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[1] N. Djokovic b [Q] I. Gakhov 7-6(5) 6-2
Uno sorride, l’altro riflette cupo e pensieroso. Di solito, diciamo almeno nel 95% dei casi, chi vince una partita di tennis è protagonista della prima azione, mentre chi perde impersonifica il secondo stato d’animo. Bene, oggi non è così. Al secondo turno del Rolex Montecarlo Masters si sfidavano il giocatore più forte del mondo, che come sempre nei tornei Masters1000 “vecchio stampo” può liberamente decidere di esordire il martedì, e un giocatore qualunque, che per sopravvivere giocando a tennis ha bisogno degli aiuti economici degli amici Rublev e Medvedev.
Oggi sorride il perdente e riflette il vincente. Perché va sempre bene dire che il successo si costruisce su una costante insaziabilità e su un’imperdonabile voglia di migliorarsi sempre, ma ogni tanto bisogna anche sottolineare la sfrontata leggerezza di chi non è abituato a certi palcoscenici e, nonostante il risultato finale, vuole solamente godersi il momento. Alla fine – e su questo c’erano davvero pochi dubbi alla vigilia – vince Novak Djokovic. Ma il modo in cui Ivan Gakhov (che ha giocato gran parte del match con tre marche diverse per maglietta, polsini e scarpe) è riuscito a tenergli testa non può che renderlo estremamente orgoglioso.
Primo set: Gakhov gioca meglio, ma alla fine vince (sempre) Nole
Alla sua terza partita in carriera nel circuito maggiore Gakhov lascia negli spogliatoi il timore reverenziale, tenendo ampiamente testa al n°1 del mondo. I primi game sono particolarmente combattuti, con il russo che prova a manovrare con il dritto mentre Nole deve pian piano scrollarsi di dosso un po’ di comprensibile ruggine. Sul 2-2 arrivano le prime palle break della partita e, inaspettatamente, sono a favore del n°198 ATP: Djokovic le annulla con un servizio vincente e un bel rovescio dopo uno scambio di 22 colpi, mantenendosi avanti nel punteggio. Sembra arrivato il momento dell’allungo per il serbo, che nel sesto gioco si procura a sua volta due opportunità di break, entrambe però sventate con merito dal 26enne di Mosca. Eppure, il primo ad allungare è proprio lui.
Alla terza palla break complessiva Gakhov passa, salendo 4-3 e servizio dando ancora fastidio al n°1 del mondo con un dritto che funziona benissimo. Il vantaggio dura meno di un battito di ciglia, con Djokovic che sbaglia meno e si riprende immediatamente il break, ma la sfrontatezza positiva del russo non viene a mancare. L’ottavo e il nono gioco sono probabilmente i migliori disputati dal serbo in un primo set sottotono, condizionato da poca profondità e diversi gratuiti. Il n°198 del mondo non demorde e, sul 5-5, si fa nuovamente minaccioso, portandosi sullo 0-30. Nole sventa l’ennesima minaccia con una stop-volley clamorosa, va avanti 6-5 e al tie-break mette il sigillo sul primo parziale. Un set giocato meglio per larga parte da Gakhov, che al momento chiave sbaglia qualcosina, valutando male due traiettorie che gli costano altrettanti mini-break.
Secondo set: Djokovic si scioglie e torna a vincere dopo oltre un mese
Il 7-6(5) del primo set sta strettissimo al russo, che non accusa il colpo e anche in avvio di secondo parziale continua a cercare di fare la partita, sorridendo spesso nonostante il punteggio. Decisamente opposto l’umore del serbo che, nonostante il vantaggio, si dimostra spesso nervoso ed insofferente. La maglietta viola con cui rientra in campo Gakhov ad inizio secondo set, in contrasto con il classico completo arancione del n°1 del ranking, conferisce al match un po’ di atmosfera da Nadal-Djokovic dei giorni migliori.
Il dritto del russo continua a funzionare a meraviglia, ma da un certo momento in poi anche Djokovic inizia (finalmente) ad ingranare. La scossa del 35enne di Belgrado arriva dall’1-2, con la conquista di tutti gli ultimi cinque game. Gakhov è costretto ad alzare definitivamente bandiera bianca nel quinto gioco, commettendo un doppio fallo che gli costa break, set e match. Nole prima allunga sul 4-2 e poi trova un nuovo break, andando a servire per approdare al terzo turno sul 5-2. Qui annulla una palla break e, al secondo match point, chiude 7-6(5) 6-2 dopo oltre un’ora e tre quarti di gioco.
Djokovic attende un italiano
“Spero di non incontrarti di nuovo così presto in un torneo“ – ha detto Nole a fine partita al suo avversario, che ha risposto a tono dicendogli, da suo grande tifoso, “per me sei il migliore“. Un’investitura che certamente non farà felice Gakhov come una vittoria, ma di sicuro addolcisce la pillola della sconfitta. Intanto, dalla prossima settimana il russo centrerà sicuramente il best ranking, guadagnando una trentina di posizioni: al momento è n° 161 della classifica live, che però può ancora variare parecchio.
Per un Djokovic poco soddisfatto della sua prestazione, andata comunque in crescendo nel corso della partita, agli ottavi ci sarà certamente un italiano. Chi emergerà dal confronto tra Lorenzo Musetti e Luca Nardi, infatti, sfiderà il 22 volte campione Slam, che potrebbe poi affrontare ai quarti un altro italiano nel caso in cui Jannik Sinner battesse prima Schwartzman e poi uno tra Hurkacz e Draper.