L’ultima partita giocata da Simona Halep risale al primo turno degli US Open 2022, quando perse al primo turno dall’ucraina Darija Snihur. E’ stato proprio all’epoca dello slam americano che la ex numero 1 al mondo è risultata positiva ad un controllo anti-doping al roxadustat (categoria EPO). Dopo la conseguente sospensione a titolo precauzionale da parte della Federazione Internazionale Tennis (ITF) la Halep non ha più giocato una partita ufficiale. Sono passati otto mesi da allora.
Adesso Halep ha deciso di raccontare la sua storia, senza filtri, in un’intervista concessa a Tennis Majors. “Non avevo mai sentito parlare di questo famoso prodotto e non avevo idea di come potesse essere stato trovato nelle mie urine. Dopo molto lavoro, gli esperti da me incaricati hanno stabilito che queste tracce erano il risultato di una contaminazione proveniente da uno dei miei integratori alimentari, il che spiega la quantità molto bassa che è stata rilevata nel mio corpo. Si parla di contaminazione quando qualcuno assume un alimento autorizzato ma l’azienda che lo ha fatto ha commesso un errore lasciando tracce di un prodotto che non aveva posto lì”.
La rumena aveva come obbiettivo quello di tornare a Indian Wells, così come quello di partecipare al Roland-Garros. Ma le sue attese sono state disilluse in quanto l’udienza davanti a un tribunale indipendente da lei richiesta è stata prima rinviata (dal 28 febbraio al 24 marzo) e poi cancellata. La due volte campionessa Grande Slam afferma di aver ricevuto gli articoli relativi alla sua sospensione a dicembre e di averli poi inviati all’ITF.
Ora cosa l’aspetta? “Un’udienza è nuovamente prevista per il 28 maggio ma la situazione rimane piuttosto fragile perché l’ITF ci ha già fatto sapere che possono ancora chiedere che venga annullata. Se lo faranno, starò otto mesi senza poter giocare a causa di una sospensione cautelare e trovo ingiusto stare otto mesi senza giocare e senza aver avuto la minima possibilità di esprimermi davanti a giudici indipendenti (…) non chiedo un trattamento speciale solo per essere giudicata: quanto tempo dovrò ancora aspettare?”, ha dichiarato la campionessa rumena.
Nonostante il periodo difficile sono molti gli attestati di stima e i messaggi di sostegno nei suoi confronti. In particolare quelli del suo ex allenatore australiano Darren Cahill. Ma anche il suo attuale allenatore Patrick Mouratoglou è molto presente al suo fianco e la sta aiutando nelle indagini. “Alla mia età – prosegue Simona – ogni giorno, settimana e mese perso sono irrecuperabili. Poi ho paura degli infortuni. Ci sono più possibilità di farti male dopo un periodo prolungato senza partite. E sì, più passa il tempo, più è difficile tornare competitivi. Il tennis è la mia vita. Voglio giocarci ancora, per sentirmi forte come prima se non di più. So che sarà molto difficile dopo otto mesi senza una partita ufficiale e otto mesi di stress. Ma la mia convinzione è che con tanto lavoro tornerò ad essere competitiva”.