Prosegue la sfilza di ottavi maschili tutt’altro che indimenticabili del BNP Paribas Open. Infatti, dopo 10 game a senso unico, il secondo incontro tra Carlos Alcaraz e Jack Draper (dopo la vittoria in rimonta dello spagnolo lo scorso ottobre a Basilea) si conclude con il ritiro del n.56 del mondo, per un problema fisico che quasi lo blocca del tutto in campo. Per il n.1 del tabellone ci sarà quindi il secondo quarto consecutivo ad Indian Wells, dopo la vittoria con Norrie, e il sesto in assoluto in un Master 1000 (record di 3-2).
[1] C. Alcaraz b. J. Draper 6-2 2-0 rit.
Il match – indicazione dal primo game: a Draper non basta mettere le prime in campo. Sei su sei, ma arriva comunque il break di Alcaraz, che subito impone il proprio ritmo nello scambio, aggredendo un britannico timido e incapace di trovare profondità. Stranamente, lo spagnolo non appare però sicurissimo sulla sua di battuta al momento di consolidare, concedendo con tre errori di dritto altrettante chance di rientro all’avversario. Ma quando sente il pericolo Carlitos come sempre reagisce, e sfruttando il servizio e il distacco di potenza da fondo si trae d’impaccio. L’evolversi della partita vede un Alcaraz in continuo miglioramento, bravo a imporsi da dietro e variare all’occorrenza, sfruttando un Draper abbastanza rigido e incapace di picchiare come dovrebbe fare per tenere la partita. Ingredienti che apparecchiano il 4-1 con doppio break. Il 6-2 con il quale il n.1 del seeding va a chiudere è ottimo riassunto di un parziale dominato dall’inizio alla fine, concedendo all’occasione anche allo spettacolo, ma soprattutto contando tanto sulla lentezza della superficie e la condizione dell’avversario.
Il britannico sta giocando infatti molto corto e con poca decisione, per via di un problema agli addominali, come dimostra l’intervento del fisioterapista tra i due set. Il dolore di Draper emerge fortemente al momento del servizio, colpo che è poco più che una rimessa in gioco. Nello scambio non sembra soffrire più di tanto, trovando anche qualche buono sprazzo, ma dall’altro lato non c’è alcuna pietà da parte di una versione comunque ottima di Alcaraz, che subito piazza il break all’avvio del secondo parziale. La sofferenza agli addominali però è troppa e, alla luce dell’imminente torneo di Miami, Jack saggiamente si ritira, regalando allo spagnolo una vittoria più che comoda, che gli concederà un po’ di importante riposo in più in vista dei quarti.
[8] F. Auger-Aliassime b. [17] T. Paul 3-6 6-3 7-6(6)
Felix Auger-Aliassime e Tommy Paul non si erano mai affrontati prima d’ora e siamo sicuri che nessuno dei due dimenticherà questo incontro tanto facilmente, anche se forse entrambi avrebbero buone ragioni per farlo. Felix, nonostante una prestazione da rivedere, ha vinto 3-6 6-3 7-6(6) dopo due ore e 48 minuti di emozioni imprevedibili, di fronte ad un Paul a tratti impeccabile ma che nel set decisivo ha sciupato una sequela di occasioni da fargli venire gli incubi per almeno una settimana. Il numero 19 del mondo era stato prima 3-0 e poi ha avuto 6 match point (3 sul 6-5, e 3 nel tiebreak) finendo poi per capitolare alla prima occasione dell’avversario. A festeggiare, oltre ad Aliassime e al folto gruppo di tifosi canadesi presenti in california, c’è anche Alcaraz, ben consapevole che nei quarti si troverà davanti un avversario che non sta affatto giocando il suo miglior tennis e per giunta reduce da una battaglia del genere. Seppur molto falloso, nella prestazione di Aliassime c’è di positivo la tenuta mentale che gli ha permesso di regalare sì tanti punti… ma non l’intero match.
Primo set
Un primo game da 16 punti e 3 palle break annullate da Paul ben introduce alla partita: l’americano deve servire bene e sarà quello che più cercherà di attaccare, mentre Auger è pronto ad accettare lo scambio duro da fondo e costruire il punto. E nel gioco successivo pesano le occasioni sprecate nella testa del canadese, che con un doppio fallo e un paio di dritti non indimenticabili permette alla tds n.17 di strappargli il servizio. Inizio mogio, con Paul più bravo a tenere da fondo e cercare di destabilizzare l’altro, fallosissimo. Partita sottotono di Auger, solitamente solido e preciso, oggi poco incisivo e con troppi errori, al servizio e soprattutto sul dritto, oltre ad avere problemi con il campo, essendo più volte scivolato. Dal canto suo Paul sta servendo discretamente, ma trovare buon responso dal dritto e i colpi al volo si sta dimostrando fondamentale; armi decisive anche per chiudere la porta a due palle break del canadese nel settimo game. E così, con ordine e senza strafare, con meno lustrini del solito ma ben concreto, l’americano va ad aggiudicarsi un primo set poco spettacolare, intenso a tratti, ma controllato in serenità.
Secondo set
Nel secondo parziale, pur rassomigliante ancora in buona parte a una brutta copia di sé stesso, il n.8 del seeding almeno diminuisce i non forzati e prova a dare qualche grattacapo in più a Paul, che dal canto suo inizialmente lascia poco più del minimo. Sette game senza neanche una palla break, il canadese deve cercare di spazzolare un po’ più gli angoli e all’occorrenza anche attaccare, dato che nel palleggio da fondo l’americano appare in uno stato quasi di grazia. Qualcosa si incrina però sul più bello come spesso accade in questo sport malefico. Paul ha un leggero passaggio a vuoto andando a servire sul 3-4 e alla settima palla break della sua partita, Felix riesce a piazzare il suo primo break. Tenere di nuovo la battuta per chiudere il set 6-3 è solo una formalità.
Terzo set
Inizia con una doccia fredda per il canadese il parziale decisivo, dato che in un solo game condensa tutti gli errori gratuiti con i vari fondamentali e perde la battuta a ’15’ mandanto Paul avanti 3-0. Come detto però questo è solo l’inizio delle varie occasioni che l’americano sciuperà in questo set e ben presto Felix si rifà sotto riagganciando l’avversario nel punteggio. Quando tutto lascia presagire un inevitabile tiebreak, Aliassime decide di aggiungere ancora un po’ più di pepe al match e, neanche a dirlo, sbagliando prevalentemente di dritto concede tre match point consecutivi a Paul il quale soprattutto sul secondo – un dritto in avanzamento largo – avrà molto di cui rammaricarsi. Il pubblico sembrava pronto a festeggiare ma il servizio – che gli ha fornito 12 ace e il 78% di punti vinti con la prima – tiene in vita Felix che raggiunge il tiebreak. A questo punto è addirittura il canadese il primo a salire avanti di un minibreak, vantaggio illusorio che dura poco perché Paul non si dà per vinto e ribalta tutto portandosi addirittura avanti 6 punti a 3 con altri tre match point consecutivi. I primi due Aliassime li annulla col servizio, mentre il terzo con l’americano alla battuta, è uno lungo scambio dove entrambi hanno più paura di perdere che voglia di vincere. Alla fine Paul manda un dritto a rete su una pseudo-accelerazione di Aliassime e al cambio campo sul 6-6 già il finale è già scritto. Aliassime esulta per la vittoria chiudendo al primo match point con una serie di cinque punti consecutivi, trovando anche la forza di consolare un comprensibilmente afflitto Paul.