[Q] M. Cecchinato b. M. Fucsovics 7-6(4) 6-3
Superate le qualificazioni, Marco Cecchinato si regala la prima vittoria in carriera a Madrid che vale anche il ritorno al successo in un Masters 1000 da Monte Carlo 2021. Ne fa le spese Marton Fucsovics, n. 83 ATP, che si arrende alla carica azzurra in 101 minuti. Un primo set iniziato in salita per Cecchinato che, salvatosi dal doppio break, è subito rientrato nel punteggio, non ha più offerto opportunità alla risposta ed è stato bravo a non perdere la concentrazione in un momento che offriva la scusa di gettare il parziale. Ordinato nel tie-break, è partito avanti nella seconda frazione gestendo al meglio il proprio servizio e approfittando di un Fucsovics che ogni tanto staccava la spina, obiettivamente lontano dai tempi di maggiore consistenza.
Primo set – Ceck rimedia agli errori iniziali
Falsa partenza di Cecchinato che sbaglia troppo in uscita dal servizio, Fucsovics ci mette del buono di suo e si ritrova per due volte a un punto dal 3-0 pesante. Con il servizio e muovendo finalmente bene la palla, Marco evita il peggio e trova poi il 2 pari, grazie al contributo dell’avversario che sbaglia anche il classico (eppure mai visto nella realtà) rigore a porta vuota. Il punteggio si aggancia ai turni di battuta, il kick azzurro funziona aprendo la possibilità di entrare con il dritto o piazzare la smorzata.
Marton parecchio impreciso al decimo gioco concede il doppio set point, ma ritrova l’attenzione necessaria per recuperare comandando gli scambi. L’occasione mancata, l’arbitro che gli nega l’ace in apertura (palla buona secondo la grafica, per quel che vale) e il punto che viene poi perso non promettono bene, ma il Ceck ritrova in un attimo l’indispensabile lucidità per costringere l’altro a servire di nuovo per restare nel set, compito che porta a termine agevolmente. Il tie-break inizia cauto per entrambi, ma un inopinato dritto fuori giri manda avanti Cecchinato che prende coraggio, per due volte spinge bene sul lato destro ungherese e chiude in anticipo punendo l’avventato serve&volley.
Secondo set – Marco parte in testa sensa e non si guarda più indietro
Il game di apertura sembra segnato da un paio di occasioni sprecate, come il varco lungolinea non trovato dal palermitano con il rovescio sul 15-30. La palla break arriva comunque grazie a una smorzata che Marton gioca con i piedi dietro la riga di fondo e fuori dal corridoio e pure incrociata, vale a dire da troppo lontano, senza bisogno di verificare mettendosi a costruire quadrati sui cateti. Risposta steccata, ma poi Fucsovics metti fuori una seconda e un dritto, così Cecchinato parte avanti.
Bravo il nostro a sorprendere con la prima alla T sulla chance del 2 pari e altrettanto bravo il trentunenne di Nyiregyhaza a rimediare a un paio di tragedie a rete che gli stavano inguaiando il quinto game. Ripropone anche la smorzata dalla lunga distanza, evidentemente è un colpo che si può fare e siamo noi a non comprenderlo (però perde ancora il punto). A ogni modo, che nessuno lo informi che la sua percentuale di conversione è maggiore con la seconda battuta. Battuta che Cecchinato sfrutta alla perfezione per procurarsi invitanti aperture di campo, tanto che pare quasi disinteressarsi dei turni di risposta come un Opelka in vantaggio sul veloce.
Tuttavia, se sul 5-3 Fucsovics dimostra di essere pronto a regalare la parità da 40-0 come nel turno precedente, ecco che l’idea di chiudere con un game di anticipo non appare così stravagante e giustifica attenzione in risposta e un paio di corse. Ma proprio due, perché un doppio fallo e quattro dritti tirati con la testa altrove (e che altrove finiscono) mandano Cecchinato al secondo turno contro il 15° del seeding Alex de Minaur. Ci sono teste di serie (e non) più forti dell’australiano sul mattone tritato e, se i sei precedenti con l’azzurro sono in parità, Marco ha vinto le tre sfide sulla terra battuta, anche se mai in altitudine (Roland Garros e Roma).