Andy Murray ha dato l’anima anche oggi, ma ha ceduto contro Roberto Bautista Agut al terzo turno dopo le imprese contro Matteo Berrettini e Thanasi Kokkinakis. Lo scozzese aveva poche cartucce da sparare, ma, nonostante ciò, ha strappato un set allo spagnolo, tenendolo in campo oltre tre ore e mezzo. Sir Andy si è presentato in conferenza stampa, analizzando il suo meraviglioso percorso in questo Australian Open.
Moderatore: Andy, che peccato. Un’altra battaglia epica questa sera che stavolta non è andata a buon fine. Ti è piaciuto il supporto che hai ricevuto dal pubblico?
Murray: “Sì, il pubblico è stato davvero fantastico in tutte le partite. Ti stanno sempre vicino e danno grande supporto ai giocatori in campo. Penso che gli australiani apprezzino coloro che danno il 100% in campo e io ho dato tutto in questi match. C’era un’atmosfera pazzesca in questi tre match e sono molto grato a loro per questo. Ho bellissimi ricordi dei match che ho giocato”.
D: Quanto hanno influito la stanchezza e il poco riposo che hai avuto dalla partita precedente?
Murray: “Non so quanto abbia potuto incidere, sicuramente non ha aiutato aver dormito così poco”.
D: Puoi dirci come sei riuscito a rimetterti in sesto dopo la partita con Kokkinakis, come hai dormito, come ti sei sentito la mattina dopo e come ti senti adesso?
Murray: “Ho dormito dalle 6 alle 9 del mattino dopo la partita con Kokkinakis, chiaramente non è abbastanza. Poi sono venuto qui. Avevo sette o otto vesciche che ho dovuto incerottare. Dovevo svegliarmi la mattina per avere il tempo di sistemare questi problemini. I miei piedi non stavano bene, ma le mie gambe invece hanno risposto bene allo sforzo. Oggi ho avuto dolori alla parte bassa della schiena che mi hanno dato fastidio al servizio”.
D: Quali sono le tue emozioni? Chiaramente so che volevi passare il turno e andare ancora avanti, ma allo stesso tempo hai vissuto grandi emozioni immagino con questa atmosfera magica.
Murray: “In questo momento ho tante emozioni contrastanti. Mi sento come se avessi dato tutto quello che avevo in questo torneo, quindi ne sono orgoglioso. Questo è quello che ho potuto fare, non puoi controllare sempre il risultato e non puoi controllare come stai giocando. Posso invece controllare lo sforzo e l’impegno che ci metto e in queste tre partite ho dato tutto quello che avevo. Sono molto orgoglioso di questo. Sono anche deluso perché stavo giocando molto bene all’inizio di quest’anno e speravo di fare una corsa più lunga e so che sarei potuto andare anche più avanti in questo torneo”.
D: Due giorni fa ci hai parlato dei sacrifici che hai fatto nella off-season per arrivare a competere a questi livelli. Pensi che settimane come queste ripaghino i tuoi sforzi?
Murray: “Non lo so. Non so ancora esattamente quando la mia carriera finirà, ma mi piacerebbe giocare sempre così contro i grandi giocatori nei grandi tornei. In quest’anno ci sono stati dei momenti in cui non avevo buone sensazioni e non ho giocato bene. I sacrifici che ho fatto mi hanno permesso di superare questi momenti e tornare a giocare ad alto livello. Mi sono sentito bene per il modo in cui ho giocato ed è divertente per me arrivare a questi grandi tornei sapendo di poter far bene. Penso di poter fare di più di un terzo turno Slam, dipende anche dai sorteggi che avrò. Se avessi giocato a questo livello anche l’anno scorso, non sarei stato tra il 50 e il 60 del mondo. Sta a me salire ancora e continuare a giocare così”.
D: Su quale aspetto del tuo gioco sei più soddisfatto rispetto all’anno scorso?
Murray: “Mi sono mosso davvero molto bene in campo. Negli ultimi 12/18 mesi spesso non sono stato così brillante. Quando mi muovo bene, posso esprimere al meglio il mio tennis. In questi giorni ho chiuso diversi punti a rete ed è qualcosa di molto positivo. Ci sono tante cose che mi hanno reso contento del tennis che ho espresso”.
D: Ti abbiamo visto giocare alla grande nonostante i limiti fisici. Stasera sembrava che tu provassi dolore, è così?
Murray: “Servire mi dava diversi problemi. Avevo mal di schiena, non potevo spingere più di tanto al servizio. Non sono riuscito a servire in kick e non potevo allungare le spalle per dare più potenza alla mia prima di servizio. Una volta entrato nello scambio non stavo così male, è a servire che avevo dolore”.
D: Pensi che si debba ridurre la durata dei match per non essere così penalizzati nella partita successiva?
Murray: “Può succedere di giocare partite più lunghe. I campi non sono così lenti, sono abbastanza rapidi. Ma è stato bello giocare così tanto in serale. Le palle sicuramente dopo un po’ di giochi sono più lente. Finire alle 4 del mattino non fa bene ai giocatori per i tempi di recupero e per il sonno. Basterebbero piccoli cambiamenti: agli Us Open giocano solo due match in sessione diurna, in questo modo la sessione serale comincia in orario e non si inizia troppo tardi. Si potrebbero anticipare le sessioni serali e farle iniziare intorno alle 18/18.30. Quelle poche ore sono determinanti per non finire troppo tardi e per favorire il recupero dei giocatori”.
D: Quanto tempo impiegherai per recuperare da questa settimana?
Murray: “Il prossimo torneo al quale prenderò parte sarà Rotterdam e poi giocherò a Dubai. Il mio corpo sicuramente ha sostenuto uno sforzo notevole negli scorsi giorni, ma a Rotterdam giocherò fra tre settimane, quindi avrò un tempo sufficiente per riprendermi”.