27 candeline da spegnere per Matteo Berrettini. Compleanno differente da quelli soliti: è ancor più ricco di voglia di dimostrare il proprio valore. Per i festeggiamenti ci sarà tempo, perché oggi c’è un secondo turno da affrontare a Montecarlo. Francisco Cerundolo è avversario insidioso ma sicuramente la bilancia dei pronostici pende leggermente in favore di Berrettini. Si tratta di una sfida inedita contro l’argentino che ha vinto sulla terra rossa di Baastad l’unico suo torneo in carriera. Dall’Australian Open si è aperto un vortice di incertezze insolute con tante sconfitte e brutti passaggi a vuoto che hanno penalizzato l’italiano al centro anche di considerazioni sgradevoli di chi intravede tra le cause di questo periodo negativo, distrazioni amorose.
E’ la sconfitta di Acapulco quella che non è riuscita a digerire il romano ha spiegato a “La Gazzetta dello Sport”: “Mi ero preparato bene, ero molto carico e mi sono infortunato di nuovo. Lì ho creduto davvero che i guai fisici non mi avrebbero mai lasciato in pace, che non sarei stato più il giocatore di prima. Per fortuna non era una cosa grave, mi sono tranquillizzato e ho ripreso a lavorare duro”.
Eppure da Miami è tornato a casa col sorriso malgrado la sconfitta con McDonald: “Mi sono sentito forte da capo. Non ho dato peso alle sconfitte rimediate perché sono arrivato negli Stati Uniti svuotato. Ho speso tante energie mentali per tirarmi fuori dal vortice negativo. Ma ho sentito sensazioni positive proprio dalla gara giocata con McDonald”.
Il team è stato decisivo in questo momento delicato: “Ho ascoltato solo loro e le persone a cui voglio bene. Mi sono guardato dentro e mi sono detto che se sono arrivato a questo livello è grazie a loro ed è giusto seguire i consigli di chi ti conosce bene”.
E’ un giocatore da erba? L’altro interrogativo che fa impazzire Berrettini: “Chi lo dice non conosce me e il mio passato. Sulla terra ho vinto dei tornei, ho fatto finale a Madrid e quarti al Roland Garros. Perciò sono fiducioso e ho tanta voglia di far bene. Alla stagione in erba penseremo quando arriverà”.
Poi svela il significato del sole che si è tatuato sul braccio sinistra e che ora disegna anche sulla telecamera: “Ne ha tanti per me. Mi piacciono il sole e il caldo. Poi, se parliamo di metafore, ci sono tante persone che rappresentano il sole nella mia vita. Siccome ultimamente tendo a vedere tutto nero e a restare un po’ troppo nell’oscurità”.
Poi parla della sua relazione con Melissa Satta: “Sorrido quando dicono che faccio la dolce vita per il fidanzamento con una show girl. Da una parte è positivo perché significa che il tennis è tra gli sport, più seguiti in Italia. Ne parlano tutti e mi vedono in giro. Sul fidanzamento faccio fatica a rispondere, non riesco a concepire come una relazione possa permetterti di non fare il tuo lavoro, ma la gente parla. Viviamo nell’era dei social, in cui tutti possono dire tutto e mi sembra come se si fosse persa l’educazione generale. Io alla fine però sono felice, è questo quello che conta”.
E’ fiducioso sulla gara odierna: “Sarà il primo confronto tra me e lui. Ci penserà Vincenzo Santopadre, che ogni giorno studia i miei avversari. A Cerundolo piace giocare sulla terra e non ha evidenti punti deboli, sarà una partita tosta ma ho voglia di mettermi in gioco”.
Com’è il rapporto di Berrettini con la religione? “Ha avuto un posto nella mia vita quando ero più piccolo, intorno ai 14-15 anni, mentre adesso onestamente non sento questa spinta spirituale. Ma alcune volte mi piacerebbe credere in qualcosa di soprannaturale, mi faccio domande e forse vorrei essere più devoto. Mi domando come tutti se c’è qualcosa o meno, ma tendo a non credere”.