[22] E. Rybakina b. [1] I. Swiatek 6-4 6-4 (Danilo Gori)
Sulla Rod Laver Arena scattano gli ottavi di finale femminili, e abbiamo subito il primo rivolgimento importante: anche nel Ladies’ Singles cade la testa di serie numero uno. Iga Swiatek presenta una versione di se stessa imprecisa e anche sottotono dal punto di vista agonistico e cede a una Elena Rybakina che, pur commettendo tanti errori, ha il merito di crescere presto con la battuta. Per lei sei ace, ma soprattutto un ottanta per cento di efficacia con la prima palla che spiega come, nonostante venticinque errori non forzati, ceda solo due volte il servizio.
IL MATCH – Lo spettacolo del primo set, a onore del vero, non è degno di un tale palcoscenico. Entrambe le giocatrici non trovano il loro miglior servizio, e nemmeno mettono a punto la misura nei colpi da fondocampo. In questo modo i game sono combattuti, ma si vedono molti errori da entrambe le parti. Rybakina in particolare finirà il parziale con sedici colpi fuori misura, ma è anche la giocatrice che con il passare dei minuti trova una buona efficacia nella prima palla. Grazie, infatti, al 79% di punti ottenuti sul colpo di inizio gioco riesce a subire solo un break, nel quarto game, e toglie due volte la battuta alla rivale, la seconda nel settimo gioco, complice un doppio fallo e una splendida risposta di rovescio incrociato. La kazaka chiude la prima frazione tenendo a zero la battuta nel decimo gioco e servendo un ace come suggello finale.
La sconfitta nel parziale provoca una reazione nella numero uno del mondo; riparte dal servizio e pare ritrovare la profondità, soprattutto con il dritto. Così facendo la polacca sale tre a zero, approfittando anche degli errori della kazaka.
Ma la ventitreenne di nascita moscovita supera il momento difficile continuando a ottenere ottime percentuali con la prima; recupera sul tre pari e approfitta della poca profondità dei colpi di Swiatek. Si arriva così sul 4-4 al nono gioco. Rybakina si procura due palle break; la polacca reagisce e le annulla entrambe, la prima con uno splendido rovescio incrociato. Successivamente però non riesce a contenere un affondo della rivale sulla sua seconda palla, e poco dopo mette in rete un diritto incrociato. Sarà il break decisivo: dopo il cambio di campo infatti la campionessa in carica di Wimbledon vince a zero il turno di battuta.
[17] J. Ostapenko b. [7] C. Gauff 7-5 6-3 (Vanni Gibertini)
La domenica mattina di Melbourne ha portato un altro risultato contro pronostico negli ottavi di finale femminili. La testa di serie n. 7 Coco Gauff non è riuscita a risolvere il rompicapo propostole da Jelena Ostapenko, che in un match giocato “avanti tutta” specialmente in fase di risposta, ha mantenuto costante la pressione su Gauff che nelle fasi decisive di entrambi i set ha tentennato quanto basava per subire i due break decisivi.
Gauff ha pagato una bassa percentuale di prime palle, soprattutto nei game che le sono costati i break decisivi, e una bassa conversione delle palle break avute (1 su 8) contro il percorso netto della sua avversaria (3 su 3).
IL MATCH – Inizio abbastanza nervoso da parte di entrambe le protagoniste, che evidentemente sentivano l’importanza della partita. Una rapida sequenza di break e contro-break durante i primi quattro game vedeva le risposte delle due protagoniste avvantaggiarsi dell’incertezza delle rispettive seconde palle di servizio, mentre il giudice di sedia James Keothavong aveva il suo bel da fare per calmare i nervi a fior di pelle delle due giocatrici. Gauff si lamentava del cigolio delle scarpe di Ostapenko sul cemento blu della Margaret Court Arena, mentre la lettone faceva partire il suo solito show di facce stralunate anche sulle chiamate più ovvie.
Nel settimo gioco era Ostapenko a inguaiarsi da sola sul proprio servizio trovandosi 0-40 grazie a un paio di gratuiti di diritto, ma poi ne usciva brillantemente finendo per tenere la battuta dopo quattro palle break salvate (sei in totale nel match fino a quel punto) grazie alle accelerazioni di rovescio. Il gioco era abbastanza scarno, nessuna delle due permetteva allo scambio di prolungarsi troppo prima di provare la soluzione definitiva, più per l’azione in continuo forcing e per gli errori di Ostapenko che per volontà di Gauff, che sicuramente era la più a suo agio delle due sugli scambi più articolati.
Affidandosi all’efficacia della sua prima di servizio Gauff si disimpegnava con grande autorità nei game del 4-5, ma quando si trovava a servire sul 5-6 due giochi più tardi la battuta si inceppava sul 40-15 e la risposta di Ostapenko faceva il resto con quattro punti consecutivi che chiudevano il primo set 7-5 dopo 49 minuti di gioco. Nonostante un saldo positivo di +3 tra vincenti ed errori non forzati, Gauff finiva per pagare il magro 47% di prime palle in campo che prestava il fianco alla risposta super-aggressiva di Ostapenko.
Nel primo game del secondo set la giocatrice americana provava a imitare la sua avversaria caricando qualche risposta lungolinea sulle seconde di servizio, ma l’azione era troppo sporadica, e il pallino del gioco rimaneva saldamente nelle mani dell’ex campionessa del Roland Garros.
Gli scambi continuavano ad essere scarni, le variazioni tattiche molto limitate dalla grande pressione che entrambe le protagoniste esercitavano sulla risposta. Le sporadiche discese a rete davano risultati a corrente alternata data la grande abilità sui passanti messa in mostra da tutte e due le giocatrici. La ricerca a tutti i costi degli angoli alla prima occasione utile da parte di Ostapenko pagava dividendi sul 4-3, quando un paio di risposte vincenti le procuravano la prima palla break del parziale sulla quale Gauff metteva lungo un banale diritto di palleggio. Era tutto ciò ci cui la lettone aveva bisogno: con tre vincenti nelle immediate vicinanze della riga Jelena Ostapenko chiudeva il match dopo un’ora e 33 minuti di gioco e conquistava i quarti di finale dell’Australian Open per la prima volta in carriera.
Nel suo prossimo match Ostapenko affronterà Elena Rybakina, contro la quale ha vinto gli unici due precedenti confronti diretti che comunque sono datati 2019 e 2021.