Aveva iniziato benissimo il suo match contro Jaume Munar, Matteo Arnaldi, ma pur in vantaggio di un set e mostrando un tennis superiore a quello dell’avversario non è riuscito a capitalizzare all’inizio del secondo parziale e ha subito la rimonta dello spagnolo, accusando anche la stanchezza per i tanti match giocati nell’ultima settimana, come del resto in tutto il mese di aprile. Ma di questo, dei trucchetti di Jaume per interrompere l’azzurro (ha fatto anche entrare un addetto che ha lanciato alcune badilate di terra dietro la riga di fondo) e degli impegni futuri ci spiega direttamente Matteo.
Domanda Ubitennis. Sei più deluso o stanco? Da fuori sembrava che alla fine mancasse la benzina.
“Deluso no. Sicuramente non ero al 100%. Avrei dovuto chiudere in due set, stavo giocando nettamente meglio il primo set e mezzo. Poi ci sta qualche errorino di troppo, in alcuni game non sono riuscito a brekkare e nel terzo, sì, ero leggermente più scarico, però lui è stato bravo. Adesso si torna a casa per una settimana di allenamento, poi si va a Roma.”
La svolta della partita è stata sul 2-1 del secondo. Hai avuto una palla break e da lì ti ha fatto dodici punti consecutivi. Ha smesso di sbagliare…
“Mah, più che altro sono calato io, quindi sembrava che lui stesso giocando meglio, ma non lo mettevo più in difficoltà come prima, ci sta. Ho avuto un’altra palla break sul 4-2. Sono momenti che avrei dovuto sfruttare per chiudere in due set.”
Hai fatto cinque partite in sette giorni, quattordici se parliamo di aprile, la stanchezza ci stava.
“Ci sta. Mi dispiace perché oggi era una partita che poteva garantirmi tante cose, il tabellone a Wimbledon, ma fa parte del Tour. Sono super contento della partita che ho fatto, di come sta andando questo periodo – ho vinto il mio primo match ATP, ho vinto un altro Challenger [Murcia]. Solo cose positive.”
Ubitennis. Se prendiamo il buono di questa partita, quel primo set, la stavi dominando. Da fuori la sensazione era che tu fossi più forte nel gioco.
“Lo sentivo anch’io in campo. Mi sembrava una partita molto simile a quella con Ruud, perché giocano abbastanza simili. Mi sentivo non dico tranquillo perché in campo non lo seo mai, però abbastanza rilassato perché sapevo che, se fossi riuscito a continuare a fare le cose che stavo facendo, l’avrei portata a casa.”
Ubitennis. I trcchetti suoi non ti hanno infastidito? Un paio di perdite di tempo…
“Lo conoscevo già, si sa che non è la persona più corretta del mondo, però di solito cerco sempre di concentrarmi su me stesso.”
Ubitennis. I tuoi programmi cambiano con questo salto anche di consapevolezza oltre che di risultati, oppure lo scheduling rimane quello che avevate pensato a inizio stagione?
“Sinceramente, non abbiamo ancora parlato. Sarei dovuto andare a Cagliari la settimana prossima, ma per tutte le partite giocate e per come stavo oggi è sembrato giusto non andarci. Avrò bisogno di una settimana di allenamento, anche perché quella dopo Murcia è come non averla avuta perché quel sabato avevo già iniziato le quali a Barcellona, quindi ho avuto tre giorni di allenamento. Adesso avrò circa dieci giorni, torni, due ti pausa, una settimana pienda di allenamento. Gioco Roma, per adesso sono iscritto a Torino – vediamo come va Roma – e poi faccio le quali a Parigi.”
Ubitennis. Io sono di Trieste, pensi di venirci o forse addirittura a Umago? Ti auguro Umago.
“Vediamo. Ogni tanto giocare le quali mi fa bene, Noi seguiamo la nostra idea di programmazione, poi se succede qualcosa vediamo, come è successo qua.”