Alejandro Davidovich Fokina è un agonista di notevole livello. Lottatore dal fisico possente e pronto per le maratone a cui il nostro sport talvolta lo obbliga; servizi, diritti, rovesci, e gioco di gambe, ad onorare la illustre tradizione spagnola, efficace sul rosso ma anche sul duro. Magari il sangue è russo, ma la scuola è quella.
E come spesso accade ai fighter come lui (forse non è un caso se gli piace seguire anche la boxe), Ale non si dimentica mai di sottolineare la bravura dell’avversario, di esplicitarla a caldo, durante la stretta di mano, il momento più difficile per riconoscere il valore di chi ti ha appena estromesso da un torneo. Lo ricordiamo sconfitto ad Amburgo da un Lorenzo Musetti in versione giocoliere nello scorso luglio, poi allo scorso US Open abbracciare Matteo Berrettini dopo una sconfitta al quinto set dovuta anche ad un problema al ginocchio.
Sanguigno sul campo, ma dunque di buon cuore; e mercoledì durante il match di primo turno dell’ATP 250 di Montpellier lo ha dimostrato. Nel corso del tie-break del secondo set ha costretto ad una corsa verso sinistra il francese Ugo Humbert, che cercando di raggiungere la pallina è inciampato e si è infortunato alla gamba destra, cadendo molto vicino ai tabelloni pubblicitari.
Alejandro è stato il primo a raggiungere l’avversario a terra, gli ha tenuto la mano e lo ha rincuorato fino all’arrivo dei primi soccorsi. Il transalpino ha portato a termine il tie-break, perdendolo, e si è ritirato.
Lo spagnolo è sembrato da subito coinvolto in merito al problema fisico di Humbert. Dopo il ritiro si è avvicinato all’avversario e lo ha a lungo abbracciato e consolato. Nell’intervista sul campo successiva al match ha detto, versando anche qualche lacrima, di essere molto amico di Humbert sin dai tempi in cui i due erano junior, e di essersi commosso vedendo l’amico piangere per il dolore. “Avrei voluto giocare il terzo set (Humbert aveva prevalso nel primo per 6-1), ma non è facile giocare infortunati. Avevo capito subito dal volo che ha fatto, che qualcosa era successo”.
Giovedì Davidovich affronta un altro francese, Quentin Halys: ci sarà ancora tifo per il suo sfidante da parte del pubblico dell’Open Sud de France, ma di certo rispetto e simpatia per il fighter di Malaga non mancheranno.
Danilo Gori