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[5] A. Sabalenka b. 4-6 6-3 6-4 [17] E. Rybakina
È il momento di Aryna Sabalenka. La 24enne tennista bielorussa conferma un avvio di stagione dirompente e, nella sua prima finale major, sorprende Elena Rybakina 4-6 6-3 6-4 conquistando l’Australian Open 2023, il suo primo trofeo dello Slam. Dopo un avvio di match traballante e in preda alla solita tensione al servizio, Aryna trova progressivamente serenità e scioltezza, vincendo nettamente il secondo parziale e lasciandosi andare ad una crescente esplosività nel terzo. Aggiusta il servizio e comincia a snocciolare ace. Sempre più sicura, mantiene la calma, prevalendo con maggiore freschezza, precisione e potenza. Vince il suo primo sigillo major (il 12esimo titolo in carriera) sciogliendosi in lacrime di felicità, quasi incredula di avercela fatta, dopo anni di insicurezze, soprattutto a causa del servizio. Da lunedì sarà n. 2 del mondo. Un match di altissima qualità anche per la campionessa di Wimbledon, Elena Rybakina che nel corso del torneo ha sconfitto ben tre regine Slam (tra cui la n. 1 Swiatek) ma che, però, alla fine paga un leggero calo fisico e qualche indecisone di troppo. Dalla prossima settimana, sarà la prima tennista kazaka (tra uomini e donne) ad entrare in Top 10, ma sarebbe salita nella Top 5 se le avessero attribuito i punti della vittoria di Wimbledon.
Primo set: Sabalenka tesa, Rybakina ne approfitta
Un doppio fallo e un ace nell’esordio in finale slam per Aryna Sabalenka. La tensione si fa sentire ma viene scacciata immediatamente dalla bielorussa che reagisce subito con quattro servizi vincenti per il primo gioco. Tre servizi bombardieri anche per Rybakina che pareggia in un istante.
Pochi scambi tra le due in questo avvio di match, dominato da servizi devastanti, 7 ace in tutto tra le due ma Sabalenka, dal 40-0 pasticcia e, con un doppio fallo concede la prima palla break, occasione che Rybakina non si lascia sfuggire, superandola: sale 2-1 e servizio.
La kazaka mette a segno sette punti di fila e allunga sul 3-1. Aryna però reagisce con un turno di servizio eccellente e, soprattutto, picchiando da fondo con ulteriore potenza, sorprendendo Elena. Entrambe spingono sempre e gli scambi sono molto rapidi. Giocano a specchio, in una sfida a chi prevale da fondo con fendenti risolutori.
Rybakina è perfetta alla battuta e infatti sale ancora 4-2. Sabalenka trema di più al momento di servire ma reagisce ancora con ace ad un doppio fallo e, nel primo scambio prolungato del match, contiene maggiormente i colpi per poi affondare e avvicinarsi sul 3-4. Per la prima volta nel set, Rybakina si trova 0-40, con Sabalenka estremamente aggressiva e potente. C’è il controbreak per Aryna che domina gli scambi giocando un game perfetto, 4-4. Riaffiora però la tensione al servizio giacché, con un malaugurato doppio fallo, consegna il 5-4 all’avversaria. Elena invece non trema affatto, chiude il game a zero e fa sua la prima frazione per 6-4.
Secondo set: la reazione di Aryna
Sabalenka paga cinque doppi falli e l’evidente affanno nell’evitare l’errore. Dall’altra parte della rete, Elena è come sempre imperturbabile e lucida, spingendo con i piedi dentro il campo e mettendole grande pressione. Nel primo gioco del secondo parziale, il momento è delicato per la bielorussa che però, alla fine, la spunta recuperando da 15-40, riuscendo a prevalere con il servizio e con il martellamento da fondo. La reazione non si fa attendere neanche dalla parte kazaka ed Elena, nonostante sia in svantaggio nel game, pareggia sull’1-1. Aryna pare riesca a trovare progressivamente la tranquillità; sorprende l’avversaria allungando sul 3-1. Il game è lottato ma, alla fine, prevale ancora la tennista bielorussa che, grazie al nono ace, allunga le distanze sul 4-1. Sabalenka è troppo imprecisa, non sfrutta tre palle per il 5-1 permettendo così ad Elena di accorciare le distanze sul 2-4.
La n. 5 del mondo continua a spingere, mette a segno l’ace n. 10, approfitta del calo di freschezza ed energia da parte di Rybakina e sale 5-2. Anche se Rybakina continua a servire in modo molto potente, dimostra di non essere più così agile con le gambe. Salva il primo setpoint grazie ad un ace al centro e il secondo con un fendente di rovescio lungolinea. E poi… estrae dal cilindro una demi-volé perfetta che le consegna la palla del 3-5. Sabalenka la martella furiosamente inducendola all’errore. Alla fine, prevale Elena che riesce a fare un ulteriore passo in avanti sul 3-5. Sabalenka ora non si scompone, mette a segno l’ennesimo ace; ne segue un altro, quello risolutore perché le regala il secondo set per 6-3. Ora la battuta della bielorussa funziona molto meglio; in campo è più ordinata, più lucida e concreta. Si va al terzo.
Terzo set: Sabalenka ha più energie e trova l’ultimo pezzo del puzzle
Rybakina non trema e si aggiudica il gioco di avvio della terza frazione. Non trema neanche il braccio di Sabalenka che piazza il 13esimo ace del match ed è solida nel pareggiare rapidamente. La kazaka stringe i denti, cerca di scuotersi da fondo, spinge e si difende, muovendo ancora lo score sul 2-1. Devastante Aryna, alla battuta e con i piedi dentro il campo; aggredisce l’avversaria con un siluro in diagonale per poi raggiungerla sul 2-2. Il testa a testa ora è furioso, a suon di incrociati da una parte all’altra del campo. Rybakina dimostra notevole sensibilità di mano nel gestire palle basse e angolate. Sabalenka ribatte con esplosività e si procura una palla break ma, grazie a due prime di servizio, Elena è in vantaggio. Tuttavia sbaglia ancora, aggredita da Aryna. Spinge e chiude. Gli scambi sono feroci, Sabalenka è lucida nell’affondare, ed è ancora parità. La kazaka rimane a galla e il 3-2 è suo.
Sul 3-3, arriva un’importantissima palla break per Sabalenka ma Rybakina è fredda nell’annullarla con un ottimo servizio. Ce n’è una seconda. Niente da fare. Elena è implacabile al servizio, si salva ancora ma Sabalenka, con grande energia, continua a pressarla furiosamente col dritto. E c’è il break. Dopo fendenti micidiali, Sabalenka la sorprende con un altro, perfetto smash a rimbalzo e sale 4-3 e servizio. In affanno la kazaka che, nonostante una solida resistenza, ora rivela minore freschezza e precisione. Tensione a mille e si va ai vantaggi. Un ace e Aryna allunga sul 5-3. Le due si affrontano in un altro scontro martellante in cui prevale Sabalenka; Elena ha difficoltà nello spostarsi lateralmente ma, alla fine, riesce ad allungare la partita, 4-5. La campionessa di Wimbledon non ci sta e mette in difficoltà l’avversaria da fondo. Però non basta.
IL QUARTO MATCHPOINT E’ QUELLO BUONO
Dopo un sanguinoso doppio fallo sul matchpoint, Aryna reagisce e stampa un fendente sulla riga. Sfuma anche la seconda palla del match, con un diagonale che scappa fuori. Rybakina rimane gelida nello sfoderare un dritto stretto angolato sulla riga, offrendosi così la palla del controbreak. La bielorussa la annulla ma sbaglia di un soffio anche sul terzo matchpoint. Ce n’è un quarto. Ed è quello delle lacrime di gioia. Dopo il dritto troppo lungo di Elena che sbaglia, Aryna crolla a terra dalla felicità, incredula. Dopo tre semifinali nei grandi appuntamenti, giunge per lei il primo tanto agognato sigillo major, riuscendo a raddrizzare un match partito tutto in salita, in cui controlla la tensione e l’insicurezza alla battuta. Con il punteggio di 4-6 6-3 6-4 Aryna si regala un posto tra la rosa delle grandi e, da lunedì, occuperà la seconda posizione del ranking. Nonostante la sconfitta, Rybakina disputa un match di altissimo livello e vanta complessivamente una prestazione straordinaria nel torneo, avendo estromesso tre ex campionesse slam, tra cui la n. 1 del mondo Iga Swiatek.