare troppo sicura sul proprio servizio, e le riesce assai facile orchestrare gli scambi con il dritto e costringere l’avversaria a correre in lungo e in largo per il campo; il punteggio di sei a quattro sta stretto, mutuando dal gergo calcistico, alla testa di serie numero trenta.
La seconda frazione comincia con Gracheva al servizio, e Pliskova con cinismo ottiene subito il break. I dati fino a quel momento recitano due palle break per lei convertite su cinque, ma la ceca ha avuto chance di togliere la battuta soltanto in due giochi fino ad allora, ottenendo quindi il massimo con il minimo sforzo.
Confermando questa tendenza, Katerina conquista altre due palle break nel settimo gioco; sale cinque a due e nel game successivo chiude al primo match point. Gracheva vince solo undici punti in risposta in tutto l’incontro, compresi i due doppi falli del primo set.
La ceca attende ora la sua prossima avversaria: l’americana Volynets o la cinese Zhang.
[23] S. Zhang b. [Q] K. Volynets 6-3 6-2
Katie Volynets (n. 113 WTA) si è spinta sino al secondo turno del torneo superando, a partire dal tabellone di qualificazione, quattro avversarie classificate fuori dalle prime 150 del ranking WTA. Ma è contro la testa di serie numero 9 del main-draw Vernonika Kudermetova, che la qualificata statunitense ha messo a segno il suo vero grande scalpo con lo score di 6-4 2-6 6-2 in un paio di ore di match. Certo la prestazione decisamente sottotono della russa l’aiutata e non poco, visto i 47 non forzati di cui ha potuto giovare; ciononostante brava e lucida nel reggere con solidità per riscuotere i regali avversari: tattica compiuta alla perfezione commettendo quasi la metà dei gratuiti della sua rivale, 28. Inoltre il successo ottenuto sulla russa ha rappresentato una “prima volta” molto significativa per la carriera della 21enne californiana, poiché è stata per lei la prima vittoria contro una Top 50 e per giunta arrivata solamente all’ottavo tentativo. Inoltre non aveva neanche mai battuto una giocatrice nelle prime 100, sul cemento al di fuori dei confini nazionali. Prima di questa edizione dell’Happy Slam, Katie aveva vinto un unico match nel tabellone principale di un Major: nel 2022 al Roland Garros.
Tuttavia il suo cammino si è bruscamente interrotto ai sedicesimi, al cospetto di Shuai Zhang (n. 22 WTA, BR). La tennista cinese, tds n. 23, ha trionfato nettamente per 6-3 6-2 in appena un’ora e cinque di gioco. Al turno precedente, la giocatrice asiatica aveva eliminato l’ex n. 14 al mondo Petra Martic con un doppio 6-3 dovendo affrontare una sola palla break, prontamente cancellata. Questa è stata la sua quinta presenza al terzo turno del torneo, dove nel 2016 stupì raggiungendo proprio l’ottavo di finale iniziando la sua campagna dalle quali. Nel 2022 è stata capace di aggiudicarsi il titolo a Lione, la finale a Birmingham, la semifinale a Tokyo e i quarti a Cincinnati. Risultati che dimostrano il perché sia arrivata alla soglia della Top 20 mondiale. Vedremo se proprio il primo Slam dell’anno potrà segnare il battesimo nel ristretto cerchio delle prime venti giocatrici mondiali della veterana di Tientsin. Con questa affermazione, inoltre, la 34enne cinese centra per la quinta volta in carriera la seconda settimana Slam – seconda volta a Melbourne – dopo essersi riuscita recentemente all’ultimo US Open. Probabilmente ad influire sul risultato finale è stato anche il fatto fisico, visto che la più giovane in campo aveva giocato nei primi due turni un totale di 10 ore e mezza. Questo ha quindi necessariamente avuto il proprio peso con Zhang arrivata al match decisamente più riposata. In ottavi la cinese si troverà di fronte la 30esima forza del tabellone: la ceca Karolina Pliskova. I precedenti sono inconfutabili, anche se l’ultimo è datato 2018 su veloce di Indian Wells, nel definire la favorita: 7-0 negli H2H in favore della due volte finalista Slam.
(Articolo a cura di Danilo Gori e Cipriano Colonna)