Combined
Emilio (classe 1965), Javier (1968) e Arantxa Sanchez (1971). Dei tre fratelli catalani dai risultati invidiabili sia singolarmente, sia soprattutto nel complesso, è Arantxa ad aver sbancato sul campo, con tre titoli a Parigi, uno a New York e le finali raggiunte negli altri due Slam, oltre al numero 1 WTA. Dei maschietti ha fatto meglio Emilio, che ha anche battuto 10 volte su 12 Javier, oltre ad averci giocato qualche torneo di doppio insieme (ma il compagno storico era Sergio Casal), e ha raggiunto la finale del misto allo US Open in coppia con la sorella.
Tracy (classe 1962), John (1957), Jeff (1951) e Pam Austin (1950). Ex regina della classifica e due volte vittoriosa allo US Open, la più giovane Tracy fa tesoro dell’esperienza di famiglia e oscura sia il buon John (top 40, con cui ha vinto il doppio a Wimbledon) sia Jeff. Pam ha raggiunto due volte il secondo turno in uno Slam.
Mario (classe 1984), Ivica (1979) e Sanja Ancic (1988). La mononucleosi ha fermato, solo dal punto di vista tennistico, il talentuoso Mario, semifinalista a Wimbledon e n. 7 del mondo. Con il fratello Ivica, ex coach di Borna Coric, ha frequentato i doppi dei circuiti minori. Sanja è arrivata al n. 159 WTA.
Richard (classe 1971) e Michaella Krajicek (1989). Campione di Wimbledon 1996 e quarto miglior giocatore del mondo tre anni dopo, il fratellastro fa sua la sfida tennistica virtuale con Michaella, ex n. 30 WTA e vincitrice di tre titoli.
Tornando inaspettatamente in Grecia, meritano una menzione speciale i Sakellaridi(s). Conoscevamo Sapfo (classe 2003) per il suo servizio irresistibile. Irresistibile, a onor del vero, è stata a suo tempo la tentazione di scriverne, ma – attenzione – la visione potrebbe provocare dubbi nella battuta slice di chi non sa giocare sul serio. Nel frattempo, Sapfo si è issata nei pressi della top 300. Abbiamo poi visto all’opera in ATP Cup anche contro Musetti il diciottenne Stefanos, ora n. 577, suo best ranking. Ma ci sono pure il sedicenne Dimitris, che per adesso ha punti solo in doppio, e Michalis, anno 2001, che al momento è più o meno anche la sua miglior classifica.