L’inizio di stagione sulla terra battuta per il n° 1 del mondo Novak Djokovic non è stato quello che molti si aspettavano. Sconfitta agli ottavi di finale del Masters 1000 di Montecarlo per mano di Lorenzo Musetti ed estromissione ieri ai quarti di finale del Srpska Open di Banja Luka contro il connazionale serbo Dusan Lajovic. Due sole partite vinte, per altro faticando sia la scorsa settimana al cospetto di Ivan Gakhov (di cui abbiamo raccontato la storia) che questa contro il promettente francese Luca Van Assche, e poche convinzioni sul suo stato di forma in vista dei prossimi impegni a Madrid, Roma e al Roland Garros.
Preoccupazioni che però non riguardano Djokovic stesso, apparso sereno, sorridente (a differenza dello stato d’animo mostrato a Montecarlo) e totalmente focalizzato sulla preparazione per il torneo più importante su questa superficie, lo slam parigino. Al termine del match di ieri, Nole ha iniziato facendo i complimenti al suo amico-rivale serbo, sottolineando che “Dusan è un ragazzo fantastico, una persona che conosco da molto tempo, ha saputo mantenere una solidità mentale per tutto l’incontro e so quanto sia importante questa vittoria per lui”, prima di parlare di se stesso e delle sue sensazioni: “Ho giocato un paio di livelli al di sotto rispetto al mio standard abituale e questo fatto, unito alla grande partita disputata dal mio avversario, non mi ha permesso di vincere. Non mi sentivo a mio agio, bensì lento e scarico, in alcuni momenti fuori ritmo”.
Il 22 volte campione slam ha poi proseguito: “Non è un segreto che ci si prepari e ci si alleni per essere nella migliore condizione per il Roland Garros. Anche lo scorso anno è successo più o meno lo stesso. Ho iniziato con il freno a mano tirato e ho cominciato a comportarmi meglio su terra verso la fine della stagione”. Circa il problema al gomito accusato negli scorsi giorni, il campione serbo non appare preoccupato e già dopo la vittoria contro Van Assche aveva minimizzato il problema.
Il riferimento in queste ultime dichiarazioni è proprio ai tornei di Montecarlo e Belgrado del 2022, quando Djokovic aveva sempre dato l’idea di essere indietro di condizione, tuttavia con una differenza. Se a Montecarlo infatti non era nemmeno riuscito a vincere un match, sconfitto ai sedicesimi di finale da Davidovich Fokina per 6-3 6-7 6-1, nel torneo di casa si era quantomeno spinto fino alla finale, perdendo contro un avversario di caratura sicuramente superiore rispetto a Lajovic, ovvero Andrey Rublev. Il russo si era imposto vincendo 6-0 al terzo, con Djokovic che in effetti aveva dato l’idea di non riuscire ancora a reggere lo sforzo fisico e mentale sulla lunga distanza, anche a causa della precedente lunga inattività.
Parlando infine degli impegni futuri, della sua programmazione pre Roland Garros e della sua effettiva presenza al Masters 1000 di Madrid al via la prossima settimana, il più longevo n° 1 al mondo della storia del tennis non ha voluto ancora sbilanciarsi: “Vedrò come procedere nei prossimi giorni, perché dopo una sconfitta non posso avere le idee chiare sull’immediato futuro. Quello che è certo è che ho innanzitutto bisogno di metabolizzare l’uscita da questo torneo, e solo dopo penserò a quelli che verranno”.
Federico Martegani