[2] D. Medvedev b. [Q] A. Shevchenko 4-6 6-1 7-5
Un match più complicato delle aspettative per il numero 3 al mondo Daniil Medvedev. La testa di serie numero 2 batte in rimonta 4-6 6-1 7-5 il qualificato Alexander Shevchenko e approda per la prima volta in carriera agli ottavi del Mutua Madrid Open. Vittoria numero 300 in carriera per Medvedev contro un avversario che ha venduto cara la pelle. Match molto lottato con un primo set che ha visto i due contendenti giocare ottimi punti ma commettere molti errori. Medvedev continua a mantenere viva la sua imbattibilità quando si gioca il set decisivo con il bilancio che recita 8-0 dopo il successo contro l’amico Shevchenko. Il numero 3 al mondo mantiene la vetta dei più vincenti in stagione con 33 successi e sole 4 sconfitte. Ora attende il vincente di Karatsev-de Minaur.
Primo set: partenza sprint di Shevchenko. Pioggia di errori per Medvedev
Inizio di match che non ti aspetti con Shevchenko subito combattivo e con il braccio sciolto, e Medvedev che commette una infinità di errori, alcuni dei quali da matita rossa. E dopo un game da 9 minuti arriva il break di Shevchenko con il rovescio del ventiduenne che bacia la riga sul punto che vale il game. Il più giovane dei russi serve bene e ha nel dritto la migliore arma. Medvedev è molto nervoso e Shevchenko capitalizza gli errori del russo. Un dritto sparacchiato fuori in uscita dal servizio sulla palla break vale il sopredente 3-0 “pesante” per Shevchenko (due break di vantaggio).
Medvedev sembra non trovare il suo ritmo e i punti conquistati sembrano figli più di soluzioni estemporanee che di un’idea di gioco. Dopo quattro game il numero di gratuiti di Medvedev e già oltre la doppia cifra. Il ventiduenne gioca su una nuvola dalla palle corte ai recuperi, tutto sembra riuscirgli bene, con alcune giocate che strappano gli applausi della folla. Medvedev, dal canto suo, è sempre più infastidito dal gioco del suo giovane amico e dalla superficie dopo un errore causato da un cattivo rimbalzo.
Medvedev prova a variare il gioco tentando un paio di dropshot ma il risultato non è quello sperato con le sue giocate che non vanno nella metà campo avversaria. Il dritto di Medvedev continua ad essere deficitario con Shevchenko che si trova a set point. Punto malamente sprecato con un brutto rovescio affondato a rete. Medvedev fa e disfa, annullando un altro set point mentre il braccio di Shevchenko trema giunto vicino al traguardo, con qualche errore che non si era visto sinora. Medvedev continua a sbagliare ma meno del suo avversario che ad un tratto diventa rigido e falloso, permettendo al numero 3 ATP di recuperare uno dei due break di ritardo. La pioggia di errori di Medvedev non sembra arrestarsi con Shevchenko che porta a casa il primo set 6-4.
Il russo si sfoga con il terreno ricevendo i fischi del pubblico, con Medvedev che reagisce male avvicinando le dita alle orecchie in segno di sfida. Percentuali poco incoraggianti al servizio e 22 errori gratuiti, 14 dei quali di dritto, sono la fotografia di un pessimo primo set giocato da Medvedev.
Secondo set: Medvedev trova ritmo e intensità. Shevchenko si spegne abbandonato da dritto e servizio
Uno dei pochi aspetti del gioco di Medvedev ad aver funzionato nel primo set è l’approccio a rete. Il numero 3 al mondo comincia il secondo set cercando di incrementare le giocate di serve and volley. Emblematico di un match che non prende la direzione voluta da Medvedev la statistica sugli scambi tra i 5 e i 9 colpi che vede dominare Shevchenko. Medvedev cerca spesso l’accelerazione o la variazione per uscire dallo scambio con risultati tutt’altro che ottimali.
Shevchenko, però, fatica a trovare la prima in campo e Medvedev con qualche difficoltà piazza il break in apertura. La testa di serie numero 2 sembra aver trovato il suo ritmo mentre Shevchenko diventa meno continuo, con dritto e servizio che sembrano averlo abbandonato. Nel quarto gioco Medvedev sciupa 5 palle break, un po’ per meriti di Shevchenko un po’ per demeriti propri, ma passa alla sesta quando un altro dritto del numero 96 al mondo finisce in corridoio. Medvedev ritrova anche dei buoni numeri al servizio mentre Shevchenko sembra arrendevole. Il giovane russo trova il modo di evitare il bagel ma capitola poco dopo, non prima di aver annullato un set point con una bellissima volée a Medvedev. A far la differenza è stata la maggior intensità di Medvedev nei punti chiave che ha messo in difficoltà il giovane connazionale.
Terzo set: set molto fisico con Medvedev che esce alla distanza
Prima dell inizio del terzo set Medvedev è costretto a chiamare l’intervento del medico a causa di un problema al naso. Nei primi 7 game arrivano quattro break con Shevchenko che è bravo a strappare il servizio all’avversario, ma molto meno a gestire i propri turni di battuta. Il qualificato russo nel corso del terzo sembra ritornare al livello di inizio partita con giocate che strappano gli applausi del pubblico. Nel sesto game, il giovane russo mostra quanto sia nuovamente on fire. Sotto 0-40 vince cinque punti di fila pennellando di rovescio e capitalizzando gli errori di Medvedev, l’ultimo dei quali una giocata a rete indecifrabile del campione russo. A Medvedev manca la continuità, alternando allo interno dello stesso game grandi recuperi ad errori marchiani. A Shevchenko sembra mancare la testa. Ad ogni break piazzato con fatica segue un controbreak concesso con scambi ricchi di errori.
Il terzo set si rivela più fisico, con scambi molto duri e nell’undicesimo game Shevchenko dopo un errore di rovescio si inginocchia in preda ai crampi. Problema fisico che si rivelerà decisivo per le sorti del più giovane in campi. Arrivato a palla break, Medvedev risponde sui piedi dell’inerme avversario che sparacchia fuori. Shevhcenko ha ancora la forza di combattere annulla il match point con una risposta incinte di rovescio e chiede il supporto della folla. Medvedev, tuttavia, si ricorda del campione che è e chiude dopo 2 ore e quarantadue minuti.
A fine saranno 49 gli errori non forzati di Shevchenko e 47 quelli di Medvedev, emblema di un match nel quale i due hanno rischiato molto ma sbagliato altrettanto.