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Ci sono tante prime volte in questa edizione n.80 degli Internazionali d’Italia. Diamogli occhiata.
Della durata, allungata a 2 settimane, già sapete. I giorni effettivi dei tabelloni principali di fatto vanno da martedì 9 maggio, quando si sono giocate 12 partite del main-draw femminile, al 21 compreso delle finali maschili, doppio e singolare. Sono quindi 13 giorni effettivi (senza contare i due giorni delle qualificazioni e quelli delle prequalificazioni). L’obiettivo FIT di vendere 300.000 biglietti è probabilmente raggiungibile, anche se il maltempo di questa prima settimana non aiuta a vendere i biglietti dell’ultima ora.
Come sapete anche dell’allargamento della partecipazione, dei 96 giocatori e 96 giocatrici. Il doppio rispetto a un anno fa. In questi giorni ho chiesto, e chiederò, cosa ne pensino i giocatori.
Nella giornata di martedì si sono giocati 12 match del tabellone femminile. In quella di mercoledì erano previste 36 partite, 16 maschili e 20 femminili, con in campo due italiani nel singolare maschile, Fabio Fognini con Andy Murray e Flavio Cobolli con il francese Rinderknech, e poi sette tenniste italiane… ma non si erano fatti i conti con il maltempo.
Grazie a questo ampliamento dei tabelloni si è registrato anche un numero di presenze italiane molto più ampio del solito (24 tennisti!) nel tabellone principale dopo la conclusione delle qualificazioni che avevano visto in gara 11 uomini e 7 ragazze. Dei 18 aspiranti a qualificarsi ce l’hanno fatta soltanto in 2, Napolitano e Cobolli ed entrambi vittoriosi per 7-5 al terzo nel turno finale. Erano approdati al secondo turno in 5 su 11. Mentre delle 7 ragazze nessuna aveva passato il primo turno, nessuna aveva vinto un set, e la media dei game conquistati era stata inferiore a 3, perché i game vinti in 7 incontri erano stati appena 20.
Vero peraltro, come ho avuto modo di dire nel video di ieri sera, che una volta che nel tabellone principale erano state ammesse, fra tenniste qualificate di diritto e wild card, ben tredici ragazze, inevitabilmente quelle che occupavano nella meritocrazia un posto fra il quattordicesimo e il ventesimo non potevano essere troppo competitive. E questo giustifica i punteggi severissimi che hanno subìto.
I 24 tennisti in tabellone sono 11 uomini, 9 dei quali in gara fin dal primo turno mentre Sinner testa di serie n.8 e Musetti n.18 partono dal secondo turno – rispettivamente contro il vincente di Munar-Kokkinakis e di Armaldi-Schwartzman – e 13 donne, ma 12 in lizza dal primo turno e la sola Trevisan, n.18 del mondo proprio come Musetti, che comincia invece dal secondo turno contro la vincente di Muchova-Rachimova.
Come ho anticipato in un mio video, che credo sia in procinto di essere trasferito sul sito di IntesaSanpaolo nella rubrica Sottorete che vi invito ad andare a guardare perchè ci sono contenuti speciali su Sinner e Musetti, spunti tecnici e non, podcast e una collezione di video curiosi e interessanti, io ho molta fiducia in Sinner che secondo me giocherà da favorito – il che non vuol dire vittoria assicurata, sia chiaro – in tutti i suoi match fino alle semifinali laddove se incontrasse uno diverso da Djokovic probabilmente vincerebbe anche quella.
Djokovic ieri è stato udito lamentarsi del gomito mentre parlava con il suo fisio Claudio Zimaglia. Sinner potrebbe dover affrontare in sequenza Kokkinakis, Shevchenko (lucky loser) o Baez, Khachanov o Cerundolo, Paul, van de Zandschulp, Shelton o Ruud per arrivare in semifinale. Se Djokovic non recuperasse allora probabilmente ecco in semi Rune come a Montecarlo… Secondo me fino alle semifinali un Jannik in condizioni normali non perde. Poi con Rune o Djokovic si vedrà.
È possibile che la programmazione della prima settimana debba subire per il maltempo qualche slittamento che però non dovrebbe riflettersi sulla seconda. In fondo anche questo martedì si è recuperato bene.
A proposito della quale ci sono stati diversi acquirenti di biglietti che hanno scritto a Ubitennis segnalando di essere stati presi in contropiede dalla programmazione di quarti di finale e semifinali.
Non tutti coloro che si sono prenotati per tempo i biglietti sono stati ripagati per la loro solerzia. Infatti molti hanno pensato che la giornata delle semifinali fosse – come accade in tutti gli Slam ormai e adesso anche nei Masters 1000 di Miami e Madrid (ma non a Indian Wells, mentre Shanghai, altro Masters 1000 “allungato” non ha comunicato la sua programmazione) – quella di venerdì. E invece Roma ha optato per un “SuperSaturday” per ragioni certamente meno eque sotto il profilo sportivo perché chi vince la seconda semifinale ha meno ore di recupero –soprattutto quando la pioggia o la programmazione ha messo in campo la seconda semifinale molto più tardi – ma certamente più “commerciabili”, sia come prezzo dei biglietti che come vendita dei diritti tv: il weekend costa di più. Il SuperSaturday dell’US Open, poi abolito, era certamente più iniquo: non solo come in tutti gli Slam si giocava 3 set su 5, ma addirittura fra un semifinale e l’altra si giocava la finale del singolare femminile. La seconda semifinale finiva a buio inoltrato. Nell’84 Lendl battè Cash, annullandogli matchpoint 3–6, 6–3, 6–4, 6–7 (5–7), 7–6 (7–4), poi Navratilova battè Evert 4-6, 6-4, 6-4 e infine McEnroe superò Connors 6–4, 4–6, 7–5, 4–6, 6–3, al termine di un match cominciato alle 19,28. La giornata si era aperta con una semifinale del torneo senior over 35 vinta in tre set da Newcombe su Smith. Si era cominciato alle 11,07 del mattino e si finì intorno alle 23,16 dopo che si erano giocati 16 set, 165 game e 979 punti! Chi dettava legge allora era la CBS, il network americano che aveva acquistato i diritti tv.
I Masters 1000 che continuano a giocarsi nell’arco di una settimana (Montecarlo, Canadian Open, Cincinnati e Parigi-Bercy) ovviamente non hanno alternative: quarti venerdì, semifinali sabato, finale domenica.
In sede di presentazione il presidente FITP Angelo Binaghi non aveva fatto mistero di aver caldeggiato l’attuale programmazione, mentre il direttore del torneo Sergio Palmieri caldeggiava le semifinali maschili più eque sportivamente. Inciso: in più d’una comunicazione compare Paolo Lorenzi quale direttore del torneo… forse è in atto, o in prospettiva, un passaggio di consegne. D’altra parte Palmieri il 28 novembre compierà 78 anni, mentre Paolo Lorenzi il 15 dicembre ne farà 42. Un cambio della guardia quasi inevitabile.
Il Masters 1000 di Madrid ha cambiato programmazione dopo che lo scorso anno il povero Zverev, che finì di giocare quasi sempre fino a notte fonda, semifinale compresa, non riuscì quasi a difendersi contro Alcaraz in finale e ne disse di tutti i colori – assolutamente da condividere – sulla programmazione che lo aveva certamente danneggiato. Il sospetto che tutto fosse avvenuto per favorire l’enfant du pays Carlitos Alcaraz fu per molti quasi una certezza.
Chi aveva comprato non appena erano stati messi in vendita i biglietti del venerdì per cifre intorno ai 200 euro – che facevano presumere una programmazione molto interessante – ha provato a rivenderli ma non ha recuperato più che 40 euro. Ci ha scritto anche un gruppo di 8 persone che aveva prenotato hotel per il weekend ma per vedere al venerdì solo le due semifinali femminili – a caro prezzo, con una notte in più di albergo – hanno deciso di rinunciare a tutto. Pur avendo già pagato i biglietti che non sono riusciti a rivendere. Hanno provato a chiedere un rimborso ma, prevedibilmente, non sono stati accontentati.
È un errore che non faranno l’anno prossimo. Prima tutti faranno meglio a guardare il tipo di programmazione e poi acquisteranno sapendo che cosa acquistano. Ma penso che anche la FITP sarà in grado di annunciare la sua programmazione per evitare di mettere in difficoltà proprio i migliori clienti, cioè quelli che acquistano con largo anticipo e consentono la prevendita. Cioè accumulare soldi in anticipo.
Intanto quando ancora Fognini lottava con il coetaneo Murray, entrambi classe 1987, nati a distanza di pochi giorni, e perdendosi il derby Champions dell’adorata Inter contro il Milan – anni fa se la prese con gli organizzatori perché lo misero in campo quando c’era una finale di Coppa Italia sempre con l’Inter (forse con la Juve?) – Cocciaretto aveva raggiunto Jasmine Paolini al secondo turno (“La prima volta per me qui a Roma e che bello giocare sul Pietrangeli…che gioia!”. Cocciaretto incontrerà la Potapova) dopo aver lasciato solo 3 game alla Davis, chiaramente a disagio su una terra rossa ancor più allentata dalla pioggia, e così anche la Pigato che ha vinto 6-3 al terzo il derby sulla Cherubini (intascando la non disprezzabile cifra di 12.652 euro) per affrontare ora la testa di serie n.8 Kasatkina. Alla fine Fognini ha vinto ancora una volta contro Murray, che era reduce da un successo nel torneo challenger di Aix-En-Provence e quest’anno non aveva mai perso un match quando era giunto al terzo set, in nove partite. Fognini, trascinato dal tifo del pubblico romano (che non poteva essere foltissimo data l’umidità e il freddo…oltre che per la concomitanza con la semifinale milanese di Champions) ha giocato una delle sue migliori partite, se non la migliore in assoluto, di quest’anno. per due quasi trentaseienni lottare per 2h e 54 minuti non è stat uno scherzo. Giocherà, dopo un giorno di riposo, contro il serbo Kecmanovic, testa di serie n.30, tennista non imbattibile se Fognini fosse nei suoi cenci (e Emporio Armani non si offenda se li chiamo cenci alla fiorentina).
Ma in precedenza Errani era stata brutalizzata dalla Pavlyuchenkova dalla classifica bugiardissima, n.506! Vero che l’ex finalista del Roland Garros (battuta due anni fa dalla Krejcikova), è stata a lungo infortunata e non ha più giocato da tempo (6-1,6-1), Spiteri idem con McNally (6-0,6-1) idem con Stefanini con Wank Xiju (da non confondere con la Wang battuta dalla Paolini che è quasi omonima anche nel nome Xiny!) sconfitta 7-6 7-6, mentre ricca di rimpianti la resa di Paoletti con Frech, 4-6,6-2,7-5. Poi ha perso anche Rosatello con Liu.
Insomma mentre Brancaccio con Grabher era al terzo, il bilancio azzurro era… in rosso: 3 vittorie di cui una nel derby Pigato Cherubini, e 7 sconfitte quando i due soli maschi in gara, Fognini e Cobolli, ancora soffrivano… Poi è andata a finire che anche la Brancaccio ha perso al terzo set, così come Cobolli in due. Meno male che intorno a mezzanotte Camila Giorgi, che aveva perso il primo set con la lunga olandese Arantxa Rus, ha finito per vincere in tre set 4-6,6-2,6-3 in 2 h e 08m. Camila giocherà al prossimo turno con la russa (si può scrivere che è russa?) Ekaterina Alexandrova, testa di serie n.15. Dipende più da lei, tanto per cambiare, che dalla sua avversaria.
Insomma alla fine di questa seconda giornata di partite di tabellone principale registriamo 5 vittorie (anche se una è quella del derby vinto dalla Pigato sulla Cherubini), grazie a Fognini, Paolini, Giorgi e Cocciaretto, e 9 sconfitte patite da Cobolli, Errani, Rosatello, Bronzetti, Brancaccio, Cherubini, Spiteri, Stefanini e Paoletti.
Che cosa pronostico per oggi quando devono giocare Zeppieri con Altmaier, Nardi con Goffin, Cecchinato con McDonald, Sonego con Chardy, Passaro con Ramos Vinolas, Napolitano con Ramos Vinolas, Arnaldi (in serata) con Schwartzman quali primi turni e Cocciaretto con Potapova come secondo turno? Sono 8 partite nelle quali in termini di classifica c’è un solo italiano che sta meglio del suo avversario: Lorenzo Sonego n.41 contro il francese Chardy dal ranking protetto n.591. Firmerei per 3 vittorie su 8. Ma non disdegnerei neppure 2 vittorie su 8. Oltre a Sonego ho abbastanza fiducia in Zeppieri con Altmaier e in Arnaldi contro Schwartzman, ma di qui a considerarli favoriti ce ne corre.