Nella sua 44esima semifinale slam, Novak Djokovic non lascia scampo a Tommy Paul. L’americano, per il quale invece si tratta della prima semifinale major, nulla può contro il serbo, perfetto in tutto il corso del match nel neutralizzarne slancio, potenza e velleità. Con il punteggio di 7-5 6-1 6-2 , Djokovic continua a macinare numeri da capogiro, accedendo alla sua 33esima finale major, la decima all’Australian Open, un record nel tennis maschile. Si tratta, inoltre, della 27esima vittoria consecutiva a Melbourne (è dunque superato il record di Agassi), la 40esima in Australia. Non solo. È record di finali slam dopo i trent’anni: sono 12 per Novak, a fronte delle 10 di Nadal e delle 8 di Federer. Domenica affronterà Stefanos Tsitsipas e, in palio, non ci sarà solo la decima coppa australiana, il 22esimo titolo slam per Nole e il primo trofeo major per Stefanos ma anche il primo posto in classifica, per entrambi.
Nonostante non sia mai riuscito a mettere in difficoltà l’avversario, grande onore anche a Tommy Paul che ha tentato davvero tutto; ed è stato abile nel pareggiare 5-5 nel primo set dallo svantaggio di 1-5. Poi, però, non c’è stata storia. Resta un grande exploit per lui che, da lunedì, sarà numero 19 del mondo, subito dietro a Lorenzo Musetti.
IL MATCH
Primo set: Parte aggressivo Tommy Paul conquistando subito due palle break sul primo turno di servizio di Djokovic che però cancella entrambe con un servizio vincente. E con due ace consecutivi il serbo rimette subito le cose in ordine: 1-0 Djokovic. Sul secondo gioco del primo set parte rigido l’americano al servizio e anche per colpa di un nastro sfortunato arrivano subito tre chance di break per Djokovic. Paul riesce a salvare la prima con una seconda di servizio ma l’errore di rovescio successivo regala il break alla testa di serie numero 1 del torneo: 2 a 0 Djokovic. Tommy Paul conquista finalmente il suo primo game nel quarto gioco del set sul suo turno di servizio. Djokovic si ritrova a lottare ai vantaggi nel quinto gioco dove la prima di servizio sembra aiutarlo un po’ meno ma non appena lo scambio si allunga, il serbo riesce a chiudere: 4 giochi a 1. Nel sesto gioco inizia a venire fuori la sensibilità di Tommy Paul che forse sta iniziando a sciogliersi e prova ad avanzare a rete per chiudere con la volée, da fondo campo però il serbo continua a dominare e arriva un’altra chance di palla break per Djokovic. La palla di Djokovic tocca per la quinta volta il nastro e Paul sbaglia ancora, forse, per distrazione. La distanza si allunga e il serbo va a servire avanti 5 giochi a 1. Il game arriva di nuovo ai vantaggi, il serbo spreca un set point e sembra molto nervoso tanto da fare polemica con l’arbitro. Tommy Paul ne approfitta e va a prendersi una chance di palla break, Djokovic sbaglia: 5-2, il primo set non è ancora finito. L’americano sblocca il servizio e chiude a zero: 5-3. Inaspettatamente, arrivano anche due chance di palla break per Paul. Djokovic sembra essersi un po’ perso ma con un ace annulla la prima. Nello scambio successivo però il primo a sbagliare è proprio il serbo e allora Paul recupera anche questo break per andare a sedersi sotto 5-4. Djokovic indietreggia, non è più con i piedi dentro al campo come all’inizio del set, e per Paul iniziano ad arrivare anche gli ace: recuperato tutto lo svantaggio da 5-1 il punteggio ora è 5 pari: com’è girata la partita!! Paul torna a commettere qualche errore di troppo e Djokovic ne approfitta con pazienza, raccogliendo gli errori dell’americano, fino a conquistare la palla del set point che questa volta non spreca. Dopo quasi un’ora di gioco Djokovic chiude un primo set che sembrava sua già mezz’ora prima 7-5.
Secondo set: Djokovic parte di nuovo aggressivo in questo avvio di set, e come era successo nel primo, arrivano di nuovo due chance di palla break. L’americano annulla la prima in uno scambio durissimo che alla fine porta a casa Paul con grande personalità. Peccato che poco dopo il dritto lo tradisca ancora ed è break Djokovic: 2-0. L’americano tenta subito il contro-break ma Djokovic lo induce all’errore da fondo. Arriva anche l’errore del serbo e la terza chance di contro-break che però Nole annulla con un ace imprendibile. Alla fine, l’ex n. 1 del mondo porta a casa anche questo game con un po’ di fatica in più: si gira 3 a 0. Novak veleggia fino al 5-0, neutralizzando i tentativi di Paul che, alla fine del set, riesce a racimolare un unico gioco, in un perentorio 6-1 tutto serbo.
Terzo set: Paul è molto abile nell’annullare la prima palla break del parziale con una splendida volé alta di rovescio. Ce n’è una seconda, con Djokovic che impone all’avversario scambi asfissianti entrando progressivamente dentro il campo. Ma l’americano non si dà per vinto, annullandola con un impeccabile smash a rimbalzo da fondocampo. La perfezione del pallonetto alla fine procura al serbo l’agognato break. Il 2-0 arriva in un soffio; Paul resiste ma è comunque soffocato dal ritmo dell’avversario, che scappa 3-0. Paul gioca accorto ma Nole gli annulla una possibilità di break con un rovescio perfetto. Tommy allunga il set intascando il gioco dell’1-4 e del 2-5 ma, alla fine, lo score è implacabile: 7-5 6-1 6-2 per il campionissimo serbo che, domenica, contro Stefanos Tsitsipas, disputerà la sua 33esima fnale major, la decima finale a Melbourne. Un posta in gioco altissima per entrambi perché, oltre all’obiettivo del 22esimo titolo slam per Novak e il primo per Stefanos, entrambi corrono per la prima posizione del ranking.
“Come mi sento ora? Sono al 110%!” scherza Djokovic al microfono di Jim Courrier, “No no, in realtà, non è così, a fine torneo le energie non sono più le stesse, lo senti che le gambe alla fine più stanche; avevamo le gambe pesanti, per fortuna nel primo set ho mantenuto la calma e sono riuscito poi a colpire in maniera più sciolta”.
Quindici anni fa la prima finale in Australia per Novak: “Ho un’immaginazione molto fervida però forse no, non me l’aspettavo di arrivare a giocarne così tante. Sono molto grato e fortunato, voglio godermi ogni istante, senza la famiglia e la squadra non sarebbe possibile, sul campo sei da solo, però va anche dato credito alla squadra che quotidianamente mi permette di realizzare tutto ciò e condivide con me gli alti e bassi“. E poi un pensiero su Tsitsipas. Ora se la ricorda la finale al Roland Garros: “Ho vinto quindi sono ricordi piacevoli, la prima volta per me con una rimonta da due set sotto, è stato un match fisico, mentale, emotivo. Ho grande rispetto per lui, uno dei ragazzi più interessanti nel tour, con i suoi vari intreressi e i suoi capelli… “.
Margherita Sciaulino e Laura Guidobaldi