Da Dallas, il nostro inviato
Intervista esclusiva con il veterano spagnoloFernando Verdasco dopo la sconfitta al primo turno del Dallas Open. Nonostante i 39 anni d’età e i numerosi problemi fisici Nando continua a guardare al futuro con ottimismo.
Ciao Fernando, sei arrivato alla partita di oggi dopo aver giocato due dure match di qualificazioni. Come ti sei sentito in campo dal punto di vista fisico?
VERDASCO: La partita più dura è stata sicuramente il primo turno di qualificazioni contro Zhu che ho vinto 7-6 al terzo set. Mi sono sentito più stanco dopo quella partita rispetto a ieri, ciò nonostante ieri sera avevo un piccolo dolore all’avambraccio e al gomito che ho dovuto operare più volte negli ultimi due anni. Anche dopo l’Australian Open mi sono trovato a dover affrontare dei piccoli problemi fisici che non mi hanno permesso di giocare i due Challenger prima di questo torneo. Ovviamente quando giochi tre partite consecutive hai davvero poco tempo per recuperare e un gomito dolorante rende tutto più complicato. Oggi non ero in grado di servire allo stesso livello delle due partite precedenti contro un giocatore come McDonald che e’ in fiducia e di livello più alto rispetto a coloro che avevo affrontato nelle qualificazioni. Ciò nonostante nel primo set ero avanti 3-2 e anche nel secondo parziale ci sono stati molti game combattuti che purtroppo non sono riuscito a vincere. Il tennis è cosi, puoi vincere un match 6-1 6-1 ma ogni game va ai vantaggi e sei fortunato quel giorno ad aggiudicarti i punti decisivi. Oggi da questo punto di vista e’ stata una giornata negativa per me, ma allo stesso tempo sono contento di aver giocato tre partite nello stesso torneo e spero che mi sia d’aiuto per le prossime settimane.
Nelle ultime stagioni abbiamo avuto diversi giocatori in grado di vincere Masters 1000 o ottenere ottimi risultati negli slam. Tu hai raggiunto il tuo best ranking (numero 7 del mondo) nel 2009, pensi che il livello generale oggi sia paragonabile a quando eri all’apice della tua carriera?
VERDASCO: Penso che oggi sia molto diverso. Quando ho raggiunto la settima posizione del ranking i primi quattro giocatori del ranking vincevano praticamente ogni singolo torneo a cui partecipavano. Era praticamente impossibile per gli altri giocatori pensare di sollevare un titolo importante, solamente Cilic, Del Potro o Wawrinka sono riusciti a vincere uno slam in quel periodo. In quasi 20 anni e 80 slam giocati e’ successo in tre o quattro occasioni. Ora c’è sicuramente più spazio per tutti, da un certo punto di vista è più giusto… Se mi chiedi come giocatore se avessi preferito occupare la settima posizione oggi o nel 2009 la mia risposta è oggi. Roger si è appena ritirato, Murray non è più allo stesso livello di dieci anni fa e Rafa purtroppo deve sempre convivere con molti infortuni. Ho la sensazione che la settima testa di serie in un grande torneo puo’ avere reali possibilità di vittoria, ai miei tempi non era possibile.
Quali sono i tuoi programmi per le prossime settimane? Hai già deciso con la tua famiglia e team quali tornei parteciperai?
VERDASCO: Fortunatamente ho avuto due wild card, sia per Delray Beach per la prossima settimana sia per Doha la settimana seguente. Spero che il gomito non mi dia ulteriori problemi così almeno posso partecipare a questi due eventi. Per quanto riguarda il mese di Marzo non ho ancora idea se giocherò a Dubai riposandomi la settimana di Indian Wells per tornare a Miami. Potrei anche saltare Dubai e giocare il Sunshine Double. Dipenderà tutto dalle mie condizioni fisiche e da come il mio corpo risponde nelle prossime due settimane.