Nella quarta giornata del Mutua Madrid Open, la terza dall’inizio del tabellone maschile e la prima con le teste di serie impegnate, rischiano di essere eliminate diverse teste di serie. Dopo la caduta della n°3 – Casper Ruud, splendidamente dominato da Matteo Arnaldi – anche il n°1 e detentore del titolo Carlos Alcaraz deve sudare le proverbiali sette camicie per prevalere su Emil Ruusuvuori. Rischiano tantissimo anche Hubert Hurkacz e Holger Rune, costretto ad annullare match point per la seconda partita di fila dopo la finale di Monaco di Baviera. Di seguito il racconto degli ultimi incontri di giornata.
[6] H. Rune b. A. Bublik 6-1 4-6 7-6(9)
Ancora più al cardiopalma è il finale del match tra Holger Rune e Alexander Bublik, che a dire il vero non era iniziato benissimo dal punto di vista dello spettacolo. Sicuramente il danese avrebbe firmato perché continuasse così fino alla fine, ma dopo il 6-1 iniziale Bublik ha deciso di scuotersi ed entrare in partita. Nel secondo game del secondo set il kazako tiene per la prima volta nel match il servizio dopo aver subito tre break su tre nel primo parziale, durato meno di mezz’ora. Approfittando di un blackout del suo rivale, è Bublik ad allungare per la prima volta e a portarsi sul 3-1, mantenendo le distanze fino al 6-4 conclusivo. C’è partita e ora è anche di ottima fattura, con il terzo set pronto a sublimare i tifosi (non troppi, considerando che è venerdì sera) presenti sugli spalti.
A dire il vero c’è poco da raccontare a livello di cronaca, se non che il n°55 ATP continua a mantenere alto e costante il suo livello di tennis – per la gioia di qualche gruppo di supporter kazako, attrezzato anche con bandiere – costringendo Rune a fare altrettanto. Più il match cresce di livello più aumenta il nervosismo del danese, che comunque riesce sempre a mantenersi avanti nel punteggio, pur senza mai riuscire ad impensierire un Bublik versione bombardiere al servizio. Il tie-break è la giusta e degna conclusione di un match del genere, che si apre con quattro mini-break su altrettanti punti. Nessuno riesce a mettere un po’ di margine tra sé e il suo avversario, fino a quando il n°7 del mondo riesce a salire 6-4. Il kazako, tuttavia, con due magie opera l’aggancio, annulla un terzo match point e se ne procura uno a sua volta. Il classe 2003 resiste, impatta sul 9-9 e torna ad avere match point sul suo servizio, offertogli da un sanguinoso doppio fallo di Sascha. Holger si impone 6-1 4-6 7-6(9) nel modo più inatteso, ingannando il suo rivale e piazzando un letale ace di seconda. Al terzo turno se la vedrà con Alejandro Davidovich Fokina, n°29 del seeding, che in un’ora e mezza si è sbarazzato del connazionale Ramos, sconfitto 6-3 6-4.
[Q] H. Grenier b. [22] S. Korda 7-6(5) 7-6(7)
94 giorni dopo l’ultima volta Sebastian Korda torna a calcare un campo da tennis dopo l’infortunio al polso, giocando il suo primo match sulla terra rossa dal terzo turno dell’ultimo Roland Garros. A lungo andare si vede la disabitudine alla competizione dello statunitense, che perde subito la battuta a freddo e rischia di andare sotto di due break, annullando quattro opportunità di 3-0 pesante al suo avversario e strappandogli poi la battuta nel game successivo, salendo sul 3-2. Tra nono e decimo game c’è un nuovo scambio di break e contro-break, con il figlio d’arte che annulla anche un set point e trascina il set al tie-break, il primo del match. Qui Seb paga l’avvio a singhiozzo, finendo subito sotto 0-4 e 1-5 e rendendo vano il tentativo di rimonta abbozzata. Grenier vince 7-6(5) il primo set e mette la testa avanti.
Il francese, alla sua decima partita stagionale sulla terra – nonché la quarta di fila a Madrid – è certamente più abituato alle condizioni un po’ sui generis del ‘1000’ madrileno, avendo superato le qualificazioni e battuto l’ombra di Diego Schwartzman al primo turno. Nel secondo parziale regna l’equilibrio fino al 4-3 in favore di Korda che, a quel punto, passa per la prima volta nell’incontro in vantaggio di un break. Lo statunitense, tuttavia, è costretto a cederlo immediatamente, vedendo profilarsi lo spettro di un nuovo tie-break. Come nella prima frazione paga un inizio incerto, con il francese che vola sul 5-0 e si procura tre match point. Il n°22 del seeding li annulla tutti con coraggio, ma non riesce mai ad arrivare a set point. Alla quinta occasione utile Grenier ottiene la vittoria più importante della carriera a livello di ranking, chiudendo 7-6(5) 7-6(7) in 2h20 e ottendo il suo primo successo contro un top50. Al terzo turno, come detto, sfiderà Alexander Zverev.
[12] H. Hurkacz b. R. Gasquet 6-7(9) 6-4 7-5
Se la vede molto brutta Hubert Hurkacz, che va a tre punti dalla sconfitta contro uno stoico Richard Gasquet ma alla fine riesce a ribaltare una situazione disperata. Tolti i due break point che il polacco annulla nel terzo game, per tutto il primo parziale sono i servizi a farla da padrone: fino al 6-5 per il n°12 del tabellone non si arriva mai neanche ai vantaggi (ad eccezione, come detto, del terzo gioco). Nel dodicesimo game è proprio lui a procurarsi una palla break che è anche un set point, ma non lo sfrutta: per la settima partita consecutiva Hubi disputa almeno un tie-break, il dodicesimo in totale negli ultimi sette incontri. L’avvio è da incubo, poiché Hurkacz perde due punti al servizio (tanti quanti ne aveva lasciati negli ultimi quattro game) e lancia Gasquet sul 5-1. Il n°43 ATP, tuttavia, restituisce entrambi i mini-break, non sfrutta un set point ed è costretto a fronteggiarne altri tre. Dall’8-9 il francese riesce a recuperare le energie necessarie ed infila tre punti consecutivi, chiudendo 7-6(9) un parziale da quasi un’ora.
Il contraccolpo psicologico per Hurcakz potrebbe essere dietro l’angolo, ma nonostante abbia perso un set in cui ha messo a referto 17 ace il polacco non demorde e, nel quinto gioco, mette a referto il primo break del match, conservato fino al 5-3. Gasquet cancella due set point nel nono gioco ma sul terzo non può nulla. Hubi chiude a 0 il decimo e si prende 6-4 la seconda frazione. Il terzo set è la dimostrazione perfetta che non è mai finita finché non è finita. Il n°15 del ranking sembra lasciarsi andare dopo il break subito nel quarto game, andando ad un passo dal baratro sotto 2-5. Da quel momento, tuttavia, Gasquet vincerà solo più 6 punti su 26, perdendo – stremato – gli ultimi cinque giochi dell’incontro e arrendendosi 6-7(9) 6-4 7-5 in quasi 2h30 di lotta. Al terzo turno per Hurkacz ci sarà Borna Coric, che grazie al doppio 6-3 ai danni di Hugo Gaston – passato al rovescio a una mano e senza troppa voglia di lottare su ogni palla – ritrova il sapore della vittoria dopo oltre un mese e mezzo e cinque KO di fila.