(dal nostro inviato a Indian Wells)
[1] C. Alcaraz b. [11] J. Sinner 7-6(4) 6-3
Bisognerà aspettare ancora un po’ per avere la prima vittoria italiana in un torneo Masters 1000 sul cemento. Jannik Sinner non è riuscito a vendicare la sconfitta di Flushing Meadows contro Carlos Alcaraz, giocando una partita tutto sommato buona, ma nella quale ha accettato per troppo tempo il tennis dettato dal suo avversario. Alcaraz è riuscito a variare gli scambi evitando di farsi incastrare sulle diagonali, situazione di gioco nella quale l’italiano era certamente superiore nella giornata, ed ha sfruttato alla perfezione i suoi schemi palla corta-lob, oltre alla maggiore abilità nella fase difensiva e nel contrattacco da fondocampo.
Certamente non una prestazione perfetta da parte dello spagnolo, che soprattutto con il diritto è stato per lunghi tratti traballante, ma che ha comunque mostrato la capacità di estrarre il massimo dal proprio tennis nei momenti importanti, sfruttando poi la scarica di adrenalina data dalla vittoria nel primo set per costruirsi il vantaggio decisivo nel secondo.
PRIMO SET – Il match è iniziato allo scoccare delle 16 locali, quindi a mezzanotte in Italia, una “mezzanotte di fuoco”. I primi game di studio mostravano chiaramente che c’era grande rispetto tra i due, con Alcaraz che si dimostrava più incerto del solito soprattutto dalla parte destra commettendo ben quattro errori gratuiti nei primi due giochi.
Al primo scambio ad alta velocità diritto contro diritto si sono sentiti i sospiri di ammirazione della folla che nel frattempo era rientrata dalle concessioni per assistere allo spettacolo. Al quinto game arrivava la prima palla break dell’incontro, dopo che Sinner commetteva il primo doppio fallo tirando la seconda a 114 miglia orarie. Un ace esterno la cancellava, ma al secondo doppio fallo, sempre con una seconda particolarmente allegra, seguiva un errore di rovescio che dava il primo vantaggio ad Alcaraz.
La fuga dello spagnolo però veniva bloccata subito da un game giocato particolarmente male dallo stesso Alcaraz, che con quattro errori gratuiti concedeva il controbreak a Sinner aiutando l’altoatesino a confezionare una sequenza di 11 punti consecutivi. Il servizio teneva a galla lo spagnolo mentre il diritto andava a corrente alternata: sul 4-5 si salvava dal 15-30, sempre con la battuta, e due game più tardi doveva fronteggiare un set point. Alcaraz risolveva la situazione con una brillante combinazione palla corta e volée vincente, ripetendo uno schema già mostrato in precedenza, in particolare abbinato al pallonetto.
Si arrivava al tie-break nel quale era Sinner il primo ad essere abbandonato dai suoi fondamentali: un diritto gli costava il primo minibreak per il 3-1, pareggiato poco dopo da un gratuito di rovescio di Alcaraz per il 3-3. Un pizzico di fortuna su due passanti aiutava lo spagnolo per il 4-3, e poi il minibreak decisivo arrivava con un rovescio in rete di Sinner per il 5-4.
Jannik si incartava nello spostamento laterale verso destra dopo una bella risposta concedendo il 6-4, e un rovescio vincente chiudeva il set in favore di Alcaraz subito dopo a chiudere 61 minuti di gioco con qualche errore ma certamente avvincenti.
SECONDO SET – Immensamente sollevato dal successo nel primo set, lo spagnolo iniziava alla grande il secondo parziale, continuando a tessere la sua rete di variazioni. Sugli scambi ad alta velocità era quasi sempre Sinner ad avere la meglio, e per questo Alcaraz si rifiutava di palleggiare sulle diagonali. La sua maggiore elasticità nei recuperi da fondocampo, così come il suo notevole tasso di successo sulle palle corte, alle quali Sinner rispondeva sempre in lungolinea esponendosi ai pallonetti, davano a Carlitos un valido punto di riferimento negli scambi.
Il break arrivava subito al secondo game, quando Alcaraz infilava un lob liftato nella cruna di un ago dopo uno scambio mozzafiato e chiudeva con una gran risposta nei piedi di Sinner. Con un game sfavillante si arrivava 3-0 per Alcaraz, e Sinner poco più tardi doveva salvare tre palle per l’1-5, cosa che faceva molto bene con la battuta da sinistra, molto più costante di quella da destra che invece era molto più a corrente alternata.
Un gratuito e un doppio fallo davano a Sinner un 0-30 che sapeva di ultima chance sul 4-2, ma Alcaraz ne usciva molto bene con la battuta dopo un errore di rovescio evitabile sul terzo punto. La partita finiva di fatto qui, Carlitos controllava i suoi turni di battuta nonostante il primo match point salvato con un gran passante di rovescio da Sinner, e dopo un’ora e 52 minuti conquistava la sua terza finale di un torneo Masters 1000.
TOP 10 A UN PASSO – Nonostante la sconfitta in semifinale, Jannik Sinner tornerà all’11° posto del ranking mondiale, con la possibilità di rientrare nelle prime 10 posizioni se dovesse migliorare i quarti di finale conquistati lo scorso anno al Miami Open. Carlos Alcaraz, invece, è a una vittoria dal riprendersi il n. 1 della classifica mondiale, che tornerà ad essere suo se dovesse sconfiggere Medvedev in finale domenica.