L’infortunio allo psoas iliaco rimediato all’Australian Open costringe Rafael Nadal ad una pausa forzata che non ha ancora una data di fine ben identificata. Gli esami fatti dallo spagnolo, fermo dalla sconfitta contro McDonald al secondo turno a Melbourne, avevano certificato la necessità di uno stop di 6/8 settimane, che non potevano dunque includere i tornei di Doha e Dubai, cui l’ex numero 1 del mondo era comunque iscritto.
Da poco, tuttavia, è arrivata anche la conferma ufficiale dal sempre affidabile profilo twitter Entry List Updates. Il 22 volte campione Slam – proprio come Marin Cilic, reduce dall’operazione al ginocchio – non parteciperà all’ATP250 di Doha (20-26 febbraio) e all’ATP500 di Dubai (27 febbraio-4 marzo), dove avrebbe dovuto fare ritorno 15 anni dopo l’ultima volta. Di conseguenza, Nadal perderà certamente i 500 punti ottenuti lo scorso anno ad Acapulco, con il rischio di uscire dalla top10 che, per la prima volta dopo quasi 18 anni consecutivi di permanenza, si fa sempre più concreto.
Resta dunque da capire quali saranno i piani del 36enne di Manacor e, soprattutto, come procederà il suo recupero. La grande incognita, al momento, rappresenta il Sunshine Double. Ad Indian Wells (6-19 marzo) Nadal difende i 600 punti della finale raggiunta nel 2022, mentre a Miami lo spagnolo non gioca dal 2017, quando la sua cavalcata si arrestò in finale contro Roger Federer.
Il 6 marzo, giorno in cui comincerà Indian Wells, saranno passate quasi 8 settimane dalla sconfitta in Australia per Rafa, la terza in quattro incontri disputati nel 2023. Resta da capire se il maiorchino sceglierà di partecipare ugualmente ai due tornei statunitensi o se preferirà prendersi ancora qualche settimana di riposo in vista della stagione sulla terra battuta, in un periodo dell’anno in cui nel 2022 non ha vinto nessun torneo fatta eccezione per il suo 14esimo Roland Garros.