Z. Zhang b. [21] D. Shapovalov 6-7(4) 6-4 7-6(1)
Nel secondo turno del Mutua de Madrid Open, l’outsider Zhang vince una partita fatta di servizi violenti che hanno sostanzialmente determinato punteggio e gioco per almeno un’ora e mezzo, distribuendo un set a testa agli atleti in campo. Poi finalmente spazio per soluzioni più elaborate e varie e per l’inventiva del biondo numero 27 del ranking, che però è clamorosamente mancato nel momento caldo. Avanti di un break nel terzo set, ha dilapidato il vantaggio e ha commesso uno scempio nel tie-break, lasciando via libera al cinese numero 99 del mondo, bravo e intelligente a fare il necessario per rimanere in linea e per approfittare delle amnesie del rivale.
Primo set. Impressionante show di potenza alla battuta da parte di entrambi. Per chi risponde ci sono pochissime soddisfazioni, soprattutto quando nella prova si cimenta il canadese, che serve sette ace. Sul servizio del cinese c’è qualche scambio in più, ma i tentativi del mancino nordamericano di liberarsi dalla pressione del rivale si concretizzano non di rado in colpi fuori misura.
Sul 5-5 per la prima volta si va ai vantaggi a causa anche di un paio di errori del ventiseienne di Shanghai nell’approccio alla rete e con un dritto lungo, ma non ci sono palle-break e il tie-break si materializza poco dopo.
Nel corso dello shootout Shapo non mette mai la prima palla e sull’1-1 si lascia sorprendere in uscita dal servizio, spedendo oltre il corridoio un dritto. Zhang ne approfitta e si porta sul 4-1. Denis non si deprime e ritrova la parità, riprendendo quanto perso poco prima alla battuta con uno splendido drive a sventaglio inside-in. Sul 4-4 è Zhang a sbagliare con un dritto d’approccio in rete e l’estroso mancino non perde l’occasione per difendere i suoi turni alla battuta e chiudere per 7-4. In 49 minuti solo 16 punti per chi riceve, 7 ace a zero per il vincitore.
Secondo set. I due protagonisti riprendono a calare con il martello nel rettangolo di servizio altrui secondo un copione che ricalca l’andamento della prima frazione. Con una sola, sorprendente parentesi.
Sul punteggio di 1-1 Shapovalov si concede ben due doppi falli, danno che riequilibra solo parzialmente con un ace; sul 15-30 scende a rete e chiude un’ottima volée di rovescio dopo aver chiuso il rivale sul lato destro del campo. Nel punto successivo però il canadese di nuovo in sortita presso il net non chiude il colpo e lascia sufficiente campo all’atleta asiatico per un passante di dritto incrociato. I tremori alla battuta di Denis regalano due palle-break a ZZ, che sulla seconda beneficia di un drive ben largo del contendente.
La parentesi a favore di chi riceve si chiude e nel prosieguo rimane il caso isolato che riporta in parità la disfida in termini di set. Sul 5-4 infatti Denis sale 15-30 con un pregevole passante di dritto incrociato, ma due servizi vincenti del cinese mandano il parziale nel frigo.
Solo 36 minuti che confermano la durata media sotto i 4 minuti del game 16 vincenti per Shapovalov, ma 3 doppi falli, di cui due nel game perso in battuta.
Terzo set. Di nuovo spazio ai servizi, ma nel corso della frazione si vede più tennis, con il canadese che osa di più e riesce a produrre alcuni vincenti che ne esaltano il talento. In generale gli scambi si allungano e si presentano maggiori opportunità per il giocatore alla risposta. Sul punteggio di 3-2 in proprio favore Shapo si procura finalmente una palla per il break: il canadese spinge i colpi con i tempi giusti e per due volte il rivale in ritardo stecca di dritto e cede poi il servizio subendo un passante di rovescio lungolinea.
Sembra il momento decisivo, ma pochi minuti dopo Shapo manda lungo un rovescio sul 30-30 e subisce a sua volta un backhand in cross che determina il contro-break. Non ci sono più altre occasioni e i giocatori approdano al tie-break, che vola via come detto all’inizio per gli errori di Shapovalov che si prende il primo punto per poi subirne sette e con Zhang che non fa altro che raccogliere i frutti di alcune conclusioni sciagurate del nordamericano. Per lui 18 errori gratuiti nel set, che confermano l’andamento di una annata sin qui piuttosto incolore. Per Zhang ora l’inglese Cameron Norrie.
[11] C. Norrie b. [Q] Y. Watanuki 6-4 7-6(5)
Yosuke Watanuki si batte ed esce con onore dalla sfida con il britannico Norrie, confermando di vivere, a 25 anni, il momento migliore della carriera. Ha superato Corentin Moutet all’esordio, ma oggi l’avversario era troppo forte. Il britannico, quest’anno vincitore a Rio e finalista a Buenos Aires, conferma la simpatia per il clay e si prepara ad affrontare il bombardiere Zhang: la Cina dopo il Giappone.
In realtà Yosuke non è parso la vittima designata: ha saputo fare gioco appoggiandosi ad un servizio di tutto rispetto (10 ace) e affrontando a viso aperto il più forte avversario, deciso a non concedergli il tempo per mettere in atto le sue geometrie. Impresa raggiunta in parte e a costo di molti errori: 25, contro solo 11 di Cameron. Così facendo Watanuki è riuscito a portarsi 4-1, ma ha poi subito il ritorno dell’atleta di Sua Maestà, che ha infilato i cinque game che servivano per chiudere la frazione. Nella seconda si decide tutto al tie-break, che Norrie vince con pieno merito considerando quanto in più fatto nel set.
P. Cachin b. [24] F. Cerundolo 6-1 7-6(6)
Il Cerundolo più forte si presenta svogliato alla sua prima fatica madrilena e si lascia sorprendere dal connazionale Pedro Cachin, per tutto l’arco della partita più paziente e motivato. Il primo set vola in 26 minuti, con Cerundolo che cede per due volte a zero la battuta e non sfrutta l’unica palla-break concessa dall’avversario. Il secondo parziale offre certamente maggiore equilibrio: i contendenti non si distraggono mai al servizio cercando di spingere non appena il servizio lo permette.
L’approdo al tie-break è la conclusione naturale. Cerundolo fa suo il primo minibreak e sale 4-2 con tre punti consecutivi, grazie anche a due dritti a sventaglio, il primo a rientrare e il secondo a uscire. Cachin non ci sta e risale: dal 3-5 si prende tre punti consecutivi, esibendosi anche in una volée di rovescio (11 su 15 per lui il dato dalle parti della rete). Pedro si procura un matchpoint sul 5-5 ma stecca un dritto; non demorde e sulla seconda palla-match si giova di una palla corta in rete del compatriota, oggi davvero poco presente. Per Cachin ora arriva Bigfoe.
C. Garin b. [27] M. Kecmanovic 7-6(3) 6-7(5) 6-4
Il cileno Garin conferma di attraversare un buonissimo momento di forma, che lo ha portato a fare belle figure sull’assolato cemento americano e ora anche nel vecchio mondo. Oggi ha superato Kecmanovic giocando in spinta e cogliendo più vincenti del suo avversario (36 contro 27) e scendendo a rete ben 33 volte, con un bottino di 26 punti. Ha concesso cinque palle-break annullandone quattro e ne ha conquistate tre, trasformandone due.
Le cifre parlano dunque di una freschezza mentale e di una voglia di osare superiore, che la prossima settimana lo riportera a ridosso della posizione mondiale numero 60 e che oggi gli vale la sfida di terzo turno contro Taylor Fritz.