[12] B. Bencic b. C. Giorgi 6-2 7-5
Gli ottavi di finale in quel Melbourne Park rimangono un tabù per Camila Giorgi. Neanche il quinto tentativo va a buon fine, la marchigiana deve inchinarsi dinanzi alla testa di serie numero 12 di questo Australian Open 2023 – al secondo turno si era sbarazzata di Schmiedlova -. Belinda Bencic dà così seguito al suo ottimo inizio di stagione intascandosi la 12esima partita nelle ultime 13 disputate considerando anche la parte finale del 2022: l’unica sconfitta è maturata per mano della n. 1 del mondo Iga Swiatek in United Cup. Una striscia quasi immacolata quella della 25enne svizzera, che è stata determinante per condurre la sua nazionale alla vittoria della BJKC lo scorso novembre e propedeutica per permetterle di trionfare in questo primo scorcio di annata tennistica al WTA 500 di Adelaide. Inoltre se da un lato la 31enne di Macerata non è riuscita a rompere il proprio incantesimo ai sedicesimi, Belinda ha finalmente centrato il suo secondo ottavo di finale all’Happy Slam: la semifinalista dello US Open 2019 era stata in grado di spingersi sino alla seconda settimana Down Under soltanto nel 2016 quando a sbarrarle la strada fu Maria Sharapova, successivamente è sempre uscita di scena nei terzi round a cui ha preso parte nelle edizioni 2019, 2020 e 2021.
Infine va sottolineato come per la n. 10 WTA si tratti del sesto “terzo turno” vinto sugli 11 giocati a livello Major. Giorgi manca invece con questo KO, l’appuntamento con la diciassettesima vittoria della carriera ai danni di una Top Ten. Oggi l’azzurra non è stata all’altezza della situazione per quanto riguarda il rendimento del dritto ma soprattutto non è riuscita a sfruttare l’inizio positivo per lei e negativo per la sua avversaria: l’unica possibilità per ottenere la vittoria, infatti, era quella di prendere subito la testa del match e condurlo in porto. Sfumata la chance, gradualmente la campionessa olimpica ha ritrovato il suo abituale livello. Nel secondo set, poi, Camila ha gettato al vento l’opportunità di trascinare la sfida alla frazione finale, dopo il contro-break maturato sul foto-finish, giocando un disastroso game al servizio.
IL MATCH – Sul piano tattico, sarà fondamentale per l’azzurra l’efficacia con la quale riuscirà ad uscire dalla diagonale sinistra. La soluzione tecnica che determinerà, in base al proprio rendimento, le possibilità di successo della tennista marchigiana sarà di conseguenza il rovescio lungolinea: colpo assolutamente nelle corde della 31enne di Macerata. Se dunque Camila si dimostrerà in grado di cambiare con il proprio bimane in maniera lucida e ficcante, allora l’incontro potrebbe mettersi realmente sul cammino della n. 70 WTA con vista ottavi. Questo perché l’arma con cui normalmente Bencic segna la differenza nei suoi match, è proprio il lato sinistro. Colpo propedeutico nel gioco della svizzera, per far sì che lei possa tessere il proprio tennis di pressione allungando comunque lo scambio senza però perdere in solidità.
Difatti, se si vuole scovare una diversità nelle caratteristiche tecniche delle due giocatrici in campo bisogna ricercarla nella capacità di reggere maggiormente il palleggio prolungato. La campionessa olimpica è certamente più abile nel riuscire a possedere una migliore consistenza quando il punto non si risolve in poche battute. Una conseguenza derivante anche dal fatto che, nonostante ci si trovi di fronte a due grandi esponenti del tennis fatto di potenza e intensità elevata da fondo, la n. 10 del mondo è molto più a suo agio rispetto a Giorgi nell’esprimersi sul campo facendo affidamento ad una tenuta mentale sul lungo periodo scevra di cali.
Altra chiave tattica decisiva si rivelerà la percentuale di prime della 25enne rossocrociata, la quale non dispone di una seconda di servizio così irresistibile e perciò potrebbe essere agevolmente attaccata dall’aggressività in risposta di Camila. Ma in realtà questo aspetto statistico sarà cruciale anche per l’italiana, poiché entrambe sono tenniste che badano al sodo senza troppi ghirigori e quindi appena ne hanno l’occasione investono la battuta altrui mettendo i piedi in campo con letali anticipi in ribattuta.
L’inizio del match è estremamente incoraggiante visto che Giorgi tiene brillantemente il suo primo turno di servizio, servendo tante prime e soprattutto impattando con eccezionale profondità a tal punto da assopire – almeno nel primo game della partita – il bimane svizzero ricorrendo alla costante lunghezza dei propri colpi. Al contrario più balbettante l’avvio di Bencic, che si dimostra contratta ed eccessivamente lenta nella ricerca di palla. Mentre vanno subito a tutto gas i piedi di Camila, un vero spettacolo da ammirare per gli amanti dei dettagli tecnici. D’altra parte, anche per una differente struttura fisica – decisamente più filiforme la “nostra” – si sapeva già alla vigilia che questo potesse essere un punto a favore della tennista del Bel Paese.
Purtroppo però l’azzurra non riesce a far pagare dazio all’avversaria le difficoltà riscontrate in questi primi scampoli e come accade spesso in questo sport quando si manca l’appuntamento con il treno che passa, si rischia poi di rimpiangerlo. E così, infatti, Belinda dopo essersi salvata ai vantaggi, strappa l’incontro nel terzo gioco – proprio ad oltranza. Giorgi dopo uno scintillante approccio alla sfida, perfetta nella conduzione dei frigoriferi rimandati dall’altra parte della rete ma anche puntuale e mortifera nel trovare il miglior timing in risposta per togliere il tempo al primo colpo in uscita dal servizio della tds n. 12; inizia a commettere qualche gratuito di troppo. Specialmente dal lato del dritto, che come già intuibile in sede di presentazione tattica oggi dev’essere l’ancora di salvezza alla quale aggiungere il plus rappresentato dai vincenti bimani. Se contrariamente viene meno, l’impresa azzurra si complica maledettamente. Ma come sapevamo anche prima del match, il confine tra il poter ammirare la prestazione del torneo o una performance al di sotto delle sue potenzialità per Giorgi è labilissimo. Ad una partenza in cui la spinta delle mattonate marchigiane era graduale, chirurgica e sotto controllo; fa da contro altare un forcing da fondo che comincia a mostrare le prime crepe con una serie di errori a marca italica. Contestualmente la nuvola di Camila che lentamente si sgonfia dà fiducia a Belinda, la quale inesorabilmente ritrova pian piano il livello a cui appartiene mettendo a posto tutti pezzi del suo puzzle: la battuta cresce sensibilmente, la risposta diviene più perforante con la conseguenza inevitabile di una Camila mossa a piacimento e costretta ripetutamente a giocare in controbalzo. Perciò ad alto rischio di errore.
Nel punteggio Bencic consolida il suo ritrovato dominio con un secondo break sul 4-2 per poi chiudere il set inaugurale con lo score di 6-2 in 40 minuti.
Ora le dinamiche, anche emotive, del match sono diametralmente cambiate. Camila era entrata in campo fluida, decontratta e sciolta potendo così eseguire al meglio le sue soluzioni piatte. Essenziale per una giocatrice come Giorgi poter lasciare andare i colpi libera mentalmente, sicuramente il proprio gioco ne beneficia. Mentre la svizzera si era presentata con un evidente stato di pressione, derivante dal fatto di essere indiscutibilmente la favorita. Una volta però fatta risalire dentro il match e averle concesso la testa dell’incontro, poi Bencic diventa difficile da contenere nella sua esuberanza ragionata. Tant’è che piove sul bagnato, con l’azzurra che commettendo due doppi falli concede il vantaggio alla rivale in avvio di secondo set. Allora ci pensa l’oro a cinque cerchi di Tokyo ad offrire una ciambella salvavita a Camila, restituendo immediatamente il favore. Ma la ghiotta occasione, quantomeno per tenere in equilibrio il parziale e provare a giocarselo nella volata conclusiva, viene gettata alle ortiche dall’azzurra che rimanda nuovamente avanti la top ten elvetica.
L’ex n. 26 del ranking WTA avrebbe bisogno di cercare ogni tanto anche delle esecuzioni più lavorate, anche se sappiamo quanto sia difficile farlo con questa nuova versione delle Dunlop che in teoria avrebbero dovuto favorire Giorgi per via delle proprie peculiarità – palle pesanti che si sgonfiano rapidamente e sulle quali è molto complicato eseguire il top spin, vengono per cui avvantaggiate quelle giocatrici che possiedono tanta pesantezza e che giocano prevalentemente piatto – , eppure in troppe circostanze va fuori giri. Bencic sembra involata verso un facile e sicuro passaggio agli ottavi, ma la classe ’91 non ci sta e dopo aver evitato il punto esclamativo sulla sfida annullando due fatidici break point sul 4-2; certifica la sua volontà a dare tutto quello che ha in campo producendo il massimo sforzo per rientrare in corsa. Giorgi gioca indubbiamente il proprio miglior game in risposta, mettendo a segno una sequela di risposte flash straordinarie. Tuttavia, pur irrigidendosi, la svizzera mostra il suo status essendo semplicemente perfetta nei punti cardini – vedere per credere l’ace stampato su una delle due palle break offerte nell’ottavo game -. A questo punto si arriva al momento della verità, Belinda va al servizio sul 5-4 per apporre il sigillo al match ma sorprendentemente avverte pesantemente la tensione e la “nostra” Camila è lì pronta ad approfittarne. L’italiana ha infatti nuovamente alzato il suo livello di gioco in questa seconda tranche del set, sembra essere ritornata quella di inizio partita, e allunga la contesa vidimando il contro-break con l’accelerazione lungo riga di rovescio.
Ahi noi però, come se fosse un riassunto conciso della carriera di Giorgi: nel momento psicologico a lei più favorevole, la marchigiana gioca un undicesimo game pessimo infarcito di quattro unforced con un gratuito bimane addirittura commesso a campo totalmente sguarnito. Le occasioni per rifarsi sotto sono terminate, l’avventura australiana dell’ultima giocatrice azzurra rimasta in tabellone è conclusa: 7-5 al termine di 1h41′.