D. Lajovic b. [1] N. Djokovic 6-4 7-6(6)
Sorpresa ma non troppo al Srpska Open. Il Djokovic della terra battuta è una versione lontanissima di quella vista all’Australian Open. Il serbo va fuori da Dusan Lajovic al termine di una battaglia sportiva intensissima finita 6-4, 7-6(6) e durata 2ore 25′.
Quindici palle break gettate alle ortiche, tre setpoint sprecati, solo il 63% di punti ottenuti con la prima di servizio sono i numeri che fotografano una condizione precaria del serbo.
Applausi per Lajovic che, pure lui, in vista del traguardo aveva tremato, prima che uno smash a rete del n. 1 al mondo lo rimettesse in pista. Le vesciche a costringerlo agli straordinari nelle battute finali del match, con Djokovic che non ne ha approfittato, ma soprattutto è stato incapace di gestire il rovescio del suo avversario.
Nel derby serbo, a farne le spese è la testa di serie n. 1 che pure contro van Assche aveva rischiato di fare le valigie anzitempo. Rovescio anomale difficile da contenere per Djokovic e, tra i meriti di Lajovic, l’esser rimasto lucido per annullare le opportunità capitate all’avversario. Ha giocato con grande profondità costringendo Djokovic a remare in fondo al campo nella maggior parte degli scambi. La prima di servizio ha dato spesso a Lajovic l’opportunità di entrare in campo e far male col dritto.
IL MATCH – Il primo a subire il break è proprio Nole che nel terzo gioco si consegna al suo avversario con un paio di errori che certificano la sua serata opaca. Poi è una rincorsa di Lajovic verso la conferma del break: evita tre buche nel quarto gioco e altrettante nel sesto. Poi cede senza energie nell’ottavo game con i due che si ritrovano sul 4-4. Solito copione in favore del n. 1? Assolutamente no! Lajovic spinge col rovescio e induce a un paio di errori grossolani Djokovic: altro break! Dopo aver annullato altre tre palle del controbreak, Lajovic prende gli applausi del pubblico con la prima di servizio che corre in suo soccorso e gli fa chiudere il set 6-3.
Nel secondo set Nole è nervosissimo e se la prende anche con l’aria che respira. Lajovic non si fa deconcentrare, ma ancora una volta va in difficoltà nel suo turno di servizio: altre tre palle break con il serbo più atteso che non riesce a concretizzarle. Nel quinto gioco tocca a Djokovic risalire la corrente, annullando due palle set. Si va ancora ai vantaggi nel sesto gioco con Lajovic che con il suo rovescio e le sue difese a oltranza sfianca il suo avversario. Nel nono game, parte ad handicap Djokovic che finisce 0-40. Scala la montagna sfruttando anche un clamoroso errore di valutazione sulla seconda palla break di Lajovic che a campo aperto e con Nole ormai rassegnato non riesce a ottenere il break. Due medical time out intervallano gli ultimi cambi di campo: problemi di veschiche per il n. 70.
Il tiebreak si avvia verso casa “Djokovic”: Lajovic, dopo aver perso un minibreak, si affida al suo servizio con il quale annulla i primi due setpoint. Sul terzo, Nole sembra non averne più in termini di energia fisica e, sfiancato dall’ennesimo recupero di Lajovic, si cimenta in uno smash che finisce in rete. A quel punto cambia l’inerzia della gara e l’inatteso si materializza: il n. 70 del ranking prende per mano il gioco e si aggiudica il tiebreak e la semifinale, dove troverà Miomir Kecmanovic, che si è imposto su Jiri Lehecka per 7-5 6-0.
A. Molcan b. L. Djere 6-2 4-6 7-5
Settimana straordinaria per Alex Molcan che centra la semifinale a Banja Luka. Batte Laslo Djere 6-2, 4-6, 7-5 in 2ore e 30′. Slovacco che spreca il break di vantaggio sul 4-2 del terzo set, manda Djere a servire per il match e poi lo ribalta con tre giochi consecutivi. Affronterà Andrey Rublev.
[2] A. Rublev b. D. Dzumhur 7-5 6-3
Il pubblico di casa esalta Damir Dzumhur ma non basta contro un Rublev non al top, ma comunque efficace nei momenti decisivi.
La testa di serie n. 2 del tabellone annulla un setpoint nel primo set prima di metter le mani sulla semifinale. Russo apparso non al meglio dal punto di vista fisico dopo le fatiche di Montecarlo e vince 7-5, 6-3 in 1ora e 52′. Il primo ad andare in difficoltà è il bosniaco costretto ad annullare due palle break. Poi nel sesto gioco il russo si distrae e cede la battuta a Dzumhur che, però, non concretizza e subisce il controbreak nel decimo gioco mentre era andato a servire per il primo parziale. Rublev continua a sbagliare tanto, ma nelle situazioni di pericolo tira fuori il meglio di sè stesso e, dopo aver annullato un setpoint, chiude agevolmente 7-5. Nessun contraccolpo psicologico per il bosniaco che continua a fare la sua partita anche se la prima di servizio non lo assiste. Sono 27 i punti di un terminabile secondo gioco: viene premiato Rublev assistito anche dalla fortuna nell’annullare quattro palle break. Su una di esse, infatti, un colpo poco centrato, la palla rimane in campo beffando Dzumhur che ha di che imprecare. Poco più tardi arriva il break del russo nel quinto gioco. A quel punto la testa di serie n. 2 limita gli errori e porta in salvo la gara strappando nuovamente il servizio al suo avversario nel nono game. Adesso lo sloveno Molcan lo separa dalla seconda finale consecutiva.