Ad aprire il day 3 sul Grandstand al Miami Open presented by Itaù, è stata la sfida tra il beniamino di casa J.J. Wolf e il numero 6 del seeding, Andrey Rublev, all’esordio nel torneo avendo ricevuto un bye al primo turno. Lo statunitense numero 50 ATP, aveva liquidato in due set Bublik al primo turno. Per Rublev al prossimo turno, il vincente tra Kecmanovic e Humbert.
[6] A. Rublev b. J.J. Wolf 7-6(3) 6-4
IL MATCH – è stata la partita che ci si aspettava. Entrambi i giocatori hanno uno stile simile e fanno della potenza da fondo campo la loro arma migliore. Si sono viste poche variazioni e scambi per lo più decisi dai colpi di inizio gioco. Si è giocato per lo più sulla diagonale del rovescio, colpo continuamente cercato da Wolf per evitare il diritto del russo. Alla fine dell’incontro, le statistiche non stupiscono, in particolare per Rublev: una carovana di vincenti accompagnati da un elevato numero di errori non forzati.
Primo set, Rublev si impone in rimonta
Si parte con Rublev al servizio. Wolf inizia il match con il giusto piglio e una buona aggressività, soprattutto in risposta con i piedi ben dentro al campo quando l’avversario è costretto a giocare la seconda palla e in questo primo game, Rublev ne deve giocare ben quattro. Con un diritto vincente, due errori di rovescio diagonali in corridoio su palle cariche di spin offerte da Wolf e un rovescio in rete, l’incontro si apre con il break a favore Wolf.
Nel quarto gioco, il russo ha la possibilità di rimettere tutto in parità. Dopo un duro scambio sulla diagonale del rovescio, lo slice in contenimento dello statunitense finisce lungo e, con due doppi falli, si materializzano le prime chance del parziale per Rublev. Le prime due palle break consecutive vengono annullate entrambe col servizio – una gran prima a uscire da destra e al centro da sinistra, permettono al nativo di Cincinnati di allungare il gioco. Due brillanti rovesci in lungolinea, di cui uno in risposta su un’ottima seconda a uscire da sinistra di Wolf, consentono a Rublev di avere una terza palla break; ce ne sarà un’altra per il russo ma Wolf si aggrappa ancora al servizio che lo salva.
Si prosegue con il giocatore al servizio in completo controllo dei propri turni di servizi; Rublev diventa praticamente ingiocabile, soprattutto con la prima in campo e lo si nota anche dalla posizione di Wolf in risposta che diventa più distante dalla linea di fondo.
Sembra ormai deciso il parziale con Wolf che va a servire per chiudere sul 5-4. Rublev non ci sta e piazza due diritti vincenti, portandosi 15-30. Lo statunistense ci mette del suo sbagliando malamente una facile volée alta di rovescio che termina in rete. La seconda palla break è quella buona per il russo che sfoga la frustazione con un urlo liberatorio dopo aver rimesso in piedi il parziale. A questo punto era quasi inevitabile la conclusione del set al tie-break.
Il tie-break si apre con un ace di Rublev a cui segue una risposta di rovescio lungolinea ad apparecchiare il punto, chiuso col diritto a metà di campo. Il russo si mantiene sempre avanti nel punteggio e conclude la rimonta al secondo set point.
Dilaga Rublev nel secondo set
Inizia a perdere di brillantezza la palla di J.J. Wolf durante il secondo set, specialmente dalla parte del diritto. È comunque lui nel sesto gioco, il primo a procurarsi le prime due palle break del set; non sfruttate, entrambe per merito del servizio di Rublev che ha alzato anche il livello del diritto, per lo statunitense non c’è più scampo. Infatti, nel successivo gioco, la palla break è per Rublev: con una rispostona diagonale di rovescio, il russo mette letteralmente in ginocchio lo statunitense e l’ipoteca sulla partita.
Sotto 5-4, mentre il cielo sopra Miami inizia a rabbuiarsi, Wolf prova a restare agganciato al match e si porta 30-40 a suon di vincenti di diritto. Un provvidenziale ace di Rublev (16 in tutto il match), allunga il game; il russo commette il primo doppio fallo dell’incontro proprio nel momento meno opportuno, ma per sua fortuna, Wolf deposita il diritto fuori dal campo.
Non è ancora finita. Un rovescio lungolinea in corridoio, concede a Wolf la terza palla break, anche questa gettata dallo statunitense in risposta. L’ace da destra procura il primo match point a Rublev che chiude con l’ennesimo vincente di diritto (38 in totale). Ora, il russo attende il vincente tra Kecmanovic e Humbert.
[24] D. Shapovalov b. [PR] G. Pella 6-3 3-6 6-3
Nel primo incontro sul Butch Buchholz, il numero 24 del seeding, Denis Shapovalov deve faticare e non poco contro sé stesso e il suo avversario, l’argentino Guido Pella, in tabellone grazie al protected ranking che al primo turno aveva dovuto rimontare sul peruviano Varillas.
Il primo set è pratica facile per il canadese: portatosi avanti rapidamente 2-0, non ha più concesso a nulla all’avversario nei suoi turni di servizio, in cui concede una sola palla break nel momento di chiudere il parziale. C’è un grande divario di forze in campo con Shapovalov nettamente superiore rispetto all’avversario in tutte le zone del campo. La sicurezza e la facilità con cui il canadese ha messo a referto il primo parziale, parrebbero essere di buon auspicio per una vittoria agevole.
Invece, inizia il secondo set e parte il dramma a cui purtroppo Shapovalov ci ha spesso abituati e costretti ad assistere. Si distrae, comincia ad essere meno ordinato e va subito in difficoltà. Nel quarto gioco si fa rimontare da 40-15 e Pella ne approfitta mettendosi avanti nel parziale. Si scuote il canadese che reagisce immediatamente riprendendosi il break e si va a sedere sul 3-2 per l’argentino. Alla ripresa del gioco, crolla definitivamente il classe ’99 di Tel Aviv: subisce un altro break e il parziale è del giocatore più razionale in campo.
Nel terzo set, si rivede lo stesso Shapovalov del primo set, più concentrato e centrato. Si procura subito due palle per mettersi avanti ma l’argentino, sull’onda della rimonta appena conclusa, si difende bene e si mantiene in scia. Il break decisivo che consegna la vittoria al canadese arriva nell’ottavo gioco. Al prossimo turno, affronterà il vincente del derby a stelle e strisce tra Fritz e Nava.
E. Ruusuvuori b. [22] R. Bautista Agut 6-4 7-6(5)
Cade la prima testa di serie di questo secondo Master 1000 dell’anno. Roberto Bautista Agut, veterano del circuito deve cedere alla freschezza del giovane finlandese Emil Ruusuvuori. Lo spagnolo ha parecchio da recriminarsi, soprattutto nel secondo set in cui non ha sfruttato ben due set point per rimandare la pratica al set decisivo.
Il primo parziale prosegue con equilibrio fino nono gioco: Bautista spreca una palla game e alla prima chance, Ruusuvuori si fa trovare pronto, mettendo a segno break e chiudendo il parziale nel game successivo.
Il secondo set è caratterizzato da ben quattro break, due per parte. Il primo ad andare avanti 2-0 è lo spagnolo che si fa contro-brekkare nel game successivo. Al contrario succede nel quinto gioco, quando è il finlandese a mettere al testa avanti 3-2 ma non riuscendo a confermare il vantaggio, si rimette tutto in parità. Gli ultimi game sono concitati. Nel decimo gioco, Bautista Agut ha ben due set point sul servizio dell’avversario e nel game successivo è il finlandese a non sfruttare tre palle break.
Giunti al tie-break decisivo, lo spagnolo cede sul più bello e consegna il terzo turno a Ruusuvuori per 7 punti a 5. Ora attende il vincente tra Daniel e Zverev.