di Adam Addicott, pubblicato da Ubitennis.net il 9/04/2023
Sono tempi duri per Evgeniy Zukin, ma dice che non è niente in confronto a quello che sta accadendo nel suo paese d’origine, l’Ucraina.
Ho parlato con Zukin tramite una videochiamata da Londra, città in cui risiede attualmente, durante l’invasione russa della sua terra natale, iniziata quasi quattordici mesi fa, il 24 febbraio 2022. Nonostante le circostanze difficili, continua a esercitare il suo ruolo di direttore esecutivo della Federazione Ucraina Tennis (UTF).
Forse la cosa più notevole della nostra conversazione è stata la sua compostezza nonostante gli argomenti di cui si è discusso. Non si può mai sapere come potrebbe reagire una persona ucraina quando gli viene chiesto se ha simpatia per qualcuno che provenga dalla Russia, date le circostanze.
Nel corso della nostra telefonata, durata 20 minuti, Zukin ha espresso disappunto ma allo stesso tempo anche comprensione per la decisione dell’All England Club di consentire ai giocatori russi e bielorussi di partecipare a Wimbledon quest’anno.
“Nessuno ha sostenuto Wimbledon e la LTA nella loro decisione di non consentire loro di giocare (nel 2022). Tutto il mondo del tennis li ha lasciati soli. D’altra parte, non potevano combattere da soli contro i Tour professionistici e tutto il resto. È un peccato ma allo stesso tempo comprendiamo questa decisione”. Zukin ha detto a Ubitennis:
È un momento difficile per il tennis in Ucraina. Ad alcuni tornei è stato dato il via libera affinché si svolgano secondo regolamenti speciali che richiedono l’adozione di protocolli ad hoc nel caso in cui suoni la sirena di un raid aereo. Tuttavia, sono determinati come federazione a mantenere la loro presenza sulla mappa del tennis con l’ambizione di ospitare più tornei nei prossimi mesi, guerra permettendo.
Finanziariamente è stata dura. L’unico grande organo di governo del tennis ad aver concesso un finanziamento all’UTF è l’International Tennis Federation (ITF) – $ 100.000 nel 2022 e nel 2023. Hanno anche ricevuto donazioni da alcune federazioni nazionali, tra cui quella italiana.
“Abbiamo perso tutte le nostre entrate da sponsorizzazioni, attività commerciali, licenze e dalle quote dei tornei dei giocatori, ecc. Tutto questo non contribuisce più al nostro bilancio”, ha detto Zukin.
Un’altra sfida è emersa dall’interno dell’UTF stessa. Recentemente il Ministro del Gabinetto dei Ministri, Oleh Nemchinov, ha annunciato che i suoi atleti non saranno autorizzati a partecipare agli eventi di qualificazione olimpica se vi parteciperanno i russi. Un totale di 262 atleti ucraini sono stati uccisi e 363 impianti sportivi sono stati distrutti dall’inizio della guerra, secondo il ministro dello sport del paese Vadym Huttsait (al 2 aprile 2023).
Tuttavia, far rispettare una tale regola nel tennis sarebbe estremamente difficile, come è stato sottolineato in una lettera aperta dell’UTF. I criteri di qualificazione olimpica istituiti dall’ITF stabiliscono che i giocatori devono competere in un determinato numero di partite di Coppa Davis o Billie Jean King Cup a meno che non abbiano un’esenzione.
Anche se la qualificazione della stragrande maggioranza di tali atleti si baserà sulla loro classifica subito dopo l’Open di Francia del 2024. Quindi, in sostanza, ogni torneo che assegna punti per la classifica è da considerarsi un evento di qualificazione per i giocatori.
Alle Olimpiadi di Tokyo, Elina Svitolina è diventata la prima tennista ucraina a vincere una medaglia con la conquista del bronzo nel torneo di singolare femminile.
“Tutti sanno che i regimi politici russo e bielorusso stanno usando i loro giocatori come strumento di propaganda”, afferma il funzionario dell’UTF.
In un’intervista ad ampio spettro, Ubitennis ha anche parlato con Zukin delle continue critiche alla gestione da parte della WTA delle giocatrici ucraine, del supporto di Iga Swiatek al suo paese e del potenziale boicottaggio delle Olimpiadi.
UBITENNIS: In che modo la Federazione ucraina di tennis (UTF) ha affrontato la guerra in corso nel tuo paese?
ZUKIN: Non è facile. Sono lontano dal mio paese natale e dalla mia città natale, Kiev. Lavoro principalmente da Londra, ma viaggio molto per spiegare la nostra posizione (della Federazione) su quello che sta succedendo nel mondo del tennis a causa di questa guerra. Certo, non è facile, ma non è nulla a confronto di quello che provano i nostri soldati sui campi di battaglia.
UBITENNIS: In che modo la Federazione ha potuto prendersi cura dei propri giocatori date le circostanze? Quali sistemi di supporto sono stati attivati?
ZUKIN: Abbiamo tenuto alcuni tornei nazionali in Ucraina lo scorso dicembre in virtù delle norme speciali emanate dal governo per l’organizzazione di eventi sportivi. Esistono rifugi e protocolli speciali in caso di minacce di raid aerei. Organizziamo uno o due eventi nazionali al mese e nella maggior parte dei club il normale gioco del tennis sta continuando.
Naturalmente stiamo parlando di Kiev e dell’Ucraina occidentale. Non delle regioni vicine ai campi di battaglia. Nelle regioni meno colpite, i tennisti hanno l’opportunità di allenarsi e giocare alcuni eventi a livello di club e nazionali. Ecco come si sta organizzando il paese in questo momento. Ci auguriamo che durante il periodo estivo si possano trovare luoghi più adatti ad ospitare eventi nazionali.
UBITENNIS: Molto è stato detto dai tuoi giocatori riguardo alla WTA e alla loro attuale gestione della guerra in corso. Qual è la tua opinione su come la WTA sta aiutando i giocatori ucraini, dovrebbero fare di più?
ZUKIN: Certo, pensiamo che ATP e WTA avrebbero potuto fare di più per supportare i giocatori ucraini. So che le nostre giocatrici non sono contente del trattamento riservato loro dalla WTA. Da parte nostra, non siamo contenti che i tour professionistici – sia WTA che ATP – abbiano una posizione decisa nell’accettare i russi (nel loro Tour) sotto una bandiera neutrale.
Il fatto è che questa è pura facciata. Tutti sanno che i regimi politici russo e bielorusso usano i loro giocatori come strumento di propaganda. Pensiamo che questo non sia giusto a guerra in corso.
UBITENNIS: Quindi quanto è fitta la comunicazione con la WTA o l’ATP?
ZUKIN: Noi (l’UTF) siamo membri della International Tennis Federation. Non abbiamo collegamenti con ATP o WTA. Ho avuto una o due conversazioni con loro, ma sono i giocatori ad essere associati. Quindi parlare con i rappresentanti a quel livello è principalmente prerogativa loro.
UBITENNIS: Un grande evento in arrivo nel Regno Unito è Wimbledon, che quest’anno ha deciso di revocare il divieto di partecipazione di giocatori russi e bielorussi. Qual è la tua reazione a questa decisione?
ZUKIN: Mi dispiace che la decisione presa l’anno scorso non sia stata confermata quest’anno. Ma capiamo anche che nessuno ha sostenuto Wimbledon e la LTA nella loro decisione di non permettere loro di giocare. Tutto il mondo del tennis li ha lasciati soli. Sfortunatamente, non potevano combattere da soli contro i Tour professionistici. È un peccato ma allo stesso tempo comprendiamo questa decisione.
UBITENNIS: Hai detto che nessuno appoggia più Wimbledon e LTA nel mondo del tennis per quanto riguarda l’esclusione del 2022. Come ti ha fatto sentire questo in quanto ucraino?
ZUKIN: Ci è dispiaciuto ma bisogna chiarire che la posta in palio è molto più grande del gioco del tennis. L’obiettivo principale è fermare la guerra e fermare l’uccisione di persone ogni giorno. Pensiamo, come ogni ucraino, che ogni strumento debba essere utilizzato per fermare questa guerra.
UBITENNIS: Un giocatore che ha parlato della situazione è la numero 1 del mondo WTA Iga Swiatek. Vorreste vedere più giocatori seguire il suo esempio?
ZUKIN: Certo, se ci fosse un accordo all’interno del consiglio dei giocatori o del loro ambiente che impedisse ai giocatori russi di giocare durante la guerra, sarebbe di grande aiuto. Ma sfortunatamente, persone come Swiatek o Petra Kvitova sono in minoranza e non in maggioranza. È davvero brutto che a nessuno importi abbastanza di quello che sta succedendo.
Loro (Swiatek e Kvitova) provengono da paesi molto vicini all’Ucraina e sentono come siano colpiti a causa dei rifugiati e della minaccia proveniente dalla Russia se l’Ucraina dovesse cadere. Sanno come ci si sentiva a vivere durante l’era dell’Unione Sovietica e hanno un’idea molto più chiara di quello che sta succedendo. Siamo grati che abbiano fornito questa visione al pubblico secondo cui la guerra non dovrebbe essere qualcosa di normale.
UBITENNIS: I giocatori russi e bielorussi sostengono che non dovrebbero essere puniti per le azioni dei loro governi. Provi in qualche modo comprensione per la situazione in cui si trovano attualmente?
ZUKIN: Provo simpatia per giocatori come Daria Kasatkina che ha dichiarato apertamente di essere contraria alla guerra. Tutti quelli che stanno cercando in qualche modo di non farsi coinvolgere o di rimanere in silenzio…. Immagino che ci siano rischi per loro, ma questi rischi non sono niente in confronto a quello che sta succedendo in Ucraina.
UBITENNIS: Recentemente la vostra federazione ha scritto una lettera aperta in risposta alle richieste di alcuni ministri agli atleti ucraini di non competere contro gli atleti russi nei tornei. Nel mondo del tennis, questo sarebbe quasi impossibile. Avete ricevuto risposta a questa lettera?
ZUKIN: Ovviamente, tutti in Ucraina sono toccati dalla situazione e spinti dal dolore. Tutti hanno persone care che sono state uccise in guerra. Sappiamo che questa decisione è stata annunciata pubblicamente, ma non abbiamo ricevuto alcun documento relativo al processo per metterla in atto. Stiamo aspettando i prossimi passi e siamo in costante dialogo con il nostro governo, così come con il Comitato Olimpico Nazionale. Abbiamo espresso pubblicamente la nostra preoccupazione che una tale mossa potrebbe essere molto negativa per lo sport. Non possiamo impedire ai giocatori di partecipare ai tornei. Dobbiamo continuare a competere e, si spera, si possa arrivare a una soluzione di compromesso.
UBITENNIS: Si è parlato di un potenziale boicottaggio delle Olimpiadi se la Russia fosse autorizzata a prendervi parte, anche con uno status neutrale. Sosterresti una mossa del genere?
ZUKIN: Il boicottaggio delle Olimpiadi è qualcosa che è stato ampiamente discusso. Il fatto è che per il tennis è molto più facile boicottare le Olimpiadi in quanto si tratta di un unico torneo. Nel caso in cui la guerra non si dovesse fermare, non vediamo alcuna ragione per partecipare. Le Olimpiadi sono state fatte per fermare le guerre e questo è un altro strumento (il boicottaggio) che deve essere utilizzato per fermare la guerra e riportare le truppe russe nel loro territorio. Faremo tutto il possibile affinché non partecipino alle Olimpiadi nel caso la guerra continui.
UBITENNIS: Quindi, guardando al prossimo futuro, qual è il piano della tua federazione per i prossimi 6-12 mesi?
ZUKIN: Abbiamo in vista la partita della Billie Jean King Cup contro la Repubblica Ceca, organizzata in campo neutro in Turchia. Poi ci prepareremo per le coppe estive di tutte le fasce d’età. Stiamo continuando a trovare nuove località disposte ad ospitare gli eventi nazionali. Gestiamo i giocatori individualmente, se hanno bisogno di consigli o supporto nella loro vita all’estero come rifugiati ad esempio. Posso assicurarti che mi sveglio con il tennis in testa e vado a dormire con lo stesso pensiero. C‘è molto lavoro in corso, ma sfortunatamente non ci sono così tante persone nel nostro ufficio come prima della guerra. Stiamo facendo tutto il possibile per aiutare giocatori, allenatori e rifugiati a continuare a giocare a tennis.
UBITENNIS: Infine, come riesce a funzionare finanziariamente l’UTF? Ricevete finanziamenti da terzi?
ZUKIN: I problemi finanziari sono qualcosa di concreto attualmente. Abbiamo perso tutte le nostre entrate da sponsorizzazioni, attività commerciali, licenze e dalle quote dei tornei dei giocatori ecc. Tutto questo non è più parte del nostro bilancio.
Abbiamo delle riserve. Abbiamo sfruttato al massimo i guadagni provenienti dalla Coppa Billie Jean King Cup e dalla Coppa Davis. L’ITF è l’unica organizzazione di tennis che ha istituito un fondo per noi. Centomila dollari sono stati erogati l’anno scorso attraverso questo fondo, principalmente per i viaggi dei giocatori ucraini e per le squadre giovanili. E anche quest’anno ci sono stati assegnati centomila dollari. Altre donazioni sono arrivate da paesi come Danimarca, Svezia, Finlandia e Islanda per circa $ 20.000 che non sono ancora stati utilizzati.
Ora ci è giunta l’incredibile notizia che la federazione italiana di tennis ha donato $ 170.000. Finora nulla di queste donazioni è andato ai costi amministrativi. È stato girato tutto ai giocatori, alle squadre e agli organizzatori degli eventi. L’anno scorso abbiamo organizzato quattro tornei ITF junior in Polonia ed è qualcosa che vogliamo fare per dimostrare che la nostra Federazione esiste ancora nel mondo del tennis e che la bandiera ucraina sventola alta.
NOTA DEL REDATTORE: Secondo l’ultimo rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), 8.451 civili sono stati uccisi e altri 14.156 feriti dall’inizio della guerra. Questa cifra non comprende le morti militari che secondo un rapporto della BBC potrebbero essere nell’ordine di oltre 60.000 persone sulla base delle informazioni della “maggior parte dei funzionari statunitensi ed europei”, sebbene ciò non sia stato verificato.
Traduzione di Alessandro Valentini