[8] T. Fritz b. C. O’Connell 7-6(11) 6-4
Anche Taylor Fritz, come la maggior parte delle teste di serie, fatica e non poco al suo esordio a Madrid. Dopo due game tenuti a zero, infatti, è proprio lui il primo ad offrire una palla break, riuscendo a salvarsi ai vantaggi. Christopher O’Connell – recente semifinalista a Monaco di Baviera, dove ha battuto Zverev ed è stato fermato solo da Rune – è un osso particolarmente duro, che sfrutta la sua maggiore abitudine su questi campi per mettere in difficoltà il n°8 del seeding, mai pericoloso in risposta. Fino al 5-5 l’australiano perde solamente quattro punti al servizio, mostrandosi impeccabile con questo fondamentale e con quello subito dopo. Passato lo spavento della palla break anche Fritz inizia ad ingranare, non rischiando più niente in battuta. Il match scorre rapido fino al 6-5, quando lo statunitense riesce per la prima volta a farsi minaccioso in risposta, conquistandosi un set point.
Il suo avversario lo annulla bene e si porta al tie-break, in cui è il n°10 ATP a prendere il largo, portandosi sul 5-2 e due servizi. Qui però qualcosa si inceppa, con il 25enne di San Diego che manca incredibilmente tre set point: si gira sul 6-6. Da quel momento sono i servizi a farla nuovamente da padrone, portando il tie-break ad oltranza. Il primo a cedere è O’Connell, che sull’11 pari manda lungo di diversi metri il suo smash dopo un bello slice ad uscire, vanificando di fatto gli sforzi di un’ora. Fritz ringrazia e, con un dritto vincente, archivia 7-6(11) la prima frazione. Anche nel secondo set c’è più equilibrio, anche se i due giocatori tengono con più difficoltà i propri turni di battuta. Si decide tutto nel terzo gioco: con lo statunitense decisamente fortunato a realizzare due vincenti cogliendo prima gli ultimi centimetri di riga, quindi un nastro favorevole. È il break – l’unico di tutto l’incontro – che decide il match, visto che Fritz manterrà sempre il suo vantaggio fino al 7-6(11) 6-4 finale, maturato in quasi due ore. Al prossimo turno la testa di serie n°8 affronterà Garin o Kecmanovic.
[9] F. Tiafoe b. T. Etcheverry 6-3 7-6(5)
Nel remake della finale di Houston, vinta da Francis Tiafoe in due tie-break, Tomas Etcheverry non riesce a prendersi la rivincita, con un altro tie-break che gli costa ancora il match. Il primo set viene deciso dall’unico break messo a referto dallo statunitense, che trova l’allungo nel quarto gioco e mantiene le distanze fino al definitivo 6-3, set in cui il n°11 del ranking non ha mai perso più di due punti in battuta. Un attimo di rilassamento ad inizio secondo parziale rischia di costargli carissimo: l’argentino prende coraggio, vola sul 3-0 e sembra avere il set in pugno, ma si fa rimontare da un vantaggio di 5-2 e viene costretto al tie-break. Qui Etcheverry perde quattro punti su sei in battuta, decisamente troppi: Tiafoe ringrazia e, nonostante qualche concessione arrivi anche da parte sua, riesce a chiudere 6-3 7-6(5) in 1h40. Per lui al terzo turno ci sarà certamente un argentino, uno tra Francisco Cerundolo e Pedro Cachin.
[25] S. Baez b. M. Giron 3-6 6-3 6-4 (Pellegrino Dell’Anno)
Quella di Sebastian Baez è una vittoria meritata, ma più faticosa del previsto. Il soldatino argentino, ottimo interprete della terra battuta, impiega più di due ore per battere in rimonta Marcos Giron con il punteggio di 3-6 6-3 6-4. Una partita di buon livello quella dell’americano, iniziata benissimo per poi calare progressivamente anche a causa del ritmo più compassato di Baez, che spostando il match sul suo amato terreno degli scambi lunghi ha potuto emergere alla distanza. Dopo un secondo set vinto con poca pena, ha dovuto salvare due palle break per tenere lontano Giron nel terzo e piazzare la zampata decisiva per qualificarsi al terzo turno, dove affronterà, in una partita senza dubbio interessante, uno tra Thiem e Tsitsipas.