Con Fabio Fognini era stata una partita bella, ricca di gran tennis e addirittura a tratti un po’ in bilico, ma alla fine la freschezza e il talento di Carlos Alcaraz l’avevano spuntata. L’andamento, per il n.2 del mondo, è stato simile anche nei quarti contro l’altro finalista di Montecarlo 2019, Dusan Lajovic. 6-4 7-6(0) a favore del murciano, che si è trovato in entrambi i set sotto di un break, dovendo addirittura annullare set point nel secondo al serbo, che ha pagato un servizio che non è proprio il massimo e una tenuta fisica che inizia a chiedere il conto. Alcaraz ha così potuto spesso attaccare la risposta e prendere campo, impedendo a Lajovic di trovare i riferimenti da fondo e il tempo giusto per preparare i suoi colpi e le sue variazioni, sempre uno spettacolo ma che stanotte hanno pagato a intermittenza. Il vero problema è però che Alcaraz ha un ritmo da fondo e una capacità di variare con la palla corta impressionanti, unite ad una solidità mentale che gli permette di avere sempre il controllo della partita anche quando in svantaggio, dato che due avversari come Lajovic e Fognini, specie sulla terra, non si battono (sempre) da soli. Così Carlitos ha trovato la sedicesima semifinale in tour (seconda di fila a Rio), con un bilancio di 10-5 rimpinguato giusto la scorsa settimana, quando ha poi trionfato a Buenos Aires.
IL TABELLONE COMPLETO DELL’ATP 500 DI RIO
Affronterà, nel penultimo atto della parte alta del tabellone del Rio Open, Nicolas Jarry. Il cileno, proveniente dalle qualificazioni, ha battuto 6-3 7-6(3) Sebastian Baez, n.6 del tabellone, aggiungendo un’altra testa di serie al suo scalpo dopo Lorenzo Musetti, agilmente eliminato al primo turno. Per l’ex n.39 al mondo si tratta della settima semifinale in carriera, con un bilancio di 3-3 e l’ultima presenza a questo punto coincidente anche con l’ultima vittoria, a Bastad nel luglio 2019, quando poi vinse il torneo. Anche per Jarry, come il suo avversario Alcaraz contro il quale non ci sono precedenti, è la seconda semifinale in Brasile dopo la sconfitta contro Schwartzman nel 2018. Se entrambi i quarti del lato dello spagnolo sono finiti in set consecutivi, però, non si può dire lo stesso dello spicchio presidiato da Cameron Norrie, molto più “piccante”.
Cameron Norrie in rimonta su Dellien
Il britannico, tds n.2, ha sconfitto in rimonta Hugo Dellien per 4-6 6-1 6-4. Il match è stato in bilico fino all’ultimo, con il boliviano (che da lunedì tornerà tra i primi 100 al n.95) che ha dovuto incassare senza possibilità di appello la risalita di un giocatore decisamente di un altro passo ed esperienza di livello, rispetto a lui, ma ha continuato a ribattere, facendo la sua onesta partita. Norrie ha concesso, dopo il break nel terzo gioco che gli è costato il primo set, solo altre due palle break: una sul 4-0 nel secondo, non annullata ma ininfluente, e una decisamente più pesante sul 5-4 nel terzo al momento di servire per il match. Lì è venuto fuori il killer instinct ed è emersa la differenza tra un onesto mestierante e un giocatore di livello, che ha permesso al britannico di trovare la ventiduesima semifinale in carriera, con un bilancio di 13-8. Seconda consecutiva, terza nel 2023 (in cui ha già vinto 16 partite), e quarta in carriera in un ATP 500, l’ultima delle quali vinta ad Acapulco lo scorso anno sorprendendo Tsitsipas. Anche questa settimana, come la scorsa a Buenos Aires (dove ha rispettato il pronostico), Norrie partirà favorito.
Affronterà Bernabè Zapata Miralles, che come il n.13 al mondo e Alcaraz era in semifinale anche in Argentina, dunque solo Jarry rispetto a Varillas è la differenza rispetto all’Argentina Open di questa settimana a Rio, per quanto sempre si tratti di un giocatore sudamericano. Lo spagnolo ha battuto il connazionale Albert Ramos, n.7 del seeding, 6-4 2-6 6-4, in una classica battaglia da terra tra due amanti dello scambio da fondo, fieri regolaristi e poco inclini all’errore. Sono servite 2h e 33 minuti a Zapata per avere ragione del più esperto tra i due spagnoli, e trovare la seconda semifinale in tour (in due settimane), con la casella vittorie a questo livello ancora vuota. Ma, soprattutto, da lunedì esordirà tra i primi 50 al mondo, attestandosi al suo nuovo best ranking di n.42 ATP, con la chance di issarsi addirittura fino al n.35 se dovesse battere Norrie nel primo incontro tra i due.