L’ottimo inizio di 2023 di Jannik Sinner con il titolo di Montpellier e le solide prestazioni di Rotterdam con il successo su Tsitsipas e la finale molto lottata con Medvedev hanno riacceso i riflettori sul tennista altoatesino dopo un 2022 caratterizzato dai troppi infortuni e dalla separazione con Riccardo Piatti.
L’allenatore italiano, dopo aver portato Sinner nell’elitè del tennis mondiale, è pronto per nuove sfide, come raccontato in un intervista con Vincenzo Martucci, per Il Messaggero: “So che posso insegnare a giocare a tennis, posso insegnare il professionismo, come dicono i risultati dei Piatti Boys, posso portare un giocatore fra i primi 100 del mondo e anche aiutarlo a vincere dei tornei Masters 1000. L’ultimo set di questo percorso è portare un giocatore al numero 1 del mondo e vincere uno Slam.”
Piatti crede molto nell’arricchimento che deriva dai mix di esperienze in particolare quelle all’estero. Infatti, il più vincente allenatore italiano ha allenato diversi tennisti stranieri: “Ivan Ljubicic che con me è arrivato al numero tre del mondo. Oggi a Bordighera ho tanti ragazzi stranieri. Manas Dhamne, indiano, è stato il primo 2007 a giocare un torneo ATP. Kathrina Scott del 2004 e ce ne sono molti altri.” Tanti giocatori stranieri allenati ma qualche rammarico che pesa nella memoria di Piatti: “Raonic, pensavo diventasse fortissimo. Ma così va la vita, ha ripreso ad allenarsi, tornerà per giocare sull’erba”.
Le speranze della triade Sinner-Berrettini-Musetti
Da grande conoscitore del panorama tennistica mondiale, Piatti nutre le più rosee aspettative sui due nostri top player, Matteo Berrettini e Jannik Sinner: “Sinner e Berrettini possono vincere uno Slam già quest’anno perché hanno fatto tutti i passi necessari per arrivare a questo stadio. Musetti è un po’ più indietro: sta imparando dai match persi”.
Su quali superficie si adatti meglio ai due tennisti, Piatti vede più porte aperte per il suo ex pupillo: “Jannik può vincere su qualsiasi superficie, sull’erba Matteo sarà durissimo da batter per tutti: per me ha fatto bene a fermarsi e spero stia attento a come gioca su terra e cemento americano per dare il meglio sul verde.”
Come vede la NextGen italiana e il contributo di Binaghi
Negli ultimi anni una crescente nidiata di giovani tennisti italiani sta scalando le classifiche ATP, grazie agli ottimi risultati a livello Challenger e qualche apparizione nel circuito maggiore. Il super-coach italiano non ha remore nel sottolineare su quali possono essere i giocatori che sorprenderanno in questo 2023: “Passaro, Arnaldi e Bellucci, tre ragazzi coetanei di Sinner”. I tre giovani italiani si attestano tra i primi 150 del mondo, con Passaro e Arnaldi a pochi passi dall’ingresso in top100: “Non pensavo venissero fuori così e così in fretta. Forse grazie al circuito Challenger, sicuramente al sostegno della FIT”.
E proprio su come l’Italia si sia dedicata alla crescita dei nuovi talenti, Piatti sottolinea il ruolo del presidente della Federazione, Angelo Binaghi: “Io parlerei di sistema-Binaghi, il presidente dalle grandi intuizioni e dall’attenta gestione finanziaria, Speriamo che il tennis italiano non lo perda.”