(da Indian Wells, il nostro inviato)
[1] C. Alcaraz b. [5] D. Medvedev 6-3 6-2
La grande partita che ci si poteva aspettare non c’è stata, e principalmente per “colpa” di Carlos Alcaraz. Il giovane spagnolo neppure ventenne ha sfoderato una prestazione maiuscola, togliendo completamente l’iniziativa a Daniil Medvedev che si è ritrovato con tutte le sue armi spuntate dai colpi incredibili del suo avversario.
Non c’è mai stata storia: Alcaraz è andato subito in vantaggio all’inizio della partita e non si è più girato, rimanendo più centrato che mai fino alla fine del match, senza concedere chance a Medvedev, alla fine protagonista di una performance davvero insipida per concludere la sua striscia di 19 vittorie consecutive e mancando la conquista del quarto titolo in cinque settimane (ma senza alcuna pausa tra un evento e l’altro).
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PRIMO SET – È stato sicuramente Alcaraz a entrare meglio nel match, con atteggiamento aggressivo a sfruttare la consueta posizione arretrata di Medvedev. Un doppio fallo del russo concedeva le prime palle break già nel secondo game e un rovescio incrociato al fulmicotone lanciava subito Alcaraz verso la fuga nel primo parziale.
Alla prima pausa del gioco, sul 3-0 per lo spagnolo un black-out toglieva di mezzo il sistema audio nel campo, come era accaduto venerdì pomeriggio prima dell’inizio delle semifinali maschili, lasciando quindi tutta l’incombenza delle chiamate (assistite da Hawk-Eye comunque funzionante) al giudice di sedia Mohamed Layani, che probabilmente non chiedeva di meglio, data la sua ben nota affinità per le luci della ribalta.
Nonostante il problema tecnico, Alcaraz proseguiva a martellare come se nulla fosse, stanando Medvedev dalla suo consueto nido tra i teloni: il russo si buttava in avanti a più riprese per evitare le accelerazioni del suo avversario, che al servizio era perfetto a condurre le danze alternando scambi e discese a rete.
Per la disperazione di Layani, il suo one-man-show durava soltanto due game, e il ripristino del sistema audio rimetteva il sistema Hawk-Eye Live al comando delle operazioni di chiamata delle righe. Intanto il cielo scuro rendeva sempre più brillanti i riflettori al LED accesi fin dall’inizio del match che insieme alla temperatura abbondantemente al di sotto dei 20 gradi creavano l’effetto di un match serale.
Alcaraz veleggiava tranquillo sul 5-2 con soli cinque punti perduti nei primi quattro turni di battuta, mentre gli altoparlanti festeggiavano la ritrovata funzionalità suonando a tutto volume “Sweet Child of Mine” dei Guns ‘n’ Roses dando a Medvedev una colonna sonora per il difficile problem solving che la partita gli proponeva.
Dopo solo 36 minuti Alcaraz incamerava il primo parziale per 6-3 chiudendo il set con un paio di punti nei quali ha disegnato il campo in lungo e in largo pennellando le righe con colpi da fondo e volée
SECONDO SET – La sosta fisiologica nella pausa tra i set non sortiva l’effetto sperato per Medvedev, che cedeva il servizio a zero in apertura di secondo parziale con quattro errori gratuiti e proseguiva il suo personale incubo con una serie di 11 punti consecutivi per Alcaraz. Lo spagnolo teneva l’acceleratore a tavoletta e picchiando due risposte di rovescio si assicurava il 3-0 pesante.
In un tempo sempre più da bufera Alcaraz sembrava sempre più sulla sua nuvola personale: i suoi colpi parevano telecomandati e un sempre più scorato Medvedev sbagliava anche più del solito. Dopo un’ora e 11 minuti di gioco, con l’ennesima risposta del russo che volava oltre la riga di fondo, Carlos Alcaraz si aggiudicava il suo primo BNP Paribas Open (oltretutto senza perdere un set) e riconquistava temporaneamente il primo posto della classifica mondiale, in attesa della sua prima difesa di un titolo importante tra pochi giorni a Miami.
DI NUOVO IN VETTA – Alcaraz sarà quindi ancora una volta in testa al ranking ATP, superando Novak Djokovic di 260 punti, ma la prossima settimana dovrà difendere i 1000 punti conquistati lo scorso anno al Miami Open quando si era aggiudicato il suo primo titolo Masters 1000 in carriera. Ora, dopo il suo terzo titolo, sarà costretto a giocare per mantenere la posizione ottenuta invece che per conquistarne una nuova.
Dal canto suo Daniil Medvedev, che ha ringraziato il campo dello Stadium 1 per averlo portato alla fine del torneo nonostante le pesanti critiche rivoltegli durante gli ultimi 10 giorni, guadagna un’altra posizione in classifica salendo al quinto posto, a oltre 800 punti da Casper Ruud che però a Miami dovrà difendere la finale ottenuta lo scorso anno.